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Domenica 16 Dicembre 2007 Chiudi chiudi finestra
di CORRADO GIUSTINIANI

ROMA - Un nuovo decreto flussi per il 2007, in aggiunta a quello già varato da 170 mila ingressi, per accogliere le domande eccedenti, purché regolari. «E’ una soluzione giusta e anche inevitabile» raccomanda Sergio Briguglio, esperto di immigrazione fra i più ascoltati del paese, con una banca dati su Internet da oltre 15 mila documenti, dal 1992 a oggi. Per i primi 47 mila posti, le domande alle 15 di ieri erano già 340 mila. E martedì partirà la corsa per altri 65 mila ingressi riservati a colf e badanti. Infine il 21 verranno messi in palio gli ultimi 58 mila posti.
Perché è possibile questo nuovo decreto?
«Secondo la legge Bossi-Fini non si possono varare, senza il parere delle commissioni parlamentari, decreti flussi di portata superiore a quelli dell’anno precedente. Ma nel 2006 ve ne furono due, uno da 170 mila ingressi del governo Berlusconi, e uno di Prodi fino a 530 mila posti, che teneva conto delle domande eccedenti presentate dai datori di lavoro in possesso dei requisiti. Quindi, entro dicembre è possibile un altro decreto flussi da 360 mila ingressi».
E una misura del genere sarebbe giusta?
«Assolutamente, come lo è stata quella dell’anno scorso: tutti sappiamo che questi stranieri sono già da noi e lavorano. Ampliare la quota vuol dire farli uscire dal nero, con vantaggi sul Pil, sull’occupazione, sulle casse dell’Inps. Anzi, se fossi il ministro dell’Interno, oserei ancora di più: direi ai datori di lavoro che possono presentare le domande di flusso in qualsiasi momento dell’anno, così il governo si regola meglio quando deve presentare il decreto, e si eviterebbero resse».
I patronati protestano, dicono di essere riusciti a inviare via Internet una quota minima delle domande ricevute.
«E invece l’innovazione è un grande passo avanti. Prima c’era un assurdo accentramento presso un unico sportello, le Direzioni provinciali del lavoro. Poi si è passati al sistema Poste, con altre code incivili. Con Internet l’amministrazione ha mostrato di essere al passo con la società. Anzi, addirittura più avanti. E qualunque disfunzione si stia presentando, è tollerabile in questa fase di prima applicazione della nuova procedura».