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Notizie

Ministro Giuliano Amato

15.06.2007

Presentata presso la prefettura di Milano la dichiarazione "Donna e società" elaborata dalla Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale e sottoscritta da dieci culti religiosi

Amato: 'In Italia, nell’ultimo mezzo secolo, è stato fatto un grande percorso verso la parità, questo documento fa ben sperare che questo percorso possa essere condiviso da tutti coloro che vogliono venire nel nostro Paese'

"La lotta contro ogni forma di violenza verso le donne, il valore dell’autodeterminazione, il superamento delle discriminazioni sul lavoro, ma anche il rifiuto della banalizzazione corporea dell’immagine della donna prevalente nei nostri media sono evidentemente principi pienamente condivisi tra questi giovani".
Queste alcune delle affermazioni pronunciate ieri dal ministro dell'interno Amato nel commentare positivamente la Dichiarazione su “Donna e società”, primo documento della Consulta giovanile per il pluralismo religioso, elaborato in occasione della "tre giorni" di lavori svolti a Siena a fine maggio, nell'ambito del seminario sul valore della donna nella società contemporanea.

Il documento, presentato ieri a Milano dai quindici membri della Consulta alla presenza del ministro per le politiche giovanili e per le Attività sportive Melandri e del Viceprefetto Vicario del capoluogo Sodano, e di fronte a un vasto pubblico di giornalisti e  giovani di tutte le confessioni religiose, affronta un tema, quello della posizione della donna nel contesto sociale e religioso, dal quale "si misura il grado di civiltà di una società", come ha osservato uno dei componenti dell'organismo costituito 6 mesi fà.

La dichiarazione, che focalizza l'attenzione su tre ambiti tematici cruciali per fare il punto sul ruolo storico ed attuale della donna, e cioè Donne vittime della violenza, Donne, famiglia, maternità e lavoro e Donne e immagine, afferma l'importanza di "sostenere le donne nell'affermazione del loro diritto di autodeterminazione in ogni fase della propria vita, nonche' denunciare ogni forma di coercizione o di discriminazione subita dalle donne'', come dichiarato nel testo.

In questo senso possono essere interpretate le parole con cui il ministro Amato ha voluto proseguire il suo commento sull'iniziativa della Consulta giovanile, sottolineando come "le religioni, si dice correttamente nel documento, alle loro origini furono elementi di emancipazione per tutte le categorie più svantaggiate. In relazione alle donne, successivamente, non sempre lo sono state. In Italia, nell’ultimo mezzo secolo, è stato fatto un grande percorso verso la parità, questo documento fa ben sperare che questo percorso possa essere condiviso da tutti coloro che vogliono venire nel nostro Paese per vivere tra noi."

Soddisfazione per ciò che la dichiarazione della Consulta rappresenta è stata espressa anche dal ministro Melandri al termine della presentazione. ''Dietro a questo documento condiviso da tutte le associazioni giovanili di tutte le comunita' religiose italiane e indirizzato al Governo - ha detto Melandri - ci sono il vostro 'no', il nostro 'no' alla paura e alla segregazione."

Al termine degli interventi, e dopo numerose domande del pubblico, la Consulta ha lanciato ai presenti, sia ai singoli che alle associazioni, l'invito a fare proprio il documento, sottoscrivendo la dichiarazione di adesione disponibile on line.
 
Un invito rivolto a tutti poichè, come ha sottolineato il Coordinatore della Consulta Francesco Spano, il documento rappresenta “il nostro impegno a garantire il valore la specificità ed i diritti di tutte le donne che vivono nella Repubblica”.





   
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