Tra i due litigantiancora sconfitti gli immigrati ( ed il buon senso).

 

Il due ottobre scorso lAlto Commissario delle Nazioni Unite ha lanciato da Ginevra un appello per salvaguardare listituto dellasilo, per adottare metodi pi adeguati per affrontare le immigrazioni irregolari, contro ipotesi di ritorno forzato, di espulsioni e di respingimenti che non siano conformi al diritto internazionale ed al rispetto dei diritti fondamentali della persona. Lalto Commissario sottolinea che in presenza di flussi misti composti da migranti economici e da richiedenti asilo, le misure di contrasto dei flussi migratori irregolari possano ritorcersi sui potenziali richiedenti asilo. Questo richiamo e gli allarmati report delle principali agenzie umanitarie sulla condizione degli immigrati in Italia non sembrano produrre nella sostanza quella discontinuit rispetto alle politiche di Berlusconi e Pisanu che il nuovo governo Prodi aveva promesso anche in materia di immigrazione d asilo.

 

Il Ministro Amato continua a dimenticare lurgenza di una legge organica sul diritto di asilo, e dintesa con il commissario europeo Frattini, si accinge a varare un pacchetto di misure che inaspriscono ulteriormente le pene per gli scafisti, come se la esperienza del passato non insegnasse a tutti che le conseguenze di queste misure si ritorcono soprattutto sulle vittime dellimmigrazione clandestina, costretti spesso a diventare scafisti di se stessi ed abbandonati in balia del mare su imbarcazioni sempre pi piccole. Nessuno ricorda ill dato incontestabile che lingresso irregolare lunica via di ingresso per chi intende raggiungere lItalia e lEuropa fuggendo da guerre e conflitti alimentati anche dalla corsa allaccaparramento delle risorse da parte dei paesi ricchi. Sullo sfondo rimangono i penosi tentativi di praticare a livello europeo una solidariet nelle politiche di espulsione che spesso esiste solo sulla carta ( come nel caso di FRONTEX e delloperazione Jason), ed i pesanti ricatti verso quei paesi di transito o di provenienza che non collaborano abbastanza nella riammissione dei migranti espulsi o respinti dallEuropa.

Ed ancora i migranti economici sono costretti ad entrare o a soggiornare irregolarmente nel nostro paese per effetto della sostanziale chiusura dei canali di ingresso legale. Mentre non si sa ancora quando sar consegnato il permesso di soggiorno a coloro che ne hanno fatto richiesta in base al decreto flussi 2006, sembra che le nuove quote di ingresso saranno assai esigue, e la proposta di denunciare i datori di lavoro in nero rischia di alimentare soltanto uno scontro ad evidente scopo propagandistico. Se lestensione dellart. 18, che prevede il rilascio di un permesso di soggiorno a chi denuncia i propri sfruttatori o gli appartenenti ad una organizzazione criminale che sfrutta il traffico di clandestini fosse ridotta come intende Amato, resterebbe una misura premiale applicabile in poche centinaia di casi di collaborazione con le forze di polizia( come successo finora con lapplicazione della norma alle vittime della prostituzione). Se la estensione della norma fosse ampliata ad ogni denuncia di lavoro irregolare ( come sembrerebbe sostenere il ministro Ferrero) non ci sarebbe nessuna sanatoria generalizzata ( quale badante denuncerebbe la famiglia presso cui lavora, oppure quale cameriere denuncerebbe il titolare del ristorante che gli fornisce lunico reddito di cui dispone?), ma si innescherebbe una grave situazione di conflitto sociale di cui sarebbero vittima ancora una volta i pi deboli, i migranti, insomma una vera e propria bomba a tempo.

Lunico modo per affrontare il fallimento delle politiche migratorie fin qui perseguite la regolarizzazione permanente su base individuale, che permetterebbe di legalizzare a regime, non appena raggiunta una certa stabilit lavorativa, chi costretto allingresso clandestino ed al lavoro nero.

Le proposte di Amato di modificare la legge Bossi-Fini, contengono aperture minime ( ad esempio in materia di licenziamenti), oppure si limitano ad applicare quanto imposto dalle direttive comunitarie ( come nel caso della Carta di soggiorno) lasciandone inalterato limpianto. Si camuffano i vecchi CPT in nuove strutture detentive nelle quali si accresce la discrezionalit della polizia. Altro che superamento dei CPT ! La introduzione fittizia di canali di reclutamento affidati a sponsor ed a liste consolari inesistenti e impraticabili e la persistente chiusura delle possibilit di ingresso per ricerca di lavoro, lasciano presagire la ulteriore crescita della clandestinit ed il ricorso a misure emergenziali, come il proliferare dei CPT clandestini, lultimo proprio a Roma, conferma gi in questi giorni.

 

 

Malgrado il nuovo governo e le promesse di abrogazione della legge Bossi-Fini, chi rimane da clandestino dopo lordine di espulsione, e non abbocca allamo del ritorno assistito finanziato con il nuovo fondo rimpatri, rischia ancora il carcere, ed in ogni caso pu essere arrestato dalla polizia un numero indefinito di volte. Il diritto penale speciale, malgrado il richiamo formale alle sentenze della Corte Costituzionale che hanno demolito la >Bossi Fini, continua intanto ad essere utilizzato come strumento di politica migratoria e di intervento sociale, e di questa scelta- che sta inasprendo le pene gi previste dalla precedente legislazione in materia di immigrazione- se ne avvalgono soltanto le organizzazioni criminali e quei privati, non molto misericordiosi che speculano sul business della sicurezza. Laumento delle pene e delle misure repressive non ha fin qui ridotto la clandestinit e lo sfruttamento, eppure Amato sembra insistere ancora in questa direzione.

 

I problemi della sicurezza possono soltanto aumentare quando i responsabili delle politiche sullimmigrazione propongono nuove leggi senza curarsi della crescita esponenziale delle persone in stato di irregolarit, impedendo di fatto laccesso alla procedura di asilo ed il soggiorno per motivi umanitari, mentre uffici periferici sempre pi intasati giungono a negare il rilascio dei documenti attesi dagli immigrati, persino a ridurre le possibilit di un permesso di soggiorno per lavoro, e dunque di sostentamento, per i genitori di minori titolari di un permesso di soggiorno per motivi di salute.

Le possibilit di intervento sarebbero tante, a costi enormemente pi ridotti di quelli ormai incontrollabili delle politiche di allontanamento forzato e di ghettizzazione nei centri di detenzione. Alcune proposte importanti erano gi contenute nel programma del governo Prodi, che prevedeva la sostanziale abrogazione delle norme introdotte nel 2002 dalla Legge Bossi-Fini, ma sembra oggi che, di fronte al potere di interdizione delle destre ed alle divisioni interne ( perch Amato e Ferrero non si consultano insieme con le associazioni, magari anche con Prodi) prima di esporsi al puntuale rito del massacro mediatico da parte delle destre? E proprio cos difficile difendere un programma di governo, gi frutto di lunghe e faticose mediazioni ?

 

Fulvio Vassallo Paleologo

Universit di Palermo