Il Ministro Amato ha riferito ieri al Senato sui contenuti discussi in tema di immigrazione nella riunione del Consiglio dell'Unione Europea - Giustizia e Affari Interni - a Tampere
Sottolineata la necessità di stabilire una connessione tra politiche di aiuto e riammissione dei clandestini nei Paesi di provenienza. Previsti un sistema di rimpatri volontari ed un canale privilegiato per i cosiddetti talents

Il Ministro dell´Interno Giuliano Amato ha riferito ieri alla I Commissione Affari Costituzionali del Senato sui contenuti della riunione informale del Consiglio dell´Unione Europea -Giustizia e Affari Interni (G.A.I.), che si è tenuta a Tampere, in Finlandia, dal 20 al 22 settembre scorso. “Ho chiesto – ha detto Amato - che l´Unione Europea ponga la questione degli accordi di riammissione ai Paesi di origine. Perché senza queste intese l´intero sistema non può funzionare”. Per il ministro c´è la necessità “di stabilire una connessione tra le politiche di aiuto e la riammissione” degli immigrati clandestini nei Paesi di provenienza.  “Tutta Europa - ha aggiunto - è vessata dal problema degli immigrati illegali. Ma se non c'è accordo di riammissione e la persona, come spesso accade, non ha il passaporto del Paese di origine io non so dove mandarlo”.

Amato ha poi illustrato alcune ipotesi di modifica al  Testo unico dell´immigrazione: “Va creato un canale privilegiato per i cosiddetti talents – ha spiegato – mentre dobbiano gestire i flussi di immigrati non qualificati con liste collegate informaticamente che diventino una sorta di sistema di collocamento all´estero. Gli ingressi, poi, potranno avvenire anche tramite sponsor che si impegnino finanziariamente per gli immigrati. Questo ruolo potrà essere svolto anche da associazioni territoriali come Camere di Commercio, Patronati o anche Enti Locali”.

Amato ha quindi affrontato la questione delle espulsioni: “Per risolvere il problema dell´impossibilità di espellere i clandestini che non si fanno riconoscere sarà previsto un sistema di rimpatri volontari”, ha proseguito, spiegando che si tratterebbe di “un´ipotesi che costerebbe al contribuente assai meno che mantenerlo a lungo in carcere, anche perché finanziato attraverso un Fondo costituito dai datori di lavoro che hanno fatto entrare in Italia lavoratori stranieri”. La proposta punta a garantire all´immigrato i costi del rientro e un´assistenza nel Paese di origine per il reinserimento, “perchè oggi”, ha spiegato Amato, “senza la collaborazione dell´immigrato il sistema delle espulsioni è di fatto inefficace”. Un´ipotesi questa che bisognerebbe attuare anche nei confronti degli “espulsi meno graditi perché il nostro obiettivo deve essere di allontanare soprattutto queste persone”.
 Sul tema dei Centri di permanenza, il Ministro Amato ha sottolineato l´esigenza di distinguere centri per una vera accoglienza, da quelli che possono avere caratteristiche di sicurezza più rigorose perché destinati a immigrati clandestini che si sono macchiati di reati. I centri comunque “sono essenziali” perché non si possono lasciare per la strada le persone che sbarcano. Amato, ha concluso la sua audizione lanciando un appello ai senatori della maggioranza e dell´opposizione: l´immigrazione è un fenomeno epocale di grandissima portata, non usiamolo per litigare.

28/09/2006