Articolo del 16/05/2007
da Lampedusa

nostro servizio


E´ partito alle 9, dall´aeroporto dell´Aeronautica Militare – 31° Stormo di Ciampino, l´aereo che ha portato un primo gruppo di giornalisti in visita al centro di Lampedusa, un C 130J.
A bordo, insieme alla stampa, anche il Sottosegretario all´Interno Marcella Lucidi e il Direttore Centrale per i Servizi Civili per l´Immigrazione e l´Asilo, Francesco Paolo Castaldo.
Ad accoglierli all´arrivo sull´isola, ci sono le autorità locali e il Capo del Dipartimento Libertà Civili e Immigrazione, Prefetto Mario Morcone.

Dalla pista di atterraggio si entra direttamente nel centro di accoglienza, situato solo a pochi passi di distanza. Una serie di fabbricati bassi adibiti soprattutto ad alloggi: alcuni solo per uomini, altri, separati, per le donne e i minori.
Il centro ospita in questi giorni 94 persone, tra cui 5 donne e nessun minore. Quelli arrivati sull´isola nei giorni passati, ci spiega un operatore della Croce Rossa, sono stati già affidati alle case famiglia.
Lavorano nella struttura 30 persone dell´associazione “Misericordie”. Si occupano dell´assistenza degli ospiti, compreso la preparazione del pasto, che viene cucinato nel centro tenendo conto delle particolari esigenze religiose, e servito in una sala dotata di televisione che può accogliere fino a 80 commensali.
Le operazioni di identificazione, cui sono sottoposti tutti gli immigrati che sbarcano sull´isola, si svolgono in un apposito edificio. Un sistema avanzato di rilevazione digitale consente, nel breve spazio di mezz´ora, di conoscere l´eventuale presenza delle informazioni all´interno di una banca dati a livello europeo.
Nessuno arriva con i documenti sull´isola e, ci spiegano, l´operazione più difficile è riconoscere se si è in presenza di un minore. In base alla nuova procedura, infatti, il minore che ne fa richiesta ha diritto ad entrare immediatamente nel programma di protezione e ad essere riconosciuto nello status di rifugiato.
Gli ospiti del centro si fanno incontro ai giornalisti, qualcuno dialoga in inglese, altri sorridono per una foto di gruppo. Il clima è sereno e l´ambiente, sebbene la struttura sia piuttosto vecchia, è curato e dignitoso.
I Centri, spiega alla stampa il Sottosegretario Lucidi, sono una realtà rimasta per troppo tempo “sconosciuta” e “invisibile”, un luogo di gestione repressiva ed esasperata delle migrazioni.
Il Sottosegretario chiede una sinergia forte e un dialogo con le amministrazioni locali, anche per offrire un´idonea accoglienza a chi sbarca, spesso in condizioni drammatiche, a Lampedusa, “sempre più porta d´ingresso dell´Italia e dell´Europa”.

La visita prosegue nel nuovo centro dell´isola situato in località “Poggio Monaco”. Sono ancora in corso i lavori che si prevede saranno ultimati a fine giugno.
Il nuovo centro, spiega il Capo del Dipartimento Morcone, “rispetta integralmente l´originaria consistenza” della struttura militare che occupava in precedenza l´area.
Sugli oltre 7mila mq sono già sorti alcuni edifici tra i quali quelli che accoglieranno gli uomini, mentre è ancora da realizzare la struttura separata destinata alle donne e ai minori. Il centro ha una capienza di 320 posti, ma in caso di emergenza, possono essere montati dei letti a castello ed arriva ad ospitare anche il doppio delle persone. Camere con sei letti e aria condizionata, un presidio medico h24, impianti realizzati secondo norme antincendio. Soprattutto, non ci sono fili spinati che circondano il centro, ma è previsto solo un sistema anti-intrusione. La mensa è in grado di servire fino a 96 pasti, a turno, ed è provvista di grandi celle frigorifere che consentono di mantenere una provvista in caso Lampedusa rimanga isolata per il maltempo. L´Ente gestore ha un suo spazio all´interno del centro e non manca un´area dedicata al culto e al ristoro.

L´apertura alla stampa del centro è stata sottolineata positivamente dal Presidente dell´Ordine dei giornalisti Lorenzo Del Boca: “Ci riappropriamo del nostro lavoro”, ha detto nel corso della conferenza stampa che ha fatto seguito alla visita dei giornalisti.
“Abbiamo voluto dare una risposta ad una domanda di maggiore trasparenza”, ha sostenuto il Sottosegretario Lucidi, una risposta che viene dopo i lavori svolti dalla commissione De Mistura, istituita dal Ministro dell´Interno Giuliano Amato per verificare le condizioni nei centri. “Cambia la qualità del rapporto tra i centri e la comunità nazionale”, ha osservato il Sottosegretario che ha presentato anche alcuni dati che mostrano una diminuzione degli arrivi attraverso gli sbarchi.
Nel periodo compreso tra l´1/1/2007 e il 15/5/2007 sono stati registrati in Sicilia, Calabria e Sardegna 3.149 arrivi, a fronte dei 3.740 della sola Sicilia, nello stesso periodo del 2006.
“Occorre – ha aggiunto inoltre il Sottosegretario Lucidi - uscire dall'indistinto quando si parla di immigrazione” e si deve prestare attenzione nel leggere i dati sulla criminalità relativa agli immigrati nel nostro Paese. “Le Forze di polizia – ha fatto notare - ci dicono che è molto bassa l'incidenza a delinquere tra gli immigrati regolari”.