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Notizie

Ministro Giuliano Amato

18.09.2007

Amato: via libera dell'Europa per la fornitura alla Libia di un sistema di sorveglianza elettronica delle frontiere

Il ministro dell'Interno ha partecipato a Bruxelles al Consiglio Affari interni Ue. «Il terrorismo in Europa è una rete che va sconfitta prima che abbia il tempo di organizzarsi»

«Abbiamo ottenuto oggi il mandato per andare avanti sulla fornitura di materiale alla Libia per un sistema di sorveglianza elettronica delle sue frontiere sud». Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato, al termine della riunione a Bruxelles del Consiglio Affari Interni dell'Unione europea. 

Il ministro ha affermato che il sistema di controlli dei flussi dalla Libia, che sono indirizzati principalmente verso Malta e Lampedusa, attualmente «è meno efficiente di quello che dovrebbe perché non abbiamo ancora implementato tutte le relazioni e gli accordi presi con quel Paese. Quindi oggi abbiamo dato mandato alla Commissione perché porti a compimento l'accordo firmato dopo la vicenda delle infermiere bulgare, che alla clausola 5 prevede la fornitura e la messa in opera di un sistema elettronico di controllo lungo la frontiera sud del Paese». 

Un passo assolutamente necessario per Amato perché «la Libia pone come condizione per un maggior controllo e coordinamento della frontiera nord, quella che riguarda noi, la realizzazione del sistema di controllo in quella sud». 

Sul fronte del terrorismo internazionale, Amato ha detto che «il terrorismo, almeno quello che si è manifestato in Europa, è una rete che va sconfitta prima che abbia il tempo di organizzarsi in una vera associazione». I ministri dell'Interno della Ue hanno infatti ascoltato le relazioni dei loro colleghi tedesco, austriaco e danese sui recenti arresti di terroristi, e i rapporti «hanno confermato una volta in più la mia tesi - ha affermato - non siamo di fronte a un'associazione terroristica ma a reti, una realtà molto più leggera che dobbiamo fronteggiare in modo simmetrico, non aspettandoci che si strutturino come le vecchie organizzazioni criminali». 

I terroristi arrestati in Germania «avevano messo insieme l'esplosivo assemblando diversi capi d'abbigliamento presi in paesi diversi e - ha riferito ancora Amato - comunicavano tra loro per email ben sapendo di essere controllati e non si comunicavano nulla, infatti, ma in qualche modo stavano duellando con i controllori».





   
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