UIL: immigrazione | Novità nel sito
Il nostro indirizzo e tutte le informazioni per contattarci

Immigrazione

INFORMAZIONI

Riunione del Gruppo tecnico per la programmazione dei flussi migratori 2007

Roma, 8 novembre – Prevista dall’art.2-bis del Testo Unico sull’immigrazione, nella giornata di oggi si è tenuta la riunione del gruppo tecnico al fine di definire la programmazione dei flussi d’ingresso dei lavoratori extra UE per l’anno 2007. L’incontro era presieduto dal Sottosegretario di Stato On. Marcella Lucidi, ed ha visto al presenza di numerosi funzionari e dirigenti dello Stato: per il Ministero dell’Interno il Prefetto Marchione, per il Ministero della Solidarietà Sociale era presente il direttore generale Maurizio Silveri, per gli Esteri un funzionario dell’Ufficio del Ministro Benedetti. Tra le organizzazioni convocate, erano presenti le principali associazioni datoriali, alcuni rappresentanti di associazioni attive nell’immigrazione, mentre per lparte sindacale erano presenti i responsabili immigrazione di Cgil, Cisl, UIL (Giuseppe Casucci per la UIL).

Ad inizio riunione, l’On. Lucidi ha ricordato che la riunione adempie anche a procedure di consultazione previste dalla Legge, ma che è comunque intenzione del Governo ascoltare le proposte ed i suggerimenti che vengono dalle forze sociali, prima di prendere una decisione. Questi incontri, ha continuato il Sottosegretario, debbono anche individuare i criteri del decreto flussi 2007, nonché le linee di indirizzo del nuovo documento di programmazione triennale in materia di immigrazione per gli anni 2007-2009. Il Prefetto Marchione, a sua volta, ha fatto il punto preliminare sulla situazione relativa ai flussi 2006 (due decreti, per complessive 530 mila quote, il secondo del quale è attualmente all’esame della Corte di Conti, e non sarà in Gazzetta Ufficiale prima di altri 15 giorni). La gestione di questo numero considerevole di domande di assunzione (presentate dai datori di lavoro lo scorso 14 marzo) è attualmente uno dei problemi principali dell’attuale Esecutivo – ha detto il Prefetto. Per alleviare le oggettive difficoltà della gestione di un numero così alto di domande, il Governo ha richiesto la collaborazione ai Comuni ed ai Patronati, ed è intenzionato ad arrivare ad un protocollo d’intesa (Poste, patronati, comuni), in materia di compilazione e seguimento delle pratiche, così come già è stato fatto in materia di rinnovi del permesso di soggiorno.

Per quanto riguarda il primo dei due decreti flussi del 2006 (le prime 170 mila domande presentate il 14 marzo), ha detto Marchione, attualmente ne sono state esaminate circa 90 mila, menter solo poche centinaia hanno raggiunto la conclusione.  

Secondo i dati forniti, circa il 20% delle domande esaminate è risultato non valido oppure è intervenuta la rinuncia all’assunzione da parte del datore di lavoro (purtroppo soprattutto a causa dei tempi lunghi dell’iter della pratica).

Dopo la data del 21 luglio (deadline imposta dal Governo per la presentazione delle domande di assunzione per lavoratori extracomunitari) sono state presentate altre 26.261 domande (al 31 ottobre). E questo malgrado i mass media avessero pubblicizzato la inutilità di presentazione di una domanda dopo tale data, segno dell’estenzione dell’area di irregolarità tra gli stranieri presenti nel nostro Paese, ben oltre le previsioni.

Malgrado la difficile situazione di gestione del presente, ha detto Marcella Lucidi, il Governo è intenzionato a presentare il regolare decreto flussi per il 2007, che potrà essere comunque sono “fotocopia” di quello del 2006, in quanto il documento di programmazione triennale scade a dicembre e deve essere rinnovato da un nuovo documento da parte del Governo.

