AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MERCOLEDÌ 28 NOVEMBRE 2007

178ª Seduta (1ª pomeridiana) 

 

Presidenza del Presidente

BIANCO 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per l'interno Marcella Lucidi e per la giustizia Scotti.           

 

           

La seduta inizia alle ore 15.05.

 

 

PER UN SALUTO DI BENVENUTO AL SENATORE FOLLINI  

 

      Il PRESIDENTE rivolge un saluto di benvenuto al senatore Follini, recentemente entrato a far parte della Commissione.

 

            Si associa la Commissione.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1872) Conversione in legge del decreto-legge 1° novembre 2007, n. 181, recante disposizioni urgenti in materia di allontanamento dal territorio nazionale per esigenze di pubblica sicurezza

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Prosegue l’esame, sospeso nella seduta pomeridiana del 27 novembre.

 

      Intervenendo sull’ordine dei lavori, il senatore PALMA (FI), contesta la ricostruzione di alcuni organi di informazione secondo la quale i Gruppi dell’opposizione sarebbero intenzionati a votare contro la conversione in legge del decreto-legge e ricorda la disponibilità manifestata dalla sua parte politica a convergere sulle proposte del relatore, comunque da precisare al fine di disciplinare in modo esaustivo i motivi imperativi di pubblica sicurezza su cui si fonda l’allontanamento. In particolare, ritiene ridondante l’inciso, contenuto nel documento distribuito nel corso della seduta di ieri in forma di ipotesi emendative, che implica una verifica sulla liceità dei mezzi di sussistenza: in ogni caso, osserva che tale valutazione dovrebbe basarsi su elementi "sufficienti", piuttosto che "fondati". In proposito nota che l’articolo 21 del decreto legislativo n. 30 del 2007 disciplina l’allontanamento per cessazione delle condizioni che determinano il diritto di soggiorno, compresa la disponibilità di risorse economiche sufficienti ed è compatibile con l’articolo 27, comma 1, della direttiva europea ai sensi del quale le ragioni di ordine pubblico e di pubblica sicurezza non possono essere invocate per motivi economici.

            Il suo Gruppo si è espresso favorevolmente anche sull’altra proposta in un primo tempo avanzata dal relatore, che disciplina le conseguenze delle misure di allontanamento disposte da autorità di altri Paesi membri. Oltre all’obbligo di dichiarare la presenza, al cittadino comunitario espulso da altro Paese dell’Unione si dovrebbe chiedere di dimostrare che le ragioni del provvedimento di allontanamento sono cessate o non sono rilevanti nel nostro Paese.

 

            Il senatore CALVI (PD-Ulivo) ricorda che la fase della discussione generale si è conclusa e, dopo il dibattito interessante svoltosi nelle sedute di ieri sulle proposte di modifica ipotizzate dal relatore, è ormai il momento di passare alla votazione degli emendamenti.

 

            Il senatore PASTORE (FI), intervenendo a sua volta sull’ordine dei lavori, ricorda che nella seduta pomeridiana di ieri era stata sostanzialmente constatata l’impossibilità di completare l’esame del disegno di legge. Pur apprezzando che si prosegue nel confronto, auspica che si compia ogni sforzo possibile per recepire la direttiva in modo da affrontare la situazione di emergenza per la sicurezza pubblica, in particolare nelle aree urbane più importanti.

 

            Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA) chiede che la seduta sia sospesa per consentire ai Gruppi di riformulare l’emendamento 1.2, recependo le proposte ipotizzate dal relatore nella seduta pomeridiana di ieri.

 

            Il senatore CALVI (PD-Ulivo) dissente da tale richiesta, in quanto quelle proposte sono state ampiamente dibattute; a suo avviso, la richiesta di sospensione ha un significato dilatorio.

 

            Il PRESIDENTE rileva che la richiesta del senatore Saro è intempestiva perché è ormai aperta la fase di votazione degli emendamenti, nella quale egli potrebbe sì consentire a riformulazioni di proposte già presentate, ma non a sostanziali proposizioni innovative.

 

            Si passa alla votazione dell’ordine del giorno e degli emendamenti riferiti al testo del decreto-legge, pubblicati rispettivamente il 20 e il 21 novembre.

 

            Il senatore CALDEROLI (LNP) osserva che l’accoglimento della richiesta del senatore Saro di riformulare l’emendamento 1.2 avrebbe potuto ripristinare un clima di collaborazione.

Insiste per la votazione dell’ordine del giorno G/1872/1/1 diretto a evidenziare le contraddizioni fra le misure di emergenza introdotte con il decreto-legge e le disposizioni del disegno di legge governativo in esame presso l’altro ramo del Parlamento, di riforma della disciplina dell’immigrazione che, nel testo attuale, rimuove il collegamento tra diritto a soggiornare nel nostro Paese ed esistenza di un contratto di lavoro, aprendo larghi spazi all’aumento dell’immigrazione.

