Comitato parlamentare di controllo sull'attuazione dell'Accordo di Schengen, di vigilanza sull'attività di Europol, di controllo e vigilanza in materia di immigrazione - Martedì 6 febbraio 2007


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ALLEGATO

Deliberazione di un'indagine conoscitiva sulla immigrazione e l'integrazione.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE CONOSCITIVA SULLA IMMIGRAZIONE E L'INTEGRAZIONE

L'intensificazione negli ultimi decenni dei movimenti migratori ha portato in primo piano il problema dell'integrazione e della convivenza tra culture ed etnie spesso molto differenti.
La presenza di stranieri regolari in Italia è cresciuta nel corso degli anni sia numericamente sia in termini percentuali sulla popolazione residente e conseguentemente si è assistito al cambiamento delle modalità dell'inserimento degli immigrati nella società, dando luogo al fenomeno dell'integrazione.
L'integrazione - considerata come inserimento - può intendersi ai fini in esame come un processo bilaterale che comporta reciprocamente diritti e obblighi tra gli immigrati e i cittadini del Paese che li accoglie.
Nel processo di adeguamento della normativa a questi nuovi mutamenti sociali è divenuta prioritaria l'esigenza di individuare le misure atte a favorire l'integrazione degli immigrati regolari, identificando nello stesso tempo i meccanismi in grado di verificarne l'efficacia.
Il Comitato si propone con questa indagine di avviare, nell'ambito delle specifiche competenze che la legge 30 luglio 2002 n. 189 gli attribuisce in materia di immigrazione, un percorso di approfondimento delle politiche nazionali di accoglienza che consenta di individuare modelli di integrazione che favoriscano la partecipazione degli immigrati alla vita sociale, economica, culturale e civile, il loro accesso a beni e servizi, nonché la condivisione dei principi fondamentali del nostro ordinamento.
Al fine della definizione di un quadro di riferimento nazionale in materia di integrazione, il Comitato intende:
analizzare la condizione degli immigrati rispetto al lavoro, alle esigenze abitative, alla sanità e all'istruzione;
identificare i problemi e le difficoltà più diffuse e rilevanti che ostacolano l'integrazione, sia sotto il profilo dell'accoglienza da parte della società sia nell'ottica della capacità di integrazione da parte degli immigrati;
verificare l'efficacia degli strumenti utilizzati per realizzare adeguate politiche di integrazione;
individuare nuove strategie ed interventi.

Il Comitato intende, altresì, approfondire la conoscenza delle misure adottate in alcuni Paesi europei, volte a promuovere l'integrazione degli immigrati legali presenti nel loro territorio, nonché delle iniziative avviate nell'ambito dell'Unione europea per identificare le «migliori prassi» in materia.
Nell'ambito dell'indagine il Comitato intende procedere all'audizione dei seguenti soggetti:
esponenti di organismi nazionali: ISTAT, Caritas, CNEL;
associazioni di immigrati;
associazioni di imprenditori;
sindacati;


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rappresentanti del mondo scolastico;
esperti e docenti universitari;
prefetti;
rappresentanti di Regioni, Province e Comuni;
rappresentanti delle forze di polizia;
rappresentanti di amministrazioni di altri Paesi;
esponenti di organismi internazionali ed europei;
Presidente della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni del Parlamento europeo;
rappresentanti del Governo (ministero della solidarietà sociale, del lavoro e della previdenza sociale, della pubblica istruzione, dell'università e della ricerca, per i diritti e le pari opportunità);
Ministro dell'interno;
Vice Presidente della Commissione Europea competente per la giustizia, la libertà e la sicurezza.

Sarà valutata l'opportunità che delegazioni del Comitato partecipino a convegni e seminari su tematiche oggetto dell'indagine, da sottoporre caso per caso alla necessaria autorizzazione dei Presidenti delle Camere.
L'indagine dovrà concludersi entro dodici mesi.