MINISTERO DELL'INTERNO

DECRETO 23 Aprile 2007
Carta dei valori della cittadinanza e dell'integrazione.
                      IL MINISTRO DELL'INTERNO
  Visto l'art. 14 del decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300, che
individua   le   funzioni   e   i   compiti  spettanti  al  Ministero
dell'interno;
  Vista  la  Dichiarazione sul dialogo interreligioso come fattore di
coesione  sociale  in  Europa  e  come  strumento  di  pace nell'area
mediterranea,  adottata dai Ministri dell'interno dell'Unione europea
e  fatta  propria dai Capi di Stato e di Governo durante il Consiglio
europeo di Bruxelles del 12 dicembre 2003, al termine del semestre di
Presidenza italiana dell'Unione europea;
  Vista  la  direttiva  del  Presidente  del  Consiglio  dei Ministri
12 marzo  2007 per l'attuazione, il monitoraggio e la valutazione del
programma di Governo;
  Vista  la  direttiva  generale  per l'attivita' amministrativa e la
gestione del Ministero dell'interno per l'anno 2007;
  Visto  il  decreto  ministeriale  30 gennaio  2004, con il quale e'
stato   istituito   il   Comitato   contro   la   discriminazione   e
l'antisemitismo con il compito di esercitare un costante monitoraggio
sui  pericoli  di  regressione verso forme di intolleranza, razzismo,
xenofobia e antisemitismo;
  Visti  i decreti ministeriali 10 settembre e 30 novembre 2005 con i
quali   si   e'   proceduto   all'istituzione   presso  il  Ministero
dell'interno della Consulta per l'Islam italiano e all'individuazione
nominativa dei componenti dello stesso consesso;
  Visto  il  proprio  decreto  13 ottobre  2006 con il quale e' stato
istituito  presso  il  Ministero  dell'interno  il  Comitato  per  la
valorizzazione della cultura della Repubblica;
  Visto  il  proprio  decreto  13 ottobre  2006 con il quale e' stato
istituito  presso  il  Ministero dell'interno il Comitato scientifico
incaricato  di  elaborare  la  Carta  dei valori della cittadinanza e
dell'integrazione;
  Visto  il decreto 15 dicembre 2006, di concerto fra il Ministro per
le  politiche  giovanili  e  le  attivita'  sportive  e  il  Ministro
dell'interno,  con  il quale e' stata istituita la Consulta giovanile
per le questioni relative al pluralismo culturale e religioso;
  Considerato  che  le  linee di indirizzo della citata direttiva del
Presidente  del  Consiglio dei Ministri 12 marzo 2007 riguardano, fra
l'altro, il completamento dei diritti di cittadinanza degli immigrati
in  parallelo  con  un  definito  quadro  di  doveri  e,  inoltre, la
promozione del dialogo fra persone di culture e religioni differenti;
  Considerato   che   la   citata  direttiva  generale  del  Ministro
dell'interno  per  il 2007 contempla la priorita' politica, condivisa
con  tutte le componenti istituzionali interessate, di "contribuire a
migliorare il governo dei fenomeni dell'immigrazione e dell'asilo" "a
fini  di  massima  coesione,  integrazione  sociale e condivisione di
valori  e  diritti  da  parte delle varie componenti della realta' di
pluralismo culturale e religioso presente nel Paese";
  Acquisita  la  proposta  di  Carta  dei valori della cittadinanza e
dell'integrazione elaborata dal Comitato scientifico istituito con il
citato  decreto  13 ottobre  2006  e la Relazione illustrativa che la
accompagna;
  Constatato   che   la   Carta   dei  valori  della  cittadinanza  e
dell'integrazione  enuclea,  anche  in  un'ottica programmatica ed in
vista  di  una sempre piu' ampia realizzazione, i principi ispiratori
dell'ordinamento   e   della  societa'  italiana  nell'accoglienza  e
regolazione  del  fenomeno  migratorio  in  un  quadro  di pluralismo
culturale e religioso;
  Ritenuto che la Carta possa costituire, anche alla luce di analoghe
esperienze  ed  iniziative  avviate  in altri Paesi europei, un utile
strumento    di    orientamento    dell'azione   dell'Amministrazione
dell'interno  per l'integrazione dei soggetti dell'immigrazione nella
societa'  italiana  e  per favorire la coesione sociale attraverso le
piu'  idonee  garanzie  civili  e  sociali, in coerenza con il quadro
normativo  costituzionale,  comunitario, e internazionale sui diritti
umani;
  Ritenuto  di  condividere,  per  i suesposti motivi, il testo della
Carta   dei  valori  della  cittadinanza  e  dell'integrazione  e  di
accogliere le proposte conclusive della Relazione;
  Ritenuto  di  affidare  ad  un  gruppo  di  studiosi  e  di esperti
particolarmente  qualificati  il  compito  di  elaborare,  proporre e
promuovere,  in  raccordo  con  i  competenti  Uffici  del  Ministero
dell'interno, le piu' opportune forme e modalita' per la conoscenza e
la  diffusione  della  Carta e le successive iniziative e interventi,
anche   per   l'integrazione   della   stessa   attraverso  documenti
aggiuntivi;
                              Decreta:
                               Art. 1.
  1. Il   Ministero   dell'interno,   nell'esercizio   delle  proprie
attribuzioni,  si  ispira  alla Carta dei valori della cittadinanza e
dell'integrazione,  di  seguito  denominata  Carta dei valori, il cui
testo  e'  riportato  nell'allegato  che  forma  parte integrante del
presente decreto.
  2. Il  Ministero dell'interno orienta le relazioni con le comunita'
degli  immigrati  e  religiose  al comune rispetto dei principi della
Carta   dei  valori,  nella  prospettiva  dell'integrazione  e  della
coesione sociale.

