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Notizie

Immigrazione

25.10.2007

'Carta blu' europea per gli immigrati più qualificati

Due proposte legislative della Commissione Ue nel settore della migrazione: un sistema per immigrati altamente qualificati e uno sportello unico per il permesso di lavoro e soggiorno

Una 'carta blu' per gli immigrati qualificati, uno sportello unico per ottenere un permesso di lavoro e soggiorno, diritti per gli immigrati che lavorano legalmente nell’Unione europea: queste le misure proposte dalla Commissione europea con due proposte legislative nel settore della migrazione economica. 

Immigrazione qualificata in EuropaLa prima è una proposta di direttiva quadro sull'ammissione di immigrati altamente qualificati nell'Unione europea, con la quale viene istituita la Carta blu Ue. La seconda è una proposta di direttiva che stabilisce una procedura unica di domanda per il rilascio di un permesso unico di soggiorno e di lavoro e un insieme comune di diritti per i lavoratori di paesi terzi che soggiornano legalmente in uno Stato membro. 

La Commissione ha proposto pertanto, per far diventare l’Europa una destinazione interessante per i lavoratori altamente qualificati, di creare una 'carta blu europea', ossia un permesso di lavoro e soggiorno comportante una serie di diritti socioeconomici, soprattutto in materia di ricongiungimento familiare. Gli Stati membri conserverebbero comunque la libertà di stabilire il numero dei lavoratori immigrati che intendono accogliere sul proprio territorio. 

A favore di tutti i potenziali lavoratori, oggi alle prese con ben 27 procedure differenti, la Commissione ha quindi previsto la creazione di uno sportello unico per semplificare e snellire le domande di ammissione. 

La Commissione ha voluto poi garantire agli immigrati legali gli stessi diritti riconosciuti ai cittadini dell’Unione per quanto riguarda: condizioni di lavoro, retribuzione, istruzione, previdenza sociale. L’obiettivo perseguito dalla Commissione è quindi duplice: migliorare l’integrazione degli immigrati e tutelare i cittadini europei dalla concorrenza sleale di una manodopera troppo a buon mercato. 

Ammissione degli immigrati altamente qualificati
La proposta di direttiva sull’ammissione degli immigrati altamente qualificati mira a stabilire condizioni di ingresso e soggiorno più vantaggiose per i cittadini di paesi terzi che intendono svolgere lavori altamente qualificati negli Stati membri dell’Ue, con l’introduzione di una “Carta blu Ue”.
La proposta non dà luogo a un diritto di ammissione. Il sistema è interamente fondato sulla domanda, rispetta pienamente il principio della preferenza comunitaria e la competenza conferita agli Stati membri di decidere il numero di persone ammesse. Poiché il fabbisogno dei mercati del lavoro varia da uno Stato membro all’altro, il sistema comune proposto è flessibile e centrato su alcuni punti chiave. Ad esempio, introduce una procedura accelerata basata su criteri comuni. Quando un cittadino di un paese terzo è ammesso in virtù di questo regime, riceve un permesso speciale di soggiorno e di lavoro, chiamato “Carta blu Ue”, che gli conferisce una serie di diritti socio-economici e condizioni favorevoli per il ricongiungimento familiare. Si prevede anche un accesso agevolato al mercato del lavoro.
Nel tentativo di risparmiare ai paesi in via di sviluppo, specialmente in Africa, gli effetti negativi della fuga dei cervelli, la proposta invoca norme etiche per limitare – se non addirittura impedire – che gli Stati membri promuovano l’assunzione di lavoratori in paesi in via di sviluppo che soffrono già di gravi fenomeni di fuga dei cervelli, e contiene misure di agevolazione per la migrazione circolare. 

Procedura unica di domanda/permesso unico e insieme comune di diritti
La seconda proposta è di natura orizzontale ed è destinata a semplificare le procedure per tutti i potenziali immigrati che chiedono di soggiornare e lavorare in uno Stato membro. Vuole inoltre garantire un insieme comune di diritti, analoghi a quelli di cui beneficiano i cittadini dell’Ue, a tutti i lavoratori di paesi terzi che sono già stati ammessi in uno Stato membro e vi lavorano legalmente. Non armonizza le condizioni di ammissione applicabili agli immigrati per motivi di lavoro, che rimarranno disciplinate dagli Stati membri.
La proposta prevede quindi un sistema a "sportello unico" per tutti i richiedenti. Introduce una procedura unica di domanda, più semplice e snella sia per il datore di lavoro che per gli immigrati, e che istituisce alcune garanzie (accesso alle informazioni circa i documenti necessari per la presentazione della domanda, obbligo di motivare i rifiuti e obbligo di prendere una decisione in merito alla domanda entro 90 giorni). Una volta ammesso, l’immigrato riceverà un “permesso unico”, grazie al quale potrà soggiornare e lavorare per il periodo autorizzato: in pratica, le informazioni sull’accesso al mercato del lavoro figureranno sul permesso di soggiorno.
Riconoscendo il contributo offerto dai lavoratori immigrati legali all’economia dell’Ue, e al fine di aiutarli a integrarsi in modo più efficace, la proposta vuole garantire loro diritti socio-economici di base allo stesso livello di quelli dei cittadini degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda le condizioni di lavoro e le retribuzioni, l’istruzione, i diritti sindacali e la sicurezza sociale.





   
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