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Interventi e interviste

Interventi - Ministro Giuliano Amato

01.10.2007

Amato: 'Quel diritto dei cittadini alla sicurezza che dobbiamo saper garantire'

Lettera del ministro dell'Interno Giuliano Amato al direttore del quotidiano "Il Messaggero"

Caro direttore,
ieri il Messaggero ha sottolineato positivamente l'attenzione di questa Finanziaria verso la sicurezza. Credo anch'io che alla fine sia stato raggiunto un buon risultato. Ed è importante che una stampa attenta al problema della criminalità, come il giornale da lei diretto ha dimostrato di essere con le sue inchieste, sappia anche evidenziare con equilibrio quanto viene fatto in positivo da chi ha la responsabilità di garantire la sicurezza dei cittadini. Questo non per i consensi maggiori o minori di cui può godere un Governo, ma perché aiuta a creare un clima più sereno tra i cittadini e dà forza alle donne e agli uomini della polizia che tutti i giorni lavorano sulle strade per fermare i criminali.
I dati sull'andamento dei delitti in questi anni non sono univoci. Ci sono crimini che diminuiscono, altri che aumentano. Ma di sicuro la percezione della sicurezza va peggiorando. E questo avviene per il diffondersi di una criminalità/illegalità che ha tipologie nuove, che invade spazi fino ad oggi ritenuti sicuri, che ha sempre più spesso come protagonisti - questo va detto - soggetti provenienti da lontano, che colpisce le persone comuni, quelle più deboli, le donne, gli anziani, i bambini. Vent'anni fa in Italia ci si ammazzava molto di più, ma oggi abbiamo più paura.
E' dunque un fenomeno nuovo quello che abbiamo davanti e per contrastarlo dobbiamo individuare strumenti nuovi e aggiornati. Non leggi draconiane, non slogan minacciosi e vuoti come "tolleranza zero", ma risposte razionali, concrete, applicabili alla domanda di sicurezza che oggi viene dai cittadini. Questo, non altro, sono le misure previste dai Patti siglati con i Comuni italiani; questo sono le migliala di unità di polizia in più e le risorse che la Finanziaria ci mette a disposizione; questo sarà il pacchetto di norme che il Governo sta per varare per assicurare più certezza della pena e più legalità.
Lo Stato, dunque, c'è e fa la sua parte. La fa il governo e la fanno le forze di polizia. Così come la fanno i sindaci, che stanno collaborando nel migliore dei modi per contrastare i fenomeni di illegalità e criminalità urbana.
Il Messaggero ha evidenziato che anche in una città come Roma, che continua comunque ad essere una delle metropoli più sicure dell'Occidente, negli ultimi mesi si è assistito a un deterioramento del tasso di sicurezza. Ciò è avvenuto soprattutto per l'afflusso di crimine esogeno. Ed ha ragione il sindaco Veltroni quando denuncia che con l'ingresso della Romania in Europa si è registrato un forte afflusso di criminalità romena.
E' evidente, e va sempre ribadito, che gran parte dei rumeni in Italia lavorano duramente e si comportano più che bene. Così come va detto che la collaborazione del governo e della polizia rumeni è ottima e produce importanti risultati in termini sia di prevenzione che di arresti.
Ma questo è il tipico esempio di problemi nuovi che vanno affrontati con strumenti nuovi.
In quanto comunitari, infatti, i rumeni possono entrare liberamente in Italia (non c'è moratoria che possa impedirlo, al contrario di quanto sostengono i poco informati). E questo va' benissimo per coloro che vengono per lavorare. Ma io ministro dell'Interno devo trovare strumenti adeguati per non lasciare campo libero a chi viene per delinquere. Perciò in questi giorni ho dato incarico ai miei uffici di studiare l'attribuzione ai prefetti del potere di espulsione di cittadini comunitari quando questi costituiscono un pericolo per la sicurezza pubblica.
È uno strumento nuovo, che può aiutare ad alleggerire situazioni di particolare pressione in alcuni quartieri e in alcune città. E può cosi anche contribuire a contrastare il diffondersi dell'intolleranza che vorrebbe "fuori tutti", senza distinguere tra chi lavora onestamente e chi delinque. E questa la duplice faccia del lavoro che abbiamo davanti: garantire il diritto dei cittadini alla sicurezza con risposte adeguate ed evitare che cresca la tigre dell'intolleranza.





   
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