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Ministro Giuliano Amato

14.09.2007

Immigrazione, non abbassare la guardia verso criminali che organizzano viaggi sulle carrette

Il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, intervenendo in un dibattito alla festa dell'Udc che si è svolto oggi a Chianciano, in provincia di Siena, ha espresso talune considerazioni sul complesso fenomeno dell'immigrazione clandestina invitando a non abbassare la guardia e a tenere il pugno duro. "La pietà che posso provare per le vittime dell'immigrazione clandestina - ha detto il ministro dell'Interno - non mi deve portare alla tenerezza verso la criminalità che c'è dietro". "Se do il via libera agli ingressi clandestini - ha proseguito - dico alla criminalità che li gestisce: 'Vieni avanti'".

Il ministro ritiene, infatti, che per il contrasto all'illegalità sia necessario creare degli incentivi per l'immigrazione legale rispetto a quella illegale che è causa delle tragedie avvenute in mare: "il Mediterraneo sta diventando un mare di cadaveri: se io non contrasto questi viaggi - ha ribadito Amato - divento corresponsabile di questi morti".

Invitando tutti ad essere rispettosi di quanti provengono da altri Paesi, Amato ha voluto anche ricordare come "negli anni Trenta eravamo noi i marocchini. Oggi molti fanno quello che i nostri nonni hanno fatto in passato. Siamo italiani, abbiamo vissuto quest'esperienza".

Sulla questione della religione islamica, Amato ritiene che si debbano avere rapporti aperti, essendo una religione che va trattata come le altre e che si debba intervenire nei casi di allarme per la sicurezza ma che non è solo con la repressione che si può affrontare il problema. "Ma credo -ha concluso Amato- che su questi principi che ci possono trovare tutti d'accordo, siamo in grado di affrontare questa difficile sfida".