Venerd 21 dicembre, il terzo ed ultimo
appuntamento che riserva 57.900 quote dedicate ai lavoratori dei seguenti
settori produttivi: edilizia (14.200); dirigenti (1000); conducenti con patente
europea (500); pesca marittima (200); altri settori produttivi (30.000). Il
sottosegretario Lucidi: evidente la sproporzione tra fabbisogno occupazionale
e quote. La Uil: subito un secondo decreto entro il 31 dicembre, ad
assorbimento di tutte le domande valide.E doverosa comunque una riflessione.
Roma, 19 dicembre 2007 - Le domande di
assunzione per le quote riservate e per le lavoratrici familiari,
presentate nei due click day via online (15 e 18 dicembre) hanno sfiorato in
totale la cifra di 520 mila domande, a fronte delle 112.100 quote messe a
disposizione dal decreto flussi 2007. In pratica le domande di assunzione
di lavoratori stranieri non europei stata in volume cinque volte superiore
alla disponibilit. Lo ha comunicato Il Ministero dellInterno, precisando che
le domande per lavoratori extra UE pervenute con successo, riguardano al 50%
circa patronati ed associazioni, e per la parte restante i privati. Nella
graduatoria dei Paesi di provenienza, al primo posto cՏ il Marocco, con 104
mila richieste, seguito da Bangladesh (58.000), Ucraina (35.000); Moldavia
(33.000), Albania (30.000), Pakistan (28.000), Cina Popolare (25.000); India
(24.000) Filippine (22.000) Egitto (19.000), Per (17.000), Ecuador (6000),
Russia (4.000), ecc. Il sistema informatico del Viminale, che nella prima
giornata del 15 dicembre aveva registrato notevoli problemi tecnici,
specialmente a riguardo degli invii collettivi effettuati da patronati ed
associazioni, in occasione dellappuntamento di ieri ha corretto il tiro ed
riuscito ad assorbire tutte le domande inviate, senza difficolt e mandando in
tempi rapidi la mail di risposta. Va anche detto che il volume di invii
effettuato ieri stato circa un terzo di quello della prima giornata, e che
nel frattempo i tecnici ministeriali – facendo tesoro dellesperienza del
15 dicembre – hanno saputo risolvere per tempo gli inconvenienti tecnici,
In una nota del 15/12, Guglielmo Loy, Segretario Confederale UIL aveva fatto
notare come il sistema informativo aveva lavorato con esasperante
lentezza e come non sia ancora chiaro se le procedure
informatiche abbiano risposto ai criteri di trasparenza e di pari opportunit
che erano la 'conditio sine qua non' per la sottoscrizione del protocollo tra
Patronati e Ministero dell' Interno". In effetti gli operatori
avevano dovuto aspettare diverse ore davanti al computer prima di avere di
ritorno la ricevuta di accettazione della spedizione, e senza la certezza che
per il Ministero faccia testo lora di invio e non quella di ricezione: una
differenza che sicuramente potrebbe comportare laccettazione o lesclusione di
molte domande dalla graduatoria delle quote disponibili. In questo senso i
patronati hanno chiesto al Ministero dellInterno assicurazioni che la
graduatoria finale sia basata sullora dinvio della domanda da parte del
patronato, e non su quella di effettiva ricezione degli operatori del Viminale,
in quanto le difficolt dellAmministrazione non possono ricadere sui
cittadini. Nella giornata di ieri, invece, si registra soddisfazione
da parte dei patronati, che ieri – in una lettera firmata congiuntamente
con Cgil,Cisl,Uil – hanno chiesto al Sottosegretario Lucidi un incontro
urgente per riflettere sugli aspetti politici che un volume cos alto di
domande comporta, in termini di diffusione del lavoro e della presenza
irregolare degli stranieri in Italia, e sulla necessit di dare risposta al
mezzo milione di richieste che si stima resteranno alla fine fuori dalla corsa
alle quote. Venendo ad uno sguardo dinsieme sulle due giornate, non cՏ
dubbio alcuno che la realt ha superato la fantasia. Noi stessi, come
Dipartimento Politiche Migratorie UIL, qualche giorno fa avevamo calcolato un
numero di applicanti vicino a quota 400 mila, come somma dei