 

Il senatore MALAN (FI) condivide le argomentazioni a sostegno dell’ordine del giorno G/1872/1/1: sarebbe inutile, a suo avviso, introdurre misure per l’allontanamento di alcuni cittadini comunitari mentre si consente l’ingresso di un numero massiccio di immigrati extracomunitari senza la garanzia di un rapporto di lavoro. Si tratta di un punto programmatico elettorale dell’Unione, che viene puntualmente attuato con il disegno di legge delega al Governo per la modifica della disciplina sull’immigrazione. Così si incentiva l’ingresso di persone prive di mezzi di sussistenza che non avendo l’obbligo di un contratto di lavoro alimentano i pericoli per la sicurezza pubblica.

 

Il senatore SAPORITO (AN) sottolinea l’anomalia di un esame in Commissione che prosegue mentre è già formato il fascicolo degli emendamenti per la discussione in Assemblea.

Condivide l’ordine del giorno del senatore Calderoli e giudica singolare che il Senato tratti una materia oggetto di un disegno di legge in esame alla Camera dei deputati: è il caso, ad esempio, anche degli emendamenti 1.0.2 e 1.0.3 di cui ha ripetutamente invocato l’inammissibilità.

 

Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA), sostenendo l’ordine del giorno del senatore Calderoli, rileva la contraddittorietà del decreto-legge con le posizioni espresse da esponenti politici del centro-sinistra, e in particolare del leader del Partito Democratico, Walter Veltroni, in direzione di una maggiore severità per arginare il massiccio ingresso di immigrati regolari e clandestini.

 

Accertata la presenza del prescritto numero di senatori, è messo in votazione l’ordine del giorno G/1872/1/1, che non è approvato.

 

Il senatore CALDEROLI (LNP) auspica che il Governo, che si era espresso positivamente sulle proposte illustrate dal relatore per una nuova definizione dei motivi imperativi di pubblica sicurezza faccia propri quegli emendamenti e li formalizzi per la votazione in Commissione.

 

Il senatore PALMA (FI) propone che l’emendamento 1.27 sia votato per parti separate: dapprima i commi 01 e 04, che il relatore aveva chiesto di riformulare; successivamente dovrebbero essere posti in votazione i commi 02 e 03, in merito ai quali il relatore si era riservato di esprimere un parere; infine il comma 05.

 

Il PRESIDENTE accoglie tale proposta, invitando, tuttavia, a riferire le dichiarazioni di voto al complesso dell’emendamento 1.27.

 

Il senatore CALDEROLI (LNP) prospetta l’opportunità di riformulare i commi 01 e 04 facendo riferimento alla sussistenza di redditi sufficienti, certi, leciti e dimostrabili.

 

Il senatore SINISI (PD-Ulivo) si esprime in senso contrario su tale proposta: egli ritiene preferibile il richiamo alle "risorse economiche", piuttosto che ai redditi e considera inopportuna l’introduzione di un requisito di "certezza" che comporterebbe una complessa procedura di accertamento ai fini del riconoscimento del diritto di soggiorno.

 

Il senatore SAPORITO (AN) respinge la richiesta di riformulazione avanzata dal relatore e preannuncia un voto favorevole sull’emendamento 1.27.

 

Il senatore PALMA (FI) chiede che il relatore espliciti il parere sui commi 02 e 03.

 

Il relatore SINISI (PD-Ulivo) manifesta un avviso contrario in quanto il contenuto normativo dei commi 02 e 03 sarebbe in contrasto con la direttiva europea.

 

Il senatore PALMA (FI) preannuncia il voto favorevole del suo Gruppo sull’emendamento 1.27 sottolineando che, contrariamente a quanto sostenuto dal relatore, peraltro senza esplicitare i motivi del parere contrario, la direttiva ammette la possibilità di richiedere al cittadino comunitario di segnalare l’ingresso nel territorio nazionale e che il decreto legislativo n. 30 del 2007, di recepimento della medesima direttiva, prevede l’applicazione della legge anagrafica ai cittadini dell’Unione.

Commentando le obiezioni del rappresentante del Governo, che aveva ricordato la finalità dell’iscrizione anagrafica, cioè la sola rilevazione della popolazione residente, per cui sarebbe impropria una verifica sulla dimora, ricorda che il citato decreto legislativo n. 30 prevede il rilascio di un’attestazione con l’indicazione del luogo in cui il richiedente alloggia; formalità richiesta anche ai cittadini italiani nel momento in cui prendono possesso di una nuova abitazione.

 

Il relatore SINISI (PD-Ulivo) precisa che le motivazioni del parere contrario sui commi 02 e 03 per contrasto con la direttiva sono state ampiamente illustrate nel corso dell’esame.

 

Il senatore SARO (DCA-PRI-MPA) ritiene che le resistenze opposte da alcune forze politiche della maggioranza all’accoglimento delle proposte ipotizzate dal relatore indeboliscono l’autorevolezza del segretario del Partito democratico. In proposito, commenta un’intervista in cui Walter Veltroni ha auspicato un intervento straordinario e di emergenza per fronteggiare la situazione di pericolo in molte grandi città dovuta anche al massiccio afflusso di cittadini comunitari.

 

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

 

CONVOCAZIONE DELLA COMMISSIONE  

 

      Il PRESIDENTE avverte che la Commissione è convocata per un’ulteriore seduta oggi, alle ore 18 e in ogni caso quindici minuti dopo il termine della seduta dell’Assemblea.

 

            La Commissione prende atto.

 

 

La seduta termina alle ore 16,25.