Al On. Giuliano Amato

Ministro dell'Interno

 

Agli On.li.Franco Bonato

Ettore Rosato

Sandro Pajno

Sottosegretari Ministero dell'Interno

 

e.p.c.

all'on. Marcella Lucidi

Sottosegretaria Ministero dell'Interno

 

alle Deputate e ai Deputati

di Rifondazione Comunista-Sinistra Europea

 

Signor Ministro, signori Sottosegretari,

 

durante la seduta di sindacato ispettivo svoltasi in data 5 dicembre 2007, stata discussa un'interpellanza al Ministro Interno, a firma dell'intero Gruppo parlamentare PRC-SE, nella quale si chiedeva al Ministro l'opportunit di annullare, per violazione dei principi e delle leggi sulla no-discriminazione, l'ordinanza del sindaco di Cittadella che prevede determinate condizioni per l'iscrizione anagrafica dei cittadini stranieri.

 

Le motivazione che consentirebbero l'annullamento di tale atto da parte del Ministro sono stati ampiamente illustrati nel testo dell'interpellanza e riconosciuti nel testo della risposta del Ministero. Risposta articolata e circostanziata che tuttavia si conclude con questa significativa frase:  nel ribadire comunque che ogni iniziativa locale deve essere attuata nel rispetto delle leggi della Repubblica, il Governo ritiene opportuno percorrere la via della collaborazione, cercando soluzioni condivise e rinviando solo all'esito del confronto eventuali iniziative anche in termini sanzionatori.

 

In linea di principio la via della collaborazione sempre auspicabile, vorrei per capire a quali soluzione condivise si pu arrivare a partire con chi riesce ad emette un provvedimento di tale natura e portata. In proposito vorrei sottolineare il doppiopesismo persistente in questa fase: troppo spesso durante questa legislatura, in nome della lotta all'illegalit sono stati adottati provvedimenti eccessivamente severi che hanno colpito centinaia di cittadini migranti e rom. Quando per, questi ultimi sono le vittime dell'illegalit, anche istituzionale, la scelta sembra essere quella di facciamo che tutto va bene.

Risulta difficile capire perch non si usino i poteri che la legge concede ai Prefetti e al Ministro, per bloccare un provvedimento cos palesemente xenofobo e discriminatorio. Cosa dovrebbe succedere ai migranti e ai rom oltre i cinque bimbi bruciati in tre mesi, oltre l'oltraggio quotidiano, per provocare qualche minima reazione? Per arginare questa deriva razzista e volgare di tanti sindaci del nordest gi preceduti di tanti altri di centrosinistra? Per far si che si elevi dalle istanze pi alte delle istituzioni una voce decisa, e un'azione doverosa quanto salutare?