AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2007

179ª Seduta (2ª pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e per la giustizia Scotti.             

 

           

La seduta inizia alle ore 18,45.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1872) Conversione in legge del decreto-legge 1° novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza

(Seguito dell'esame) 

 

            Prosegue l'esame, sospeso nella seduta precedente.

 

            Continua la votazione sugli emendamenti, pubblicati in allegato al resoconto del 20 novembre, con le dichiarazioni di voto sull'emendamento 1.27.

 

      Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA), concludendo l'intervento già iniziato nella seduta precedente, esprime il suo rammarico per la resistenza della sinistra radicale a ricercare una convergenza con i Gruppi dell'opposizione sulle politiche della sicurezza, sulla base delle proposte ipotizzate dal relatore.

 

            Il senatore MAFFIOLI (UDC) preannuncia un voto favorevole sull'emendamento 1.27 e rileva che il relatore e il Governo sono stati contraddetti, nelle loro proposte, dalla reazione contraria venuta dalla sinistra massimalista. Ricorda la reticenza e l'incertezza delle risposte fornite alla Commissione dal Ministro dell'interno sulle politiche della sicurezza e la sollecitazione di misure di emergenza venuta anche dal segretario del Partito democratico.

            Manifesta delusione per il mancato accoglimento delle proposte delineate dal relatore in merito alla configurazione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza, che avrebbero trovato il consenso anche dell'opposizione e si chiede quali reazioni potranno venire dai cittadini in mancanza di efficaci misure dirette ad approntare una protezione da parte dello Stato contro i crimini più efferati.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) preannuncia il voto favorevole sull'emendamento 1.27. Sottolinea l'anomalia di un dibattito prevalentemente mediatico sulla materia oggetto dell'esame.

            In particolare, chiede quale sia la posizione della maggioranza sulla previsione di trattenere nei centri di permanenza temporanea ai fini dell'identificazione anche i cittadini comunitari destinatari di provvedimenti di allontanamento, tema su cui vi sono posizioni divergenti all'interno della maggioranza.

            Per quanto riguarda la definizione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza, ricorda l'ipotesi avanzata dal relatore e condivisa dal Governo, di verificare la liceità delle risorse a disposizione del richiedente. Analogamente si dovrebbe cogliere la distinzione, prospettata nell'emendamento 1.27, fra coloro che perdono i requisiti per il soggiorno e i cittadini comunitari che ne sono privi fin dall'inizio.

 

            L'emendamento 1.27, limitatamente ai commi 01 e 04, è quindi posto in votazione: dopo prova e controprova risulta non accolto.

 

            Successivamente sono respinti anche i commi 02 e 03. Infine, è posto in votazione il comma 05, che è respinto.

 

            Il senatore PIROVANO (LNP) sottoscrive gli emendamenti presentati dal senatore Calderoli.

 

            Il relatore SINISI (PD-Ulivo) rinnova l'invito a trasformare l'emendamento 1.38 e 1.37 in ordine del giorno, sottolineando che un intervento legislativo non sarebbe necessario, mentre si potrebbe efficacemente invitare il Governo, al verificarsi di condizioni di sicurezza pubblica che lo rendano indispensabile, a sospendere l'applicazione del Trattato di Schengen nei confronti di determinati Paesi, secondo le procedure previste dallo stesso articolo 2 della Convenzione.

 

            Il senatore SAPORITO (AN) esprime perplessità sulla riconducibilità del contenuto degli emendamenti in esame a un semplice invito rivolto al Governo.

 

            Il senatore PASTORE (FI) sottolinea l'opportunità di approvare l'emendamento 1.38. E' effettiva l'esigenza di una segnalazione di presenza da parte del cittadino comunitario che fa ingresso nel territorio nazionale e di prevedere un controllo per verificare la durata della sua permanenza.

 

            Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA), sostenendo l'emendamento 1.38, ricorda che si sarebbe dovuto sospendere l'Accordo di Schengen all'atto dell'allargamento dell'Unione europea.

 

            Il senatore DI LELLO FINUOLI (RC-SE) esprime il dissenso della sua parte politica sulla proposta di modificare unilateralmente gli effetti dell'Accordo di Schengen.

