Indagine del Dossier Statistico Immigrazione
Caritas/Migrantes
sulla percezione dellintegrazione a Roma da parte
di 64 testimoni privilegiati
Indagine condotta con il contributo della Friedrich
Ebert Stiftung
a cura di Kamila Kowalska-Angelelli, Chiara Mellina e
Franco Pittau
Le
interviste sono state rilasciate nella seconda quindicina del mese di maggio
2007, in preparazione della Conferenza italo-tedesca sullintegrazione presso
il Goethe Institut (11 giugno 2007). Qui vengono presentate le prime anticipazioni
dellindagine finalizzata allapprofondimento delle tematiche relative
allintegrazione.
Gli
intervistati sono leader di associazioni, consiglieri aggiunti o comunque
persone che hanno partecipato allelezione per tale incarico, mediatori culturali,
persone che partecipano alle iniziative socio-culturali-artistiche-politiche
della citt. Va ricordato che a fine maggio si svolta lannuale edizione
delliniziativa Intermundia del Comune di Roma e che molte interviste sono
state curate in tale occasione. 9 su 10 intervistati hanno dichiarato la loro
usuale partecipazione a queste iniziative, ma solo la met degli immigrati
regolarmente soggiornanti a Roma ha partecipato alle elezioni per i consiglieri
aggiunti presso il Comune e i Municipi.
Pur
non trattandosi di un campione in senso rigoroso, elevato il numero degli
intervistati (64) e dei loro paesi di origine (32).
44 dei 64 intervistati (69,8%) vivono in Italia da pi di 10 anni e
molti di essi da oltre 15 anni, inclusi 4 che appartengono alla seconda
generazione, in quanto venuti da piccoli con i loro genitori o nati in Italia.
Un terzo degli intervistati non ha con s in Italia il partner e il 59%
non ha figli, il che attesta che, specialmente in considerazione del lavoro che
si svolge e delle relative condizioni di vita e reddituali, non stata ancora
del tutto raggiunta la fase pi stabile dellinserimento.
Molto importante la questione abitativa. Sebbene il 39,7% del
campione dichiari di abitare in case di propriet, il problema della casa
molto sentito: i proprietari sono quasi tutti titolari di un mutuo e gli
affittuari ( 47,6% del campione ) si lamentano del caro affitti (si tratta
comunque di persone che hanno unanzianit di soggiorno che supera i 10
anni)
A fronte del 41,3% che non in grado di dare una risposta e del 9,5%
che non intende stabilirsi definitamene in Italia, il 49,2% dichiara di volerlo
fare: questo atteggiamento positivo dipende anche dal fatto che il 46,0 % degli
intervistati pensa che il futuro per gli immigrati in Italia sar migliore, a
fronte del 36,5% che perplesso.
Quando si pensa agli altri paesi dellUnione Europea, quelli preferiti
sono lInghilterra, lOlanda e la Svezia (con circa il 40% delle preferenze) e
quindi la Danimarca e la Spagna, lunico paese Mediterraneo che si inserisca
tra i paesi del Nord e del Centro Europa. Ci detto, va tenuto conto
dellattrattiva del bel paese, in cui il 70% dichiara di voler restare.
La conoscenza della lingua italiana viene ritenuta buona dal 68,3% del
campione e sufficiente dal 25%, il che nellinsieme attesta un andamento
positivo. Solo 1 su 10 intervistati parla a casa unicamente la lingua madre,
mentre gli altri utilizzano anche litaliano, cos come hanno in prevalenza
labitudine di guardare la televisione italiana.
Tuttavia i loro figli, in pi della met dei casi, o spesso o qualche
volta hanno difficolt a seguire la scuola italiana. Per il 66,7% la scuola italiana
non ancora adeguata al nuovo contesto multiculturale, ma non si disconosce lesistenza
di progressi in tale senso.
Latteggiamento prevalente degli immigrati fa perno sulla richiesta di una
partecipazione alla pari. Il 47,7% pensa di chiedere e il 19% possiede gi la
cittadinanza italiana. Tra le ragioni per cui si chiede la cittadinanza spesso
vi lesigenza di avere meno problemi burocratici. Il 54% dichiara che la
cittadinanza consente di avere tutti i diritti. Per il 90,5% la carta di
soggiorno ha un significato importante per la vita di un immigrato e per oltre
il 71% anche la concessione del voto amministrativo un traguardo molto
importante.