        
      
                               Art. 2.
  1. E' istituito il Consiglio scientifico incaricato di approfondire
e  proporre  le  piu'  opportune  iniziative  per  la  conoscenza, la
diffusione  della  Carta  dei  valori ed i successivi interventi e di
studiare  le  soluzioni piu' adeguate per l'armonica convivenza delle
comunita' dell'immigrazione e religiose nella societa' italiana.
  2. Nell'espletamento  del  suo  mandato  il  Consiglio  scientifico
procede  anche  mediante  incontri  consultivi  con  esponenti  delle
associazioni  ed  organizzazioni  operanti  nel mondo delle comunita'
immigrate,  con esponenti delle diverse confessioni ed organizzazioni
religiose, con i componenti della Consulta per l'Islam italiano, che,
aderendo  alla Carta dei valori, intendano partecipare, nella propria
autonomia, alla diffusione e attuazione della Carta.
  3. Con  separato  provvedimento  si  procedera' alla costituzione e
alla disciplina del Consiglio.
    Roma, 23 aprile 2007
                                                   Il Ministro: Amato

Registrato alla Corte dei conti il 30 maggio 2007
Ministeri istituzionali - Interno, registro n. 6, foglio n. 276

        
      
       CARTA DEI VALORI DELLA CITTADINANZA E DELL'INTEGRAZIONE

L'Italia, comunita' di persone e di valori.
    L'Italia  e'  uno  dei Paesi piu' antichi d'Europa che affonda le
radici  nella  cultura  classica  della  Grecia e di Roma. Essa si e'
evoluta  nell'orizzonte  del  cristianesimo  che  ha  permeato la sua
storia  e,  insieme  con l'ebraismo, ha preparato l'apertura verso la
modernita' e i principi di liberta' e di giustizia.
    I  valori  su  cui  si  fonda  la  societa'  italiana sono frutto
dell'impegno   di  generazioni  di  uomini  e  di  donne  di  diversi
orientamenti,  laici  e  religiosi, e sono scritti nella Costituzione
democratica  del 1947. La Costituzione rappresenta lo spartiacque nei
confronti  del  totalitarismo, e dell'antisemitismo che ha avvelenato
l'Europa  del  XX  secolo  e  perseguitato il popolo ebraico e la sua
cultura.
    La  Costituzione  e' fondata sul rispetto della dignita' umana ed
e'  ispirata  ai  principi  di  liberta'  ed  eguaglianza  validi per
chiunque  si  trovi  a vivere sul territorio italiano. Partendo dalla
Costituzione  l'Italia  ha  partecipato  alla costruzione dell'Europa
unita  e  delle  sue istituzioni. I Trattati e le Convenzioni europee
contribuiscono  a  realizzare  un  ordine  internazionale  basato sui
diritti umani e sulla eguaglianza e solidarieta' tra i popoli.
    La    posizione    geografica    dell'Italia,    la    tradizione
ebraico-cristiana,  le  istituzioni  libere  e  democratiche  che  la
governano,  sono alla base del suo atteggiamento di accoglienza verso
altre popolazioni. Immersa nel Mediterraneo, l'Italia e' stata sempre
