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Rapporti internazionali

24.05.2007

Minaccia del terrorismo internazionale e vigilanza delle reti infrastrutturali, gestione dell’immigrazione, lotta frontale contro la pedopornografia le questioni affrontate dai ministri dell’Interno e della Giustizia riuniti a Monaco di Baviera in Germania, per la riunione informale del G8

Amato: 'teniamo d’occhio tutte le reti in modo da non farci trovare impreparati'

Minaccia del terrorismo internazionale, integrazione degli immigrati e gestione dell'immigrazione, lotta alla pedopornografia, sono i temi di maggior rilevanza affrontati dai Paesi, tra cui l’Italia, che hanno preso parte al vertice informale tra ministri dell'Interno e della Giustizia del G8 del 24 e 25 maggio 2007, a Monaco di Baviera. 

A questo scopo in Germania, quest'anno presidente di turno, si e' parlato di come aumentare la cooperazione tra i Paesi del G8 con il resto del mondo.
L'Italia partecipa con il Ministro dell’Interno Giuliano Amato e quello della Giustizia Clemente Mastella.
Dal punto di vista della lotta al terrorismo, internet e' stato al centro dell'attenzione dei ministri dell’Interno. 

"Oggi abbiamo parlato di strategie comuni basate sullo scambio di informazioni e di 'pratiche ottimali', come si dice in gergo - ha detto il ministro Amato dopo la conclusione della riunione del pomeriggio - e si e' discusso in particolare di difesa delle infrastrutture. Si e' parlato di difesa dell'energia, dopo le minacce che sono arrivate per le reti elettriche. Ma abbiamo ribadito che teniamo d'occhio tutte le reti, a partire da quelle del trasporto di persone e di merci, in modo da non farci trovare impreparati".
La rete viene usata infatti per fini terroristici, e per combattere questi abusi e' necessaria la cooperazione internazionale ed un migliore scambio delle informazioni rilevanti.

E' la lotta frontale alla pedopornografia l’altro tema che impegna nel dibattito i Paesi intervenuti alla riunione.
E’ il ministro italiano della giustizia che sottolinea come qui a Monaco si vada "oltre il contesto europeo", ci si trovi “in un contesto molto più' ampio”. "L' interesse e' comune - ha detto Mastella - in quanto spesso sono i cittadini dei Paesi qui coinvolti a compiere questi atti di violenza in parti del mondo dove la pressione della magistratura e' meno forte. E spesso sono anche Paesi che non rientrano nella nostra collaborazione. Per questo mi adoperero' innanzitutto - ha detto il Guardasigilli - affinche' l'Italia ratifichi al piu' presto la Convenzione europea sul cyber crime che rappresenta uno dei nostri migliori strumenti per contrastare questo fenomeno''.

Ai lavori in un grande albergo di Monaco sono stati invitati come ospiti il vice presidente della Commissione europea e commissario europeo alla Giustizia, Franco Frattini, il segretario generale di Interpol, Ronald Noble, insieme con i responsabili della magistratura in Russia e Gran Bretagna.





   
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