Il Direttore Generale Maurizio Silveri ha citato una recente riunione tenuta dal Governo con le Regioni, dal quale sarebbe venuto un quadro di richieste per il 2007 – rispetto alle quote d’ingresso – ancora, ma che mostra di essere potenzialmente molto consistente (solo la Lombardia ha chiesto 80 mila nuove quote, metà sui servizi alla persona), segno che la gestione delle attuali 530 mila domande del 2006 sarebbe ben lontana dall’esaurire le necessità di maodopera straniera e che la domanda di nuovi ingressi per il 2007 si manterrà alta. Nella riunione è stato anche citato il documento di disegno di legge “sulle norme per l’ingresso, l’accesso e l’integrazione dei cittadini stranieri”, presentato due giorni fa al Senato da un gruppo di senatori dell’Ulivo, secondo il quale i demografi prevedono che  “la popolazione tra 20 e 40 anni in Italia potrebbe diminuire di oltre 300 mila unità all’anno tra oggi ed il 2020” e che, dunque, il fabbisogno di manodopera straniera annuale non potrebbe discostarsi molto da questo valore.

In questa situazione già notevolmente complessa, pesa anche l’incognita della Romania e Bulgaria (che entreranno nella UE dal 1 gennaio 2007), e sulle quali il Governo non ha ancora deciso se farà uso di un regime transitorio – limitando le quote per lavoro – o se liberalizzerà il mercato del lavoro, come è già successo per gli altrei stati membri entrati nella UE nel 2004. Attualmente, tra le domande presentate nel 2006, la parte riguardante i rumeni pesa per quasi un terzo. Una completa liberalizzazione, dunque, sgraverebbe per il 30% il peso di gestione di oltre 530 mila pratiche, aspetto non secondario sui tempi di conclusione della gestione delle stesse. Cosa che, secondo il Prefetto Marchione, non avverà comunque prima di marzo aprile 2007 (dunque in sovrapposizione col nuovo decreto).

La Uil è intervenuta spiegando che è difficile dare numeri esatti sul fabbisogno futuro, ma facendo anche una stima nuemerica, partendo da quanto è avvenuto negli ultimi tre anni (2004-2006) dove le quote totali d’ingresso decretate dal Governo, sommano ad oltre 600 mila (dunque, 200 mila l’anno), senza contare le quote dei lavoratori stagionali e le quote dei lavoratori provenienti dai 10 nuovi Paesi membri UE. L’area dell’irregolarità attuale, inoltre, appare non esaurita malgrado la corposità dei due decreti flussi: è un fatto che malgrado il limite posto dal Governo nel secondo decreto flussi, con la data del 21 luglio per la presentazione, non abbia fermato la presentazione di altre 30 mila domande, inutili per gli interessati ed utili solo per i guadagni delle Poste. In generale, ha detto il rappresentante UIL, è lo strumento delle quote e del decreto flussi, così come è strutturato, che appare inadeguato a rispondere alla necessità d’incontro tra domanda ed offerta di lavoro, oltre che apparire ipocrita ed inumano considerando che serve solo a rincorrere una situazione di irregolarità già presente nel Paese. Aspetti, comunque, che dovranno essere affrontati nell’ottica di riforma complessiva delle leggi riguardanti la presenza nel nostro paese di una quota della popolazione ormai vicina al 6%. Non c’è dubbio, ha concluso la UIL, che una maggiore trasparenza e fluidità nella gestione degli ingressi regolari, è importante anche ai fini della lotta all’immigrazione clandestina ed al lavoro nero.

Alla fine dell’incontro, è stato richiesto alle associazioni partecipanti di inviare al Ministero dell’Interno, entro la data del 30 novembre, un documento contributo sul tema del decreto flussi 2007.

A cura del Dipartimento Politiche Migratorie della UIL

Valid XHTML 1.0 Transitional Valid CSS! [Valid RSS]