crocevia  di  popoli e culture diverse, e la sua popolazione presenta
ancora oggi i segni di questa diversita'.
    Tutto  cio'  che  costituisce  il  patrimonio dell'Italia, le sue
bellezze artistiche e naturali, le risorse economiche e culturali, le
sue  istituzioni  democratiche  sono  al servizio degli uomini, delle
donne,  dei  giovani,  e  delle  future  generazioni. La nostra Carta
costituzionale  tutela  e  promuove i diritti umani inalienabili, per
sostenere  i piu' deboli, per garantire lo sviluppo delle capacita' e
attitudini di lavoro, morali, spirituali, di ogni persona.

Dignita' della persona, diritti e doveri.
    1. L'Italia  e'  impegnata  perche'  ogni  persona  sin dal primo
momento  in  cui  si  trova  sul territorio italiano possa fruire dei
diritti  fondamentali,  senza distinzione di sesso, etnia, religione,
condizioni  sociali. Al tempo stesso, ogni persona che vive in Italia
deve  rispettare  i valori su cui poggia la societa', i diritti degli
altri,   i   doveri  di  solidarieta'  richiesti  dalle  leggi.  Alle
condizioni  previste dalla legge, l'Italia offre asilo e protezione a
quanti, nei propri paesi, sono perseguitati o impediti nell'esercizio
delle liberta' fondamentali.
    2. Nel  prevedere  parita'  di  diritti e di doveri per tutti, la
legge  offre il suo sostegno a chi subisce discriminazioni, o vive in
stato  di  bisogno,  in particolare alle donne e ai minori, rimovendo
gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona.
    3. I  diritti  di  liberta',  e  i diritti sociali, che il nostro
ordinamento  ha  maturato  nel  tempo  devono  estendersi a tutti gli
immigrati.  E'  garantito il diritto alla vita dal suo inizio fino al
compimento  naturale,  e  il diritto alla salute con le cure gratuite
quando  siano  necessarie; una protezione speciale e' assicurata alla
maternita'  e all'infanzia. Il diritto all'istruzione e' riconosciuto
quale   strumento   indispensabile   per   la  crescita  personale  e
l'inserimento nella societa'.
    4. L'uomo e la donna hanno pari dignita' e fruiscono degli stessi
diritti  dentro  e  fuori  la  famiglia.  Alle donne, agli uomini, ai
giovani   immigrati   l'Italia   offre  un  cammino  di  integrazione
rispettoso  delle  identita'  di  ciascuno,  e  che  porti coloro che
scelgono  di  stabilirsi  nel  nostro Paese a partecipare attivamente
alla vita sociale.
    5. L'immigrato   puo',  alle  condizioni  previste  dalla  legge,
diventare  cittadino italiano. Per ottenere la cittadinanza nei tempi
previsti  dalla  legge  occorre  conoscere  la  lingua italiana e gli
elementi  essenziali  della  storia  e  della  cultura  nazionali,  e
condividere  i principi che regolano la nostra societa'. Vivere sulla
stessa  terra  vuol  dire poter essere pienamente cittadini insieme e
far propri con lealta' e coerenza valori e responsabilita' comuni.

