Analisi del fenomeno
1. La prostituzione
Per
il suo lavoro lOsservatorio si avvalso di numeroso materiale informativo e di analisi,
anche
precedentemente realizzato.
I
documenti offerti dalle associazioni sono stati esaminati e riassunti nella
relazione. Il Dipartimento di P.S. e lArma dei Carabinieri hanno curato la
raccolta dei dati e la relativa valutazione. I rappresentanti degli altri Ministeri hanno offerto
suggerimenti e indicazioni soprattutto nelle parti pi prossime alle rispettive
competenze.
Il
contributo delle Prefetture.
Dalle
risposte ricevute si deduce che:
la
prostituzione si manifesta come un fenomeno disomogeneo con differenze da citt
a
citt;
la
prostituzione su strada non presente in tutti i centri urbani italiani;
laddove,
per, largamente praticata, la prostituzione su strada determina allarme
e
disagio tra la popolazione;
laddove la prostituzione in strada preponderante si evince il forte legame,
anche
se
non esaustivo, tra prostituzione e immigrazione;
in
alcune citt la prostituzione su strada , invece, inesistente;
in
altre, infine, cede il posto al dilagare della prostituzione al chiuso;
le
nazionalit delle donne che si prostituiscono su strada sono le stesse ovunque,
cos
come
le organizzazioni criminali che gestiscono i traffici e si spartiscono il
territorio.
Il
contributo di alcuni Comuni.
LOsservatorio ha inteso
approfondire lesperienza di alcuni Comuni italiani, confrontandosi con i
rappresentanti mandati dai Sindaci di Torino, Milano, Venezia, Bologna,
Firenze, Roma, Napoli, Bari e Catania. Il campione delle citt stato scelto
tenendo conto della consistente presenza di prostituzione su strada.
Un
dato riscontrato da tutti riguarda laumento della prostituzione in strada di
minorenni, sia femmine che maschi.
stato, inoltre, evidenziato (dato emerso anche dai contributi delle Prefetture)
un aumento delle donne rumene e bulgare sulla strada, oggi cittadine
comunitarie non pi espellibili. Tutti hanno segnalato lesigenza di nuovi
strumenti normativi per arginare il dilagare della prostituzione su strada e
per rispondere al senso si inquietudine e al disagio della cittadinanza che
cresciuto negli ultimi mesi.
Le altre
audizioni. Hanno
riguardato il
Procuratore Antimafia, Pietro Grasso e alcuni operatori sociali: Dedalus (Campania), Giraffa (Puglia), Acuarinto e Penelope (Sicilia), unitamente al
responsabile del Movimento Identit Transessuale (MIT) per acquisire il punto di vista di chi opera
sul campo allinterno di realt cittadine specifiche e diverse fra loro.
Progetti
di riforma della L. Merlin depositati in Parlamento
Nella
presente legislatura – come anche nella XIV – sono stati presentati
numerosi progetti di legge tesi a modificare la disciplina dettata, in materia
di prostituzione, dalla legge Merlin. Tutti progetti al momento fermi in
Parlamento.
Dati
provenienti dal Centro Elaborazione Dati delle Forze di Polizia
Nel
2006 sono state denunciate 340
persone per il
reato previsto dallart. 600 bis
C.P. e 77 nel corso del primo trimestre
del 2007.
Dai
dati relativi alle segnalazioni alle autorit giudiziaria effettuati dalle
Forze di Polizia, risultano complessivamente nr. 118 vittime del reato di
cui allart. 600 bis per lanno 2006 e 21 nel primo trimestre del 2007.
Nel
corso del 2006 e
nei primi quattro mesi del 2007 sono state denunciate allautorit giudiziaria –
rispettivamente – nr. 160 e nr. 89 persone, per circostanze inerenti lo sfruttamento
della prostituzione, ai medesimi contestate in qualit di esercenti di locali pubblici
o dipendenti dei medesimi.
2. I
delitti connessi
a) La
tratta di esseri umani. La struttura organizzativa che raggruppa i soggetti
criminali operanti in tale aree a carattere transnazionale e pu essere
definita come un sistema criminale integrato allinterno del quale possiamo distinguere tre diversi
livelli:
1.
