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Sicurezza

09.08.2007

Lavoro di squadra al confine italo-francese. Amato: «Nell'Europa di Schengen il lavoro deve essere fatto assieme dalle polizie di tutti i paesi»

Il ministro dell’Interno e il ministro francese per l'Immigrazione e dell'identità nazionale, Brice Hortefeux, hanno visitato il Centro di cooperazione di polizia e dogana di Ventimiglia

“L'esperienza che noi facciamo qui, al confine tra l'Italia e la Francia, è un lavoro di squadre comuni, di computer comuni e di informazioni comuni, che servono come esempio per il resto d'Europa”.

Amato-HortefeuxLo ha detto il ministro dell’Interno Amato questa mattina a Villa Serena di Ponte San Ludovico, alla frontiera italo-francese di Ventimiglia, a margine della visita al “Centro di cooperazione di polizia e dogana”, compiuta insieme al ministro francese per l'Immigrazione e dell'identità nazionale Brice Hortefeux. Presenti i massimi vertici della Polizia, dei Carabinieri e della Guardia di Finanza italiani e i vertici della Polizia e della Gerdarmerie francese.

“Ormai nell'Europa di Schengen - ha detto il ministro Amato - il lavoro deve essere fatto assieme, dalle polizie di tutti i paesi”.
“L'Unione europea e la Libia - ha dichiarato evidenziando l’importanza del dialogo internazionale - hanno stipulato un accordo in base al quale noi europei doteremo la Libia di un sistema di controllo della sua frontiera a sud, per fermare l'immigrazione clandestina”.
”La cooperazione Italia - Francia è eccellente”, ma per contrastare il fenomeno, ha concordato il ministro francese Brice Hortefeux nel corso della conferenza stampa congiunta, “è necessario rinforzare il dialogo con Marocco, Libia e Turchia”.

Amato ha poi ricordato che l'Italia, rispetto ai temi sull’immigrazione, ha una posizione che “coincide con quella dei ministri degli Interni e dell'Immigrazione del Consiglio dell'Ue” nella quale è chiara la “contrarietà a sanatorie generalizzate e massicce”. “Il che – ha precisato Amato - non vuol dire che le autorità non possano vagliare, caso per caso, quando si presentano situazioni di diritti umani o situazioni particolari”.

Il ministro dell’Interno ha poi sottolineato che “c'è sempre un legame tra immigrazione clandestina e criminalità organizzata. “In Italia abbiamo constatato - ha detto - che gli immigrati regolari commettono reati in percentuali molto simili a quelle degli italiani. Gli immigrati irregolari e clandestini, invece, commettono reati in misura molto superiore”. “Questo - ha concluso il ministro - dimostra che il legame, tra l'immigrazione clandestina e la criminalità, prosegue anche dopo il viaggio che li ha portati in Europa. Molti degli immigrati clandestini, forse anche contro la loro volontà, diventano manodopera della criminalità”.

Il responsabile del Viminale ha ricordato, infine, come sia necessario un aggiornamento della legge sulla libertà religiosa; una legge con cui devono essere regolati i culti e i ministri di culto. "Noi poi - ha dichiarato Amato - abbiamo un problema particolare. L'islam, e non solo per la specificità che rappresenta, è rimasta l'unica religione importante che in Italia viene regolata in base alla legge sui culti ammessi, una legge che ha più di 70 anni”. “Le altre religioni - ha concluso il ministro - sono regolate con intese”.

La struttura

Polizia italiana-franceseIl Centro di cooperazione di polizia e dogana di Ventimiglia è una struttura italo-francese, nata nel 2003 con scopi di intelligence nella lotta all'immigrazione clandestina e alla criminalità; è guidata dalla dottoressa Silvye Casanova e dall'ispettore capo Alessandro Asturaro.
Indagini, accertamenti, analisi sui traffici internazionali di droga, di armi e di auto rubate; terrorismo, internazionale e interno; sicurezza in generale, sono tra i compiti principali del Centro.
Nella struttura si parla indifferentemente italiano e francese, dotata di un vocabolario tecnico unico, si avvale di più centri di elaborazione dati per le interrogazioni che si riferiscono ai rispettivi ministeri dell'Interno: al Prefetto delle Alpi per parte francese e alle questure territoriali per parte italiana.





   
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