Diritti sociali. Lavoro e salute.
    6. L'Italia   tutela  e  promuove  il  lavoro  in  tutte  le  sue
espressioni, condanna e combatte ogni forma di sfruttamento umano, in
modo  particolare  quello  delle  donne  e  dei  bambini.  Il  lavoro
favorisce  lo  sviluppo  della  persona  e la realizzazione delle sue
attitudini e capacita' naturali.
    7. L'immigrato,  come  ogni  cittadino italiano, ha diritto ad un
compenso  adeguato per il lavoro svolto, al versamento dei contributi
per  la sanita' e la previdenza, a vedersi garantito il sostentamento
nei  casi  di  malattia  e  infortunio,  e  nell'eta'  avanzata, alle
condizioni  previste  dalla  legge.  Ogni  lavoro  deve  svolgersi in
condizioni di sicurezza per la salute e l'integrita' della persona.
    8. Chiunque   sia   oggetto   di   molestie,  discriminazioni,  o
sfruttamento,  sul  luogo  di  lavoro  puo' rivolgersi alle autorita'
pubbliche,  alle  organizzazioni  sindacali, sociali e di assistenza,
per vedere rispettati i propri diritti e poter adempiere alle proprie
mansioni nel rispetto della dignita' umana.
    9. Cittadini  e  immigrati  hanno  diritto ad essere curati nelle
strutture  pubbliche.  I  trattamenti  sanitari  sono  effettuati nel
rispetto  della volonta' della persona, della sua dignita', e tenendo
conto  della sensibilita' di ciascuno. E' punita ogni mutilazione del
corpo, non dovuta a esigenze mediche, da chiunque provocata.
    10. L'Italia  e'  impegnata  perche'  tutti possano fruire di una
abitazione  adeguata  ai  bisogni  della  propria  famiglia e a costi
ragionevoli.  Chi  si  trovi  in  stato di bisogno, o sia costretto a
subire  costi  eccessivi  per  la propria abitazione, puo' rivolgersi
alle  autorita'  pubbliche o alle associazioni sindacali per ricevere
assistenza e ottenere il rispetto dei propri diritti.

Diritti sociali. Scuola, istruzione, informazione.
    11. I  bambini  e  i  ragazzi  hanno  il  diritto  e il dovere di
frequentare  la  scuola  dell'obbligo,  per  inserirsi  a  parita' di
diritti nella societa' e divenirne soggetti attivi. E' dovere di ogni
genitore,  italiano  o  straniero,  sostenere i figli negli studi, in
primo  luogo iscrivendoli alla scuola dell'obbligo, che inizia con la
scuola primaria fino ai 16 anni.
    12. L'insegnamento  e'  diretto  alla  formazione della persona e
promuove  la  conoscenza dei diritti fondamentali e l'educazione alla
legalita',  le  relazioni amichevoli tra gli uomini, il rispetto e la
benevolenza verso ogni forma di vita esistente. Anche per favorire la
condivisione  degli stessi valori, la scuola prevede programmi per la
conoscenza   della  storia,  della  cultura,  e  dei  principi  delle
tradizioni  italiana  ed  europea.  Per  un  insegnamento adeguato al
pluralismo  della societa' e' altresi' essenziale, in una prospettiva
interculturale,  promuovere  la  conoscenza  della  cultura  e  della
religione di appartenenza dei ragazzi e delle loro famiglie.
    13. La scuola promuove la conoscenza e l'integrazione tra tutti i
ragazzi,  il  superamento  dei  pregiudizi,  e la crescita comune dei
giovani  evitando  divisioni  e  discriminazioni.  L'insegnamento  e'
impartito  nel rispetto delle opinioni religiose o ideali dei ragazzi
e  delle  famiglie  e,  a  determinate  condizioni,  prevede corsi di
insegnamento religioso scelti volontariamente dagli alunni o dai loro
genitori.
    14. Sulla  base  degli  stessi  valori,  spetta  anche  ai  mezzi
d'informazione  favorire  la  conoscenza dell'immigrazione, delle sue
componenti   culturali   e   religiose,   contrastando  pregiudizi  e
xenofobie.  Il  loro ruolo e' essenziale per diffondere un pluralismo
culturale  rispettoso  delle  tradizioni  e dei valori basilari della
societa' italiana.
    15. E' garantito il diritto di enti e privati di istituire scuole
o  corsi  scolastici,  purche' non discriminino gli alunni per motivi
etnici o confessionali, e assicurino un insegnamento in armonia con i
principi  generali  dell'istruzione,  e  i diritti umani che spettano
alle persone. Ogni tipo di insegnamento, comunque impartito a livello
pubblico  o  privato,  deve  rispettare  le convinzioni di ciascuno e
tendere a unire gli uomini anziche' a dividerli.

