Nella mia relazione al convegno di Marino ho presentato i dati forniti nel giugno scorso dal Ministero dell'interno nel Rapporto sulla criminalita' in Italia (reperibile sul sito http://www.interno.it). Sulla base di questi dati, ho proposto le seguenti conclusioni:

 

1) Per molti dei delitti che destano maggiore allarme sociale (omicidi, furti, scippi, etc.), il numero e' in netto calo in Italia (era molto piu' alto negli anni '90). Alcuni delitti fanno eccezione (tra questi, le rapine, che vedono un aumento del 25 per cento rispetto ai dati del 1991).

 

2) Confrontando il numero di delitti commessi da italiani con quello dei delitti commessi da stranieri, per quasi tutte le fattispecie prevalgono nettamente gli italiani. Anche qui, ci sono eccezioni (ad esempio, furti in abitazione), per le quali prevalgono i delitti commessi da stranieri.

 

3) Rapportando il numero di delitti commessi alla popolazione di riferimento, si ottengono valori molto piu' alti per gli stranieri che per gli italiani (es.: circa 25 volte piu' alti, con riferimento alle rapine). Questo divario si riduce cospicuamente se, per ciascuna popolazione si prende in considerazione solo la porzione "a rischio" (ad esempio, solo i giovani). Questo fatto mostra come la principale motivazione del maggior tasso di criminalita' evidenziato dagli stranieri sia dovuto, piuttosto banalmente, al fatto che si tratta di un gruppo sociale che si colloca naturalmente nella parte della societa' dove piu' acuto e' il disagio.

 

4) Il numero di delitti commessi dagli stranieri, a partire dall'inizio degli anni '90, resta sostanzialmente costante. Nello stesso arco di tempo, pero', la popolazione straniera e' cresciuta di un fattore 5 o 6. Benche' quindi i tassi di criminalita' siano molto elevati per gli stranieri, essi vanno decrescendo nel tempo: i comportamenti medi della popolazione immigrata vanno cioe' normalizzandosi.

 

5) Prendendo in considerazione la nazionalita' della vittima quando l'autore e' italiano o straniero, si vede che, per gli omicidi o le rapine in strada, gli italiani sono prevalentemente vittime di italiani; gli stranieri, di stranieri. Per la violenza sessuale, invece, gli italiani sono prevalentemente vittime di italiani; gli stranieri, ancora di italiani...

 

Il materiale che ho mostrato puo' essere consultato alla pagina di Dicembre 2007 del mio sito (http://www.stranieriinitalia.it/briguglio).

 

Non sono un buon giudice di me stesso, e non posso dire se le accuse che mi muove il Palozzi siano motivate o meno. Una pero' me la muovo io stesso: ho colpevolmente centrato la mia presentazione sulle capacita' dello spettatore medio, perdendo cosi', evidentemente, i contatti con la porzione di pubblico piu' a disagio con una trattazione scientifica dei problemi.

 

 

Sergio Briguglio