Emblema della Repubblica italiana Governo Italiano
Presidenza del Consiglio dei Ministri

Aiuti alla navigazione del sito

Vai alla navigazione principale

 

Ti trovi in: Home : Governo informa : Dossier :

UE: accordo contro il razzismo

Presentazione

Il 19 aprile 2007 i 27 ministri della giustizia dell’Unione europea hanno firmato un accordo sul testo che farà diventare reato ogni forma di odio e di violenza razziale, nonché il “negazionismo” dei genocidi internazionalmente riconosciuti.

Il testo entrerà in vigore entro il 2009. A seguito di tale accordo alcuni paesi, come l'Italia, si vedranno costrette ad apportare modifiche alla propria legislazione.

L'intesa raggiunta prevede pene da uno a tre anni per quanti istigano alla violenza, anche attraverso la distribuzione di opuscoli, immagini o altro materiale, con riferimento alla razza, al colore, alla  religione o all'origine etnica. Identiche pene sono previste per la negazione di genocidi, di crimini contro l'umanità e di crimini di guerra.

D’ora in poi, come ha detto il vice presidente della Commissione, Franco Frattini, non ci saranno più paesi dell'Unione in cui si potranno impunemente ripetere azioni di intolleranza etnica o di antisemitismo.

L'accordo, che tuttavia prevede eccezioni e deroghe, è stato raggiunto dopo cinque anni di discussioni, rese necessarie per riuscire a conciliare la punibilità dell'incitamento all'odio con la libera espressione del pensiero.

Per andare incontro a paesi come l'Inghilterra o l'Irlanda, che rifiutano di porre limiti alla libertà di espressione, l'intesa prevede che i governi possano scegliere di circoscrivere le pene ai casi in cui le violazioni rischiano di perturbare l'ordine pubblico. L'Inghilterra, in particolare, ha accettato di inserire un richiamo all'odio religioso "solo se associato ad un riferimento alla nazionalità o alla razza".

Il documento stabilisce anche che gli stati, i quali nei propri ordinamenti già prevedono pene per la negazione dell'Olocausto (come ad esempio la Francia), possano continuare a far rispettare tale normativa. Per gli altri, l'UE ha scelto di lasciare liberi di punire o meno chi nega che sia mai avvenuta la Shoah o inneggia al nazismo o sventola una bandiera con la croce uncinata.

Infine, per superare le riserve della Polonia e dei paesi baltici, si è deciso di tenere un'audizione pubblica sui crimini compiuti dal nazismo e dallo stalinismo all’interno, appunto, di uno stato baltico.


Fonte: Dipartimento per le Politiche Europee