In questa visione le discriminazioni sono una stonatura. Il 39,7%
dichiara di essere venuto a conoscenza di episodi di discriminazione (pi
spesso nel lavoro, ma anche nella scuola e nella vita pubblica) molto spesso,
mentre la risposta qualche volta ricorre nel 47,6% dei casi. Molti intervistati
dichiarano di aver assistito ad episodi di intolleranza dovuti soprattutto
allignoranza della popolazione italiana. Invece, secondo il 68,3% degli
intervistati, le differenze religiose non rappresentano un ostacolo per
unintegrazione armoniosa.
Il 57,1% degli intervistati ritiene che lUE possa esercitare
uninfluenza rilevante sulla politica migratoria italiana e degli altri Stati
membri.
Commenti degli
immigrati intervistati raccolti nellindagine sullintegrazione
Il
concetto di integrazione
Come va precisato il concetto di integrazione, sul quale spesso manca
la convergenza tra immigrati e popolazione locale?
- un processo
che mira alla partecipazione attiva degli immigrati nella vita economica,
culturale, sociale e politica del Paese.
- Le differenze
che ci separano dagli altri sono solo di tipo culturale, e se ben utilizzate, possono
rappresentare un grande arricchimento. Dovremmo andare oltre e pensare alla
persona, all'essere umano, all'umanit che in ognuno di noi a tutto ci che
ci accomuna. Tutti abbiamo gli stessi sogni, lo stesso desiderio di dare ai
nostri figli un mondo pacifico e migliore, dove non esista pi la parola
"straniero".
- In realt non
vorrei parlare dellintegrazione, bens dellinterazione. Secondo me,
importante che entrambe le parti, ovvero sia gli stranieri che gli Italiani,
sappiano convivere gli uni con gli altri, aprendosi reciprocamente alla
conoscenza dei propri mondi. Si tratta, oltre a questo, di voler approfondire
le diverse culture, capirle, ma anche e soprattutto, rispettarle. Linterazione
deve essere per definizione, reciproca, pacifica e realizzata con la
consapevolezza e la volont delle persone senza paura dellincognito e
dellaltro.
- Per parlare
dellintegrazione dobbiamo prima annullare dal nostro modo di pensare i confini
che ci dividono.
Purtroppo quando
si sente parlare dell'integrazione, si intende che gli immigrati devono
inserirsi senza scomodare gli italiani e quindi integrarsi in modo da
assomigliare di pi agli italiani.
Cosa fare per migliorare lintegrazione?
Gli
intervistati non si sono tirati indietro e hanno indicato una lista di
priorit.
Riconoscere limmigrato al momento del suo arrivo come portatore di
saperi e competenze che ha acquisito
nel suo paese e provare ad accettare tutte le sue capacit in modo
creativo, aperto , costruttivo e non deprofessionalizzandolo al fine a ridurlo
a due braccia di lavoro da inserire nei settori delleconomia italiana.
Innanzitutto necessaria una modifica della legge sulla cittadinanza
e della cosiddetta Bossi–Fini; titoli di soggiorno e decreto flussi
vanno resi pi coerenti con una politica di integrazione. Ci vuole, poi, un riconoscimento pi rapido dei titoli
di studio conseguiti allestero e unattenzione maggiore alla tematica dei
minori stranieri. Va superata la frammentariet degli interventi e avviata una
programmazione a livello nazionale.
Per migliorare, si dovrebbe
innanzitutto cambiare totalmente idea su cos' integrazione, e cercare di
avvicinare gli italiani e gli immigrati, evitando di creare un movimento
unilaterale: immigrati verso italiani.
Per fare questo
serve pi rispetto verso le tematiche d'immigrazione da parte di tutti i
partiti politici e i mass media, quindi una maggior sensibilizzazione
dell'opinione pubblica.
Poi occorre che i
diritti riconosciuti dalla legge e la Costituzione (per quanto riguarda l'asilo
o la non-discriminazione, per esempio) vengano rispettati, poi altri diritti,
come il diritto di voto, devono ricevere il dovuto riconoscimento legislativo.