 

            Il senatore PIROVANO (LNP) ribadisce le ragioni degli emendamenti 1.38 e 1.37.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) preannuncia un voto favorevole sull'emendamento 1.38, condivisibile soprattutto nella seconda parte, in cui implica procedure omogenee negli Stati membri in materia di circolazione delle persone e di sicurezza pubblica. A tale fine considera opportuna una sospensione degli Accordi sulla libera circolazione delle persone.

 

            Il relatore SINISI (PD-Ulivo) sottolinea l'inderogabilità degli accordi internazionali sulla libera circolazione delle persone.

 

            Non facendosi obiezioni l'emendamento 1.37, di contenuto più ampio, è posto in votazione ed è respinto. Risulta assorbito l'emendamento 1.38.

 

            La senatrice ALBERTI CASELLATI (FI) sostiene l'emendamento 1.39, al fine di tenere conto dei requisiti minimi di alloggio di coloro che intendono soggiornare nel territorio nazionale.

 

            Il senatore PIROVANO (LNP) insiste per l'accoglimento dell'emendamento 1.39, sottolineando il rilievo che assume il requisito della situazione alloggiativa per la sicurezza pubblica nelle città. In proposito auspica una revisione delle regole che disciplinano la concessione della residenza.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN), replicando alle obiezioni del Governo su cui si fonda il parere contrario espresso sull'emendamento 1.39, osserva che appare logica la richiesta di prevedere che il cittadino comunitario disponga di un alloggio adeguato ai fini del diritto di soggiorno.

 

            Il sottosegretario Marcella LUCIDI conferma l'opinione che la proposta sia contraria alle finalità della legge anagrafica, per cui non rileva la qualità della dimora, salvo proporre una generale revisione delle norme in materia.

            Giudica fondate le argomentazioni del senatore Mantovano, ma sottolinea che la direttiva pone limiti ben precisi alla possibilità di un diverso trattamento dei cittadini comunitari rispetto a quelli italiani.

 

            L'emendamento 1.39, posto in votazione, è respinto. Successivamente è respinto anche l'emendamento 1.40.

 

            Il senatore PASTORE (FI) preannuncia il voto contrario sull'emendamento 1.41: la sua approvazione, infatti, dimostrerebbe che il decreto era stato concepito per realizzare deportazioni di massa.

 

            Il senatore MANTOVANO (AN) rileva l'inutilità dell'emendamento, che invita a ritirare, in quanto potenzialmente dannoso.

 

            L'emendamento 1.41 in assenza dei proponenti è fatto proprio dal senatore ZANDA (PD-Ulivo); il relatore SINISI (PD-Ulivo) precisando il proprio parere, si esprime favorevolmente. Il sottosegretario Marcella LUCIDI formula un parere conforme a quello del relatore. L'emendamento 1.41, posto ai voti, è quindi accolto.

 

            Il senatore PALMA (FI) ribadisce le ragioni dell'emendamento 1.1. Si tratta di fatti che in se stessi implicano la pericolosità delle persone. Invita a riflettere in vista della discussione in Assemblea, per individuare una casistica di reati su cui si può fondare l'allontanamento.

 

            L'emendamento 1.1, posto in votazione, è respinto.

 

            Il PRESIDENTE ricorda che sugli identici emendamenti 1.10, 1.28 e 1.47 la Commissione bilancio ha espresso parere contrario ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione.

 

            Il senatore VILLONE (SDSE) ritira l'emendamento 1.10.

 

            Gli emendamenti 1.28 e 1.47 decadono per l'assenza dei proponenti.

 

            Il PRESIDENTE propone di prendere atto dell'impossibilità di concludere l'esame del disegno di legge in titolo in prossimità della discussione in Assemblea, prevista per la seduta antimeridiana di domani.

 

            La Commissione conviene.

 

 

SCONVOCAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI  

 

      Il PRESIDENTE avverte che la seduta di domani, giovedì 29 novembre, convocata alle ore 15, non avrà luogo.

 

            La Commissione prende atto.

 

 

La seduta termina alle ore 20,05.