tre click-day. Oggi le domande di assunzione sono gi oltre quota mezzo milione
e si stima che alla fine potrebbero essere 700 mila. Il primo giudizio da dare,
dunque, essenzialmente politico: malgrado due decreti flussi nel 2006, che
hanno permesso di sanare la situazione di oltre 400 mila migranti e malgrado
lentrata in UE di romeni e bulgari, larea della presenza irregolare degli
immigrati extra Ue ancora altissima e probabilmente vicina alla stima di 800
mila persone, pi volte anticipata dagli esperti. Si tratta di migranti che in
grandissima parte non stanno fuori dallEuropa aspettando il nulla osta per
entrare regolarmente, ma lavorano e vivono in Italia gi da tempo, in
condizioni di irregolarit: richiamati dallesteso mercato del lavoro sommerso
italiano, quello che gli inglesi chiamano pull factor. Persone,
dunque, prive di diritti, ricattabili, quasi sempre impossibilitate a far
valere la propria ragione (per paura di essere espulsi), e spesso propensi o
costretti dalla propria condizione a comportamenti non legali: certo pi dei
migranti legali. La Legge Bossi Fini non la sola responsabile della loro
condizione, ma certo concorre grandemente a favorire la presenza irregolare, a
causa delle strettoie e difficolt che essa pone per rendere difficile
lingresso legale in Italia. I dati di oggi ci confermano ragionamenti
che la UIL fa ormai da tempo: a) che in Italia pi facile entrare e lavorare
irregolarmente, piuttosto che aspettare di vincere la lotteria dei flussi; b)
che questo funzionale ad uneconomia sommersa estesissima che fa della
concorrenza sleale e delluso di lavoratori a diritti limitati, il proprio
fattore di competitivit; c) che in Italia non cՏ una vera governance del
fenomeno, e che ci si riduce a rincorrere una pressione migratoria sempre pi
crescente ed indiscriminata; d) che questo molto pericoloso in quanto
lincertezza sui numeri e la velocit di crescita dellimmigrazione, produce
insicurezze e fenomeni di rigetto da parte della popolazione italiana.
Per la UIL urgente lapprovazione della riforma della normativa
sullimmigrazione, in quanto gli attuali meccanismi di legge rendono
impossibile un vero governo dei flussi e purtroppo concorrono soprattutto al
moltiplicarsi dellimmigrazione irregolare oltre livelli ormai non pi
tollerabili per la democrazia. Inoltre, il non governo degli ingressi rende
difficile la programmazione di adeguati livelli di accoglienza ed integrazione
per questi nuovi cittadini di cui, non ci stanchiamo di ripetere, leconomia e
la societ italiana ha estremamente bisogno. Oggi, comunque, il che fare
riguarda prima di tutto lurgenza di disporre in modo giusto delle domande
regolari presentate. Lo stesso Sottosegretario On. Marcella Lucidi ha
riconosciuto in una dichiarazione come sia evidente la sproporzione tra
il fabbisogno occupazionale che esprimono le famiglie e le imprese italiane e
le quote numeriche definite dai decreti flussi. Una domanda
che il mercato del lavoro italiano esprime e che ci impone una seria
riflessione ''. Un invito giusto che, a nostro avviso, deve riguardare
anche la possibilit di emanare – entro il prossimo 31 dicembre - un
secondo decreto flussi, ad assorbimento di tutte le domande presentate che risultino
regolari. In alternativa bisogner pensare ad un decreto flussi 2008, da
emanarsi gi nei primissimi mesi, valutando la possibilit che esso possa
assorbire le domande regolari residue dellattuale decreto flussi 2007. In
ogni caso va data una risposta a questa situazione di estesa irregolarit e di
difficolt a governare questo difficile fenomeno. In attesa della riforma
bisogna dare un segnale che il Governo di questo Paese in grado davvero di
far prevalere la legalit negli ingressi e di combattere quella migrazione
priva di documenti, attratta dal lavoro nero e funzionale ad un mercato
sommerso delleconomia e delloccupazione che la vera piaga (anche se non
lunica) della nostra democrazia.
Dipartimento Politiche Migratorie UIL.