Al primo
livello operano le cosiddette organizzazioni etniche che si occupano di
pianificare e gestire lo spostamento dal Paese di origine al Paese di
destinazione dei clandestini.
2. Al secondo livello si pongono
le organizzazioni che operano nei territori strategici, situati cio nelle zone
di confine tra i diversi Paesi di passaggio o di destinazione.
3. Il terzo livello, infine,
costituito da organizzazioni minori operanti sia nelle zone di transito, sia in
quelle di confine.
b) Lart. 3 della Legge 20 febbraio 1958 n. 75: sfruttamento e favoreggiamento della
prostituzione
Un
primo dato da rilevare quello relativo al numero complessivo di persone
denunciate alle varie Autorit Giudiziarie per i reati in argomento nel corso
dellultimo triennio (2004-2005-2006) e durante il primo trimestre dellanno
in corso.
In
termini percentuali il numero complessivo delle denunce inoltrate alle varie
Autorit giudiziarie ha registrato, infatti, un aumento del +16,83% rispetto
al totale riscontrato allinizio del triennio considerato.
Il
fenomeno dello sfruttamento della prostituzione costituisce, tuttora, per gli albanesi, un affare criminale assai
remunerativo.
I
sodalizi rumeni, invece, hanno soppiantato, particolarmente in alcune aree del Piemonte e
della Lombardia, gruppi criminali albanesi che, tradizionalmente, controllavano
quasi lintero mercato.
Negli
ultimi tempi in aumento lo sfruttamento della prostituzione di giovani donne della
repubblica Popolare Cinese. Sono state, infatti, individuate
diverse case di appuntamento controllate da organizzazioni criminali della stessa etnia.
Il
coinvolgimento di sodalizi bulgari nel settore della prostituzione emersa
loperativit, soprattutto nel nord-est della penisola, di una organizzazione
criminale transnazionale prevalentemente di quella etnia, attiva a livello
europeo e dedita alla realizzazione di attivit delittuose diversificate, quali
la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavit di minori.
I sodalizi
sudamericani risultano
particolarmente dediti al favoreggiamento dellimmigrazione clandestina a fini
sessuali di giovani donne provenienti dallAmerica Latina.
Lo
sfruttamento della prostituzione, anche minorile, lattivit principale anche
dei gruppi criminali nigeriani e rappresenta il maggiore strumento di autofinanziamento per
lo sviluppo di altri traffici o di attivit commerciali, quali African
market, beauty center, ristoranti, discoteche ed altri luoghi di ritrovo.
c) Lart. 12 comma 3 ter del D. Lgs. 25 luglio 1998 , nr. 286: ingresso illegale nello stato del cittadino straniero
d)
Lart. 600 bis del codice penale: prostituzione minorile
Dallaggregazione
numerica proposta nel grafico che segue emerso un aumento, in termini
percentuali, del numero complessivo delle denunce inoltrate alle varie Autorit
giudiziarie per
le ipotesi delittuose contemplate dalla norma. Infatti, stato registrato
un incremento del 17,24% rispetto al totale riscontrato allinizio del triennio
considerato.
Le
vittime dei reati connessi con la prostituzione
I
grafici riportati nella relazione riassumono il numero e la provenienza delle
vittime dei reati di cui allart.3 Legge 75/58, ovvero, i soggetti passivi
delle varie ipotesi di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione previste dalla norma citata.
Dallesame
dei dati esposti appaiono due profili relativi alle vittime. La maggior parte delle
vittime straniere in tutto il triennio considerato proviene dalla Romania e dallAlbania.
Nel
corso del primo trimestre 2007 (rimane quindi da vedere se il dato finale
rimarr o meno invariato) il numero complessivo delle vittime neocomunitarie
provenienti dalla Romania hanno superato quelle di nazionalit italiana dato
che, diversamente, sulla base degli andamenti osservati nei precedenti anni,
avrebbe dovuto essere maggiore rispetto al numero dei soggetti passivi
stranieri.
In
secondo luogo possibile notare lingresso tra le vittime dei soggetti
provenienti dalla Cina Popolare a partire dal 2006.