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Migliorano i diritti di libera circolazione
e di libero soggiorno per i cittadini dell’unione: una nuova conquista nel
processo di integrazione
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Reference:
IP/06/554
Date:
02/05/2006
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IP/06/554
Bruxelles, 2 maggio 2006
Migliorano i diritti di libera circolazione
e di libero soggiorno per i cittadini dell’unione: una nuova conquista nel
processo di integrazione
Il 30 aprile 2006 è scaduto il termine entro il quale gli Stati
membri dovevano mettere in vigore le disposizioni di attuazione necessarie per
conformarsi alla direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini
dell’Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente
nel territorio degli Stati membri, adottata dal Parlamento europeo e dal
Consiglio il 29 aprile 2004. Il concetto su cui si basa la direttiva, che nasce
da una proposta della Commissione, è che i cittadini dell’Unione
dovrebbero essere in grado di circolare da uno Stato membro all’altro in
condizioni analoghe ai cittadini di uno Stato membro che si trasferiscono e
cambiano residenza all’interno del loro paese.
Il vicepresidente Franco Frattini, commissario responsabile per il
portafoglio Giustizia, Libertà e Sicurezza ha dichiarato:
“L’entrata in vigore della direttiva costituisce una svolta nel
processo di integrazione dell’Unione: la libertà dei nostri cittadini
e dei loro familiari di circolare e soggiornare liberamente nell’Unione
cresce sostanzialmente ed è chiara espressione della cittadinanza europea.
La direttiva è anche l’esempio perfetto dell’impegno con cui la
Commissione opera a favore di una politica di miglioramento della
regolamentazione: la legislazione esistente è stata riunita in unico
strumento giuridico coerente e trasparente, facilmente accessibile sia per i
cittadini che per le amministrazioni nazionali, evitando con ciò inutili
adempimenti burocratici.”
Queste le principali innovazioni e conquiste della direttiva rispetto alla
normativa esistente:
- consolida un complesso corpus normativo (nove direttive e un regolamento) e
la vasta giurisprudenza della Corte europea di giustizia e costituisce un
unico e semplice strumento giuridico sul diritto fondamentale di libera
circolazione e di libero soggiorno, al quale conferisce maggiore trasparenza e
di cui facilita l’applicazione;
- istituisce un regime giuridico unico per la libertà di
circolazione e di soggiorno nel contesto della cittadinanza dell’Unione,
applicabile a tutte le categorie di cittadini, senza intaccare i diritti
acquisiti dei lavoratori;
- migliora e facilita l’esercizio del diritto di circolare e di
soggiornare liberamente in più modi:
- estende il diritto al ricongiungimento familiare dei cittadini
dell’Unione ai partner che abbiano contratto un’unione registrata, a
certe condizioni;
- riconosce ai familiari un diritto di soggiorno autonomo in caso di
decesso del cittadino dell’Unione o di scioglimento del matrimonio o
dell’unione registrata;
- riduce le formalità amministrative: i cittadini
dell’Unione non avranno più l’obbligo della carta di soggiorno
ma dovranno, se richiesti, iscriversi presso le autorità competenti e
dimostrare che rispettano le condizioni di soggiorno, ossia che esercitano
un’attività lavorativa subordinata o autonoma o dispongono di risorse
sufficienti e di una assicurazione malattia che copra tutti i rischi.
- La principale innovazione della direttiva è che introduce un diritto
di soggiorno permanente e incondizionato dopo cinque anni di soggiorno nello
Stato membro ospitante, che garantirà ai cittadini dell’Unione la
parità di trattamento con i cittadini nazionali.
- Da ultimo, la direttiva aumenta la protezione contro
l’allontanamento per i cittadini dell’Unione e i loro familiari
che abbiano acquisito un diritto di soggiorno permanente e limita la
possibilità di allontanamento dei cittadini dell’Unione che abbiano
soggiornato nello Stato membro ospitante per i dieci anni precedenti o che siano
minorenni, ai casi fondati su motivi imperativi di pubblica
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