COMUNICATO STAMPA 4 GENNAIO 2007

 

A cinque giorni dallincendio che ha distrutto circa un terzo del campo di Via Triboniano, molte famiglie sono ancora costrette a passare la notte dormendo alladdiaccio accanto a fal improvvisati o in auto. Alcuni hanno trovato ospitalit nelle baracche di amici e parenti scampate al rogo. La popolazione gi esposta precedentemente ad un forte disagio abitativo ha vissuto in questi momenti  lennesimo affronto: la risposta istituzionale di trasferire nel campo nuovi container non consente di affrontare rapidamente lemergenza freddo, considerato soprattutto il tempo necessario (un mese circa) perch vengano consegnati alle famiglie in difficolt.   

 

La naturale solidariet che ha consentito ai pi di trovare un riparo temporaneo, non deve esimere le istituzioni dal cercare una sistemazione urgente per 50 persone circa che al momento tale riparo non hanno. Una soluzione adeguata dovrebbe consentire a chi ha avuto distrutta la propria precaria abitazione di superare le prossime settimane in un luogo asciutto e riscaldato. Gli obiettivi a breve termine dovrebbero quindi: favorire il rientro a scuola dei numerosi bambini presenti nel campo, permettere la ripresa del lavoro degli adulti e soprattutto proteggere i nuclei familiari evitando di separare i componenti nelle strutture di accoglienza disponibili sul territorio. Una soluzione provvisoria, condivisa dagli abitanti del campo nellattesa dei container, sono le tende riscaldate che potenzialmente la protezione civile (sede a lato del campo) potrebbe montare rapidamente nei pressi dellinsediamento.

Un ultima questione su cui ci siamo interrogati, senza trovare delle risposte razionali lo sbilanciamento verso unimponente presenza di forze dellordine nellarea rispetto allassenza di assistenza logistica che tutto sommato sarebbe la cosa pi utile per gli abitanti, i quali sono cittadini europei innocenti fino a prova contraria a cui bruciata la casa e non delinquenti da sorvegliare. 

 

Per contatti: Ivan Moschetti 328 96 87 762