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Religioni e Stato

18.07.2007

Pluralismo religioso e culturale: recepita con un documento ufficiale dai ministri Amato, Melandri e Pollastrini la Dichiarazione su 'Donna e società' elaborata dalla Consulta giovanile

Amato: 'Esprimiamo con solennità il nostro apprezzamento per questo lavoro. Avete trovato il modo di far convivere le vostre identità all'interno dei valori comuni dell’Ordinamento'

Amato e Melandri alla cerimonia per la Dichiarazione su Donna e societàI componenti della Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale hanno illustrato oggi, nel corso di una conferenza stampa presso il Ministero per le Politiche giovanili e le Attività sportive, la propria Dichiarazione su “Donna e società”, elaborata a sei mesi dall’istituzione dell’organismo.

La Dichiarazione è stata ufficialmente recepita dal ministro per le Politiche sportive, Giovanna Melandri, dal ministro dell’Interno, Giuliano Amato - che hanno voluto la costituzione della Consulta - e dal ministro per i Diritti e le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, i quali hanno firmato una carta in cui presentano e sostengono il documento sulla condizione della donna nella società attuale.

“Un atto importante – ha detto il ministro Amato – con cui noi, nel rispetto doveroso dell’autonomia della Consulta, esprimiamo con solennità il nostro apprezzamento per questo lavoro. Forse non farete cronaca – ha proseguito il ministro – ma contribuite ad indicare il modo in cui dovrebbe essere la storia futura. Avete messo intorno ad un tavolo le vostre identità religiose ed avete trovato il modo di farle convivere all’interno dei valori comuni dell’Ordinamento”.

E con una battuta ha aggiunto: "Avete battuto sul tempo anche il Financial Times riconoscendo che anche l'Italia si avvia ad essere un Paese in cui la donna o viene presentata come una pin-up o non viene rappresentata. Lo trovo scandaloso, io che più volte ho rimpianto il primo femminismo con cui spesso litigavo ma che era sanamente virulento nell'opporsi a questa visione della donna".

Un momento di grande soddisfazione anche secondo il ministro Melandri, che dimostra che “la rotta tracciata sei mesi fa, al momento in cui varammo la Consulta, era la rotta giusta”.

Sono intervenuti nel dibattito anche alcuni membri della Consulta, spiegando le modalità di elaborazione e i contenuti del documento, da cui emerge il riconoscimento della libertà di autodeterminazione di ogni donna nelle proprie scelte, purchè rispettose dei principi ordinamentali.

“Non possiamo tollerare il burka – è stato detto, infatti – perché contrario alla sicurezza ed alla spontanea spinta alla socialità di ogni essere umano”.

Il Coordinatore della Consulta, Francesco Spano, ha voluto sottolineare che da questo documento inizia il lavoro dell’organismo, chiamato a elaborare un nuovo modello di integrazione e di cittadinanza.

“Crediamo che dalla percezione e dalla difesa del ruolo della donna nella società, si abbia l’indice del grado di civiltà della società stessa. E’ per questo che abbiamo cominciato da qui, affermando l’insostituibile specificità dei generi nella comune corresponsabilità sociale”, ha dichiarato Spano.

Apprezzamento per la Dichiarazione anche da parte del ministro Pollastrini, soprattutto perchè il documento prende in esame, tra le altre cose, tutte quelle misure per le pari opportunità e per l’accesso ai diritti di cui la nostra società ha ancora tanto bisogno.





   
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