Forse quello che va fatto non integrare bens costruire insieme.
Indagine del Dossier Statistico Immigrazione Caritas/Migrantes
sulla percezione dellintegrazione a Roma da parte
di 63 testimoni privilegiati (giugno 2007)
Analisi di alcune domande del questionario
Domande |
Intervistati |
Percentuali |
Pensi di stabilirti
definitivamente in Italia? |
||
S |
31 |
49,2 |
No |
6 |
9,5 |
Non So |
26 |
41,3 |
Pensi che il futuro degli
immigrati in Italia sar pi soddisfacente? |
||
S |
29 |
46,0 |
No |
11 |
17,5 |
Non So |
23 |
36,5 |
In linea generale, quali sono
i Paesi europei in cui pensi che gli immigrati vivano meglio? (indicare i
primi 3 tra i 27 Stati membri dellUE) |
||
Inghilterra |
28 |
44,4 |
Olanda |
26 |
41,3 |
Svezia |
25 |
39,7 |
Spagna |
21 |
33,3 |
Danimarca |
13 |
20,6 |
Vorresti trasferirti in un
altro Stato membro o preferisci comunque restare in Italia? |
||
In un altro stato membro |
18 |
28,6 |
In Italia |
44 |
69,8 |
Altro |
1 |
1,6 |
Qual la tua condizione
abitativa? |
||
abito in una casa di
propriet |
25 |
39,7 |
Abito in affitto |
30 |
47,6 |
Abito in casa di altri
come ospite |
2 |
3,2 |
presso italiani |
|
0,0 |
presso stranieri |
1 |
1,6 |
Sotto sfratto |
1 |
1,6 |
Nel retro di un negozio |
1 |
1,6 |
In affitto con i genitori |
3 |
4,8 |
Come giudichi la tua
conoscenza della lingua italiana? |
||
Buona |
43 |
68,3 |
Soddisfacente |
16 |
25,4 |
Appena sufficiente |
3 |
4,8 |
Insufficiente |
1 |
1,6 |
A casa parli nella tua lingua
madre?
|
||
S, solo in quella |
6 |
9,5 |
S, ma anche in italiano |
48 |
76,2 |
No |
9 |
14,3 |
I bambini/ragazzi in et
scolastica degli immigrati di tua conoscenza hanno problemi nel seguire le
lezioni nella scuola italiana? |
||
Spesso |
7 |
11,1 |
Qualche volta |
28 |
44,4 |
Raramente |
18 |
28,6 |
Mai |
10 |
15,9 |
Guardi la televisione
italiana? |
||
Spesso |
41 |
65,1 |
Qualche volta |
14 |
22,2 |
Raramente |
7 |
11,1 |
Mai |
1 |
1,6 |
Sei venuto a conoscenza di
episodi di discriminazione? |
||
Spesso |
25 |
39,7 |
Qualche volta |
30 |
47,6 |
Raramente |
7 |
11,1 |
Mai |
1 |
1,6 |
Per te ottenere la
cittadinanza italiana |
||
Molto importante |
36 |
57,1 |
Poco importante |
18 |
28,6 |
Di nessuna importanza |
8 |
12,7 |
importante, ma non so dire se
molto oppure poco |
1 |
1,6 |
Intendi chiedere la
cittadinanza italiana? |
||
S |
30 |
47,6 |
No |
11 |
17,5 |
Non so |
10 |
15,9 |
Gi ottenuta |
12 |
19,0 |
Per un cittadino straniero la
concessione del voto amministrativo ? |
||
molto importante |
45 |
71,4 |
poco importante |
17 |
27,0 |
di nessuna importanza |
1 |
1,6 |
Le differenti appartenenze
religiose possono essere di ostacolo a una integrazione armoniosa? |
||
S |
17 |
27,0 |
No |
43 |
68,3 |
Non So |
3 |
4,8 |
La carta di soggiorno ha un
significato importante per la vita di un immigrato? |
||
S |
57 |
90,5 |
No |
4 |
6,3 |
Non So |
2 |
3,2 |
LU.E. esercita uninfluenza
rilevante sulla politica migratoria dellItalia e degli altri Stati
membri?
|
||
S |
36 |
57,1 |
No |
15 |
23,8 |
Non So |
12 |
19,0 |
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