IMMIGRAZIONE11.09      31/01/2007

Save the Children: ''Regolamentare i respingimenti, rimpatri assistiti e permesso alla maggiore et''

 

L'organizzazione ha partecipato all'assemblea con i ministri Amato e Ferrero e sollecita a rinnovare legislazione e prassi per i minori stranieri e soprattutto quelli stranieri non accompagnati, ''categoria particolarmente vulnerabile''

 

ROMA - Save the Children ha apprezzato la volont del Governo di risolvere le problematiche legate all'immigrazione, ma sollecita una centralit nel rinnovare la legislazione e la prassi  per i minori stranieri e soprattutto quelli stranieri non accompagnati, categoria particolarmente vulnerabile, per la quale sono necessarie tutele specifiche. E' quanto emerso ieri a seguito della partecipazione di Save the Children all'assemblea sulla riforma delle politiche dell'immigrazione, con la partecipazione del Ministro dell'Interno, Giuliano Amato, e quello della Solidariet Sociale, Paolo Ferrero.

Il Tavolo Immigrazione negli scorsi mesi ha intrapreso un dialogo con il Governo, finalizzato al superamento delle problematiche presenti nell'attuale quadro normativo in materia di immigrazione e asilo, e oggi i due Ministeri hanno per la prima volta parlato congiuntamente di un progetto che tenta di unificare i concetti base dell'accoglienza e della regolamentazione, spiega lorganizzazione. Il Ministro Amato ha ribadito che i minori stranieri non accompagnati vadano tutelati anche come investimento per il futuro, ma Save the Children ribadisce che i bambini sono titolari di diritti in quanto tali e non esclusivamente come futuri adulti.

E continua: I minori stranieri non accompagnati sono titolari di tutti i diritti sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza e in base a tale Convenzione la normativa italiana ha il dovere di porre il principio del superiore interesse del minore, al centro di ogni politica e normativa.

Le principali problematiche per le quali Save the Children ha sollecitato ai ministri Amato e Ferrero una pronta risoluzione sono stati quelle relativi al respingimento, al rimpatrio assistito e al rilascio del permesso di soggiorno alla maggiore et, tematiche si afferma - che rappresentano una grave lacuna nell'attuale assetto normativo.

In tema di respingimenti, l'Organizzazione ha sottolineato come il Testo Unico vigente non stabilisca il divieto di respingimento dei minori stranieri non accompagnati n le procedure da adottarsi in tali casi. I minori vengono spesso bloccati in frontiera e rimandati indietro di fatto con le stesse procedure previste per gli adulti e senza alcuna tutela. Inoltre spesso i minori stranieri non accompagnati non vengano identificati in quanto tali, poich non ne viene accertata la reale et e il legame che esiste tra di loro e gli accompagnatori, che molte volte sono trafficanti.

Per quanto riguarda i rimpatri assistiti, cio il rientro nel paese di origine in funzione del loro "superiore interesse", Save the Children rileva difficolt e lentezze da parte del Comitato Minori Stranieri a disporre tale provvedimento, non garantendo cos il diritto all'unit familiare di questi minori, e la mancanza di adeguate garanzie affinch il provvedimento di rimpatrio venga effettivamente adottato nel superiore interesse del minore.

Una delle problematiche pi annose risulta il rilascio di un permesso di soggiorno al compimento della maggiore et. Allo stato attuale, rileva Save the Children, le Questure applicano un'interpretazione restrittiva della legge Bossi-Fini: il permesso viene infatti concesso solo a quei minori che sono entrati in Italia prima del compimento dei 15 anni e che abbiano seguito un progetto di integrazione per 2 anni. Coloro che invece sono arrivati in Italia dopo i 15 anni, al compimento della maggiore et diventano irregolari, anche se sono stati affidati e hanno seguito un percorso di integrazione scolastica, formativa e lavorativa. Tale interpretazione restrittiva, oltre ad essere illegittima in quanto contraria alle sentenze della Corte Costituzionale del 2003 e Consiglio di Stato del 2005 afferma Save the Children -, ha una ripercussione negativa perch disincentiva i minori che sono entrati a 15 anni compiuti (la maggior parte dei minori stranieri non accompagnati) a seguire un percorso di integrazione: sapendo infatti di non poter ottenere il permesso di soggiorno una volta raggiunti i 18 anni, imboccano strade diverse, spesso di illegalit e marginalit

Save the Children ha dunque chiesto al Governo Italiano: in tema di respingimento, che sia introdotto il divieto di respingimento per i minori stranieri non accompagnati (come gi previsto in materia di espulsione) o siano comunque stabilite adeguate garanzie (ad es. mediante l'intervento del Comitato minori stranieri), e vengano stabilite procedure efficaci per l'identificazione dei minori stranieri non accompagnati in frontiera,con particolare riferimento all'accertamento dell'et e alla verifica delle relazioni tra il minore e l'adulto che lo accompagna; in tema di rimpatrio assistito, che vengano ridotti i tempi per il procedimento, stabilendo criteri di priorit per l'effettuazione delle indagini familiari, e siano stabiliti criteri e procedure affinch il provvedimento di rimpatrio sia adottato, in conformit alla CRC, esclusivamente nel superiore interesse del minore e dopo aver sentito la sua opinione, prevedendo la convalida della Magistratura ove non vi sia il consenso di quest'ultimo. Infine, in tema di permesso di soggiorno che, in attesa dei cambiamenti gi annunciati dal Governo in merito, il Ministero dell'Interno emani una circolare che dia disposizione alle Questure di applicare la legge conformemente alla giurisprudenza della Corte Costituzionale e del Consiglio Stato, procedendo dunque al rilascio del permesso a 18 anni ai minori affidati o in tutela anche se non rispondono ai requisiti della Bossi-Fini.

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