Famiglia, nuove generazioni.
    16. L'Italia  riconosce  i  diritti  della famiglia come societa'
naturale  fondata  sul matrimonio, e considera l'educazione familiare
strumento necessario per la crescita delle nuove generazioni.
    17. Il  matrimonio  e'  fondato sulla eguaglianza di diritti e di
responsabilita'  tra  marito  e  moglie, ed e' per questo a struttura
monogamica.  La  monogamia unisce due vite e le rende corresponsabili
di  cio'  che  realizzano  insieme,  a  cominciare dalla crescita dei
figli.  L'Italia  proibisce  la  poligamia  come contraria ai diritti
della  donna,  in  accordo  anche  con  i  principi  affermati  dalle
istituzioni europee.
    18. L'ordinamento  italiano proibisce ogni forma di coercizione e
di  violenza  dentro  e fuori la famiglia, e tutela la dignita' della
donna  in  tutte  le  sue manifestazioni e in ogni momento della vita
associativa.  Base  dell'unione coniugale e' la liberta' matrimoniale
che  spetta  ai  giovani,  e  comporta il divieto di coercizioni e di
matrimoni forzati, o tra bambini.
    19. L'Italia  tutela  la liberta' dei minori nello sviluppo della
propria  personalita',  che si realizza anche nell'incontro con altri
giovani  e  nella partecipazione alle attivita' sociali. Il principio
di  eguaglianza  non  e'  conciliabile  con le pretese di separare, a
motivo  dell'appartenenza  confessionale,  uomini  e donne, ragazzi e
ragazze,  nei  servizi  pubblici  e nell'espletamento delle attivita'
lavorative.

