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Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione

Presentazione

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 15 giugno 2007 il decreto riguardante la “Carta dei valori della cittadinanza e dell’integrazione”.

La Carta enuclea, anche  in  un'ottica programmatica ed in vista  di  una più ampia realizzazione, i principi ispiratori dell'ordinamento   e   della  società  italiana  nell'accoglienza  e regolazione  del  fenomeno  migratorio  in  un  quadro  di pluralismo culturale e religioso; ha valore di direttiva generale per l’Amministrazione dell’Interno, e stabilisce che il Ministero si ispiri ad essa ed orienti le relazioni con le comunità di immigrati e religiose al comune rispetto dei principi della Carta stessa, nella prospettiva dell’integrazione e della coesione sociale.

La Carta afferma l’impegno dell’Italia perché ogni  persona  sin dal primo momento  in  cui  si  trova  sul territorio italiano possa fruire dei diritti  fondamentali,  senza distinzione di sesso, etnia, religione, condizioni  sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia deve  rispettare  i valori su cui poggia la società, i diritti degli altri,   i   doveri  di  solidarietà   richiesti  dalle  leggi. 

Alle condizioni  previste dalla legge, l'Italia offre asilo e protezione a quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell'esercizio delle libertà fondamentali.

La legge  offre, altresì, il suo sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in stato  di  bisogno,  in particolare alle donne e ai minori, rimovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.

I  diritti  di  libertà e quelli sociali devono essere estesi a tutti gli immigrati. 

E'  garantito il diritto alla vita fino al suo compimento  naturale,  e  il diritto alla salute con le cure gratuite,  quando   necessarie.

Una speciale protezione è assicurata alla maternità  e all'infanzia.

Il diritto all'istruzione e' riconosciuto quale   strumento   indispensabile   per   la  crescita  personale  e l'inserimento nella società.

L'uomo e la donna hanno pari dignità e fruiscono degli stessi diritti  dentro  e  fuori  la  famiglia.

Ogni immigrato   può diventare  cittadino italiano,  alle  condizioni  previste  dalla  legge, occorre a tal fine che l’immigrato conosca   la  lingua italiana e gli elementi  essenziali  della  storia  e  della  cultura  nazionali,  e condivida   i principi che regolano la nostra società.

I  bambini  e  i  ragazzi  hanno  il  diritto  e il dovere di frequentare  la  scuola  dell'obbligo,  per  inserirsi  a  parità di diritti nella società e divenirne soggetti attivi. E' dovere di ogni genitore,  italiano  o  straniero,  sostenere i figli negli studi, in primo  luogo iscrivendoli alla scuola dell'obbligo.  

L'ordinamento  italiano proibisce ogni forma di coercizione e di  violenza  dentro  e fuori la famiglia, e tutela la dignità della donna  in  tutte  le  sue manifestazioni e in ogni momento della vita associativa. 

Base  dell'unione coniugale e' la libertà  matrimoniale che  spetta  ai  giovani, e comporta il divieto di coercizioni e di matrimoni forzati, o tra bambini.

Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla  legge.  Lo  Stato laico riconosce il contributo positivo che le religioni   recano   alla  collettività   e  intende  valorizzare  il patrimonio   morale  e  spirituale  di  ciascuna  di  esse.

I  principi di libertà e i diritti della persona non possono essere violati nel nome di alcuna religione; pertanto è esclusa ogni forma di violenza,  o  istigazione  alla  violenza,  comunque  motivata  dalla religione.

 

Fonte : ministero dell'Interno

 

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