Laicita' e liberta' religiosa.
    20. L'Italia  e'  un Paese laico fondato sul riconoscimento della
piena  liberta'  religiosa  individuale  e  collettiva.  La  liberta'
religiosa  e'  riconosciuta ad ogni persona, cittadino o straniero, e
alle  comunita'  religiose. La religione e la convinzione non possono
essere motivo di discriminazione nella vita sociale.
    21. Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti
alla  legge.  Lo  Stato laico riconosce il contributo positivo che le
religioni   recano   alla  collettivita'  e  intende  valorizzare  il
patrimonio   morale  e  spirituale  di  ciascuna  di  esse.  L'Italia
favorisce il dialogo interreligioso e interculturale per far crescere
il  rispetto  della  dignita'  umana, e contribuire al superamento di
pregiudizi  e intolleranza. La Costituzione prevede accordi tra Stato
e  confessioni  religiose  per regolare le loro specifiche condizioni
giuridiche.
    22. I  principi di liberta' e i diritti della persona non possono
essere violati nel nome di alcuna religione. E' esclusa ogni forma di
violenza,  o  istigazione  alla  violenza,  comunque  motivata  dalla
religione.  La  legge,  civile  e  penale,  e'  eguale  per  tutti, a
prescindere dalla religione di ciascuno, ed unica e' la giurisdizione
dei tribunali per chi si trovi sul territorio italiano.
    23. La  liberta' religiosa e di coscienza comprende il diritto di
avere una fede religiosa, o di non averla, di essere praticante o non
praticante,  di  cambiare  religione,  di diffonderla convincendo gli
altri,  di  unirsi  in  organizzazioni  confessionali.  E' pienamente
garantita  la  liberta'  di  culto,  e  ciascuno  puo' adempiere alle
prescrizioni  religiose purche' non contrastino con le norme penali e
con i diritti degli altri.
    24. L'ordinamento  tutela la liberta' di ricerca, di critica e di
discussione,  anche  in materia religiosa, e proibisce l'offesa verso
la  religione  e  il sentimento religioso delle persone. Per la legge
dello  Stato,  la  differenza di religione e di convinzione non e' di
ostacolo alla celebrazione del matrimonio.
    25. Movendo  dalla  propria  tradizione  religiosa  e  culturale,
l'Italia  rispetta  i  simboli,  e  i  segni,  di tutte le religioni.
Nessuno  puo'  ritenersi  offeso dai segni e dai simboli di religioni
diverse  dalla  sua.  Come  stabilito  dalle Carte internazionali, e'
giusto  educare i giovani a rispettare le convinzioni religiose degli
altri, senza vedere in esse fattori di divisione degli esseri umani.
    26. In  Italia non si pongono restrizioni all'abbigliamento della
persona, purche' liberamente scelto, e non lesivo della sua dignita'.
Non  sono accettabili forme di vestiario che coprono il volto perche'
cio'   impedisce  il  riconoscimento  della  persona  e  la  ostacola
nell'entrare in rapporto con gli altri.

L'impegno internazionale dell'Italia.
    27. In coerenza con questi principi l'Italia svolge nel mondo una
politica  di  pace e di rispetto di tutti i popoli, per promuovere la
convivenza tra le nazioni, per sconfiggere la guerra e il terrorismo.
L'Italia  e'  impegnata  in  campo  internazionale  per  tutelare  le
ricchezze di vita e di ambiente del pianeta.
    28. L'Italia  ripudia la guerra come strumento di soluzione delle
controversie  internazionali, le armi di distruzione di massa, e ogni
forma  di  tortura  o  di pene degradanti per la dignita' umana. Essa
condanna  l'antisemitismo,  che  ha  portato  al genocidio del popolo
ebraico,  e  ogni  tendenza  razzista che vuole dividere gli uomini e
umiliare  i  piu' deboli. L'Italia rifiuta tutte le manifestazioni di
xenofobia  che  si esprimono di volta in volta nella islamofobia o in
pregiudizi verso popolazioni che vengono da altre parti del mondo.
    29. Insieme agli altri Paesi europei, l'Italia ha abolito la pena
di  morte e lavora nelle sedi internazionali perche' sia abrogata nel
resto  del  mondo.  L'abolizione  della  pena di morte costituisce un
traguardo  di  civilta' che fa prevalere il rispetto della vita sullo
spirito di vendetta.
    30. L'Italia e' impegnata a risolvere pacificamente le principali
crisi internazionali, in particolare il conflitto israelo-palestinese
che  si trascina da tanto tempo. L'impegno dell'Italia e' da sempre a
favore  di  una  soluzione  che  veda  vivere  insieme i popoli della
regione,  in primo luogo israeliani e palestinesi nel contesto di due
Stati e due democrazie.
    31. Insieme  agli  altri Paesi europei, l'Italia agisce a livello
internazionale  per  promuovere  ovunque il rispetto della dignita' e
dei  diritti  umani,  e  per favorire l'affermazione della democrazia
politica,  come  forma  di  Stato  che consente la partecipazione dei
cittadini  al governo della cosa pubblica e il rispetto crescente dei
diritti della persona.
      Roma, 23 aprile 2007

        
      

18.06.2007
Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato
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