La relazione annuale evidenzia complessit
procedurale, carenze normative e di programmazione dei flussi. Il meccanismo
inadeguato e contribuisce allirregolarit: va rivisto e velocizzato
La Corte dei Conti,
con Delibera 6/2008 del 27 marzo 2008, adotta la relazione annuale sulle Attivit
di gestione integrata dei flussi di immigrazione. Tale relazione, che sar inviata ad ogni Ministero
competente affinch ne risponda entro sei mesi in Parlamento, evidenzia
numerose incongruenze nella disciplina normativa e nellesecuzione dei
procedimenti amministrativi.
Il tema dellimmigrazione stato pi volte esaminato dalla Corte: con le delibere
22/2003, 10/2004, 10/2005 (V. in T:\RICERCHE\Corte dei Conti).
La Corte ha
sollecitato la valutazione dellefficienza dellapparato organizzativo
generale, innovato nel 2005 con listituzione degli sportelli unici per
limmigrazione, ritenendo ineludibile laccertamento "dei difetti e delle
cause della insoddisfacente gestione integrata dei flussi immigratori."
Listruttoria si
basata sulla richiesta di informazioni, dati ed indicatori alle PP.AA.
competenti: ne risultata frammentazione, lacunosit assenza di
coordinamento. Si notata fra laltro una sostanziale carenza di
coordinamento, nellambito del Ministero dellinterno, fra le attivit di
competenza dei Dipartimenti per le libert civili e l'immigrazione e della
pubblica sicurezza. In una solitudine di fatto risulta aver operato il
Ministero degli affari esteri, al quale la legge n. 189/2002 ha assegnato il
ruolo di rilasciare i visti dingresso nei Paesi di provenienza degli
immigrati. I costi sostenuti da ciascuna amministrazione sono stati esposti con
criteri frammentari, disomogenei e di limitata significativit.
Incisivamente
vengono indicate le carenze di comunicazione e di coordinamento tra le
PP.AA.:
ҏ confermata la sostanziale
assenza di un colloquio sistematico fra le amministrazioni, la mancanza di una
strategia unitaria di azione, e quindi la difficolt di migliorare
adeguatamente il quadro informativo necessario per lapprofondimento dei temi
dindagine. Il procedimento complessivo apparso frammentato e tale da non permettere
di individuare i titolari, sia di forme concrete di responsabilit nei
confronti dellutenza (costituita dai datori di lavoro e dagli immigrati), sia
dei compiti (e delle conseguenti responsabilit) di coordinamento delle
operazioni complessive.
Sono riconosciuti i limiti
della normativa vigente: ҏ stata implicitamente segnalata da tutte le
amministrazioni lesigenza di semplificare le disposizioni vigenti, da rendere
per quanto possibile efficaci e pi agevolmente applicabili in un sistema
fondato sullintegrazione delle attivit.
Programmazione
dei flussi dingresso
La relazione,
analizzando la serie storica dei decreti flussi, rileva come assai ampia e in
progressiva divaricazione sia la forbice tra quote programmate e domande
pervenute.
Il fenomeno, esponenziale a partire dal 2004 sino all'anno corrente, sembra
mostrare come il mercato, specialmente in settori quali la collaborazione
domestica e assistenza alla persona e l'edilizia, presenti una domanda di
lavoro ormai qualitativamente stabile che ogni anno si propone in costante
crescita, finendo per indurre a regolarizzazioni periodiche che mal si
conciliano con le disposizioni normative vigenti in materia di politica
gestoria dell'immigrazione.
Nel sistema di
valutazione dei fabbisogni, emergono tre aspetti: lo scarso apporto informativo
da parte delle Regioni, la sottovalutazione degli ingressi per
ricongiungimento, la concomitante competenza del Ministero della Solidariet
Sociale e del Lavoro. Le circostanze considerate inducono a ritenere che alle
serie difficolt di valutazione intrinseche alle dinamiche del mercato del
lavoro, si aggiungono alcune carenze di informativa degli operatori su
elementi importanti per la quantificazione dei fabbisogni che, di conseguenza,
non pu ritenersi operata con piena cognizione di causa.
Gli sportelli
unici per limmigrazione
Non
soddisfacente": definisce cos lattivit degli sportelli unici
sullimmigrazione la Corte dei Conti, ipotizzando che una quota di stranieri,
vista la lentezza dei procedimenti di regolarizzazione, sia stata indotta a
permanere in uno stato di clandestinit. Le cause afferiscono carenze di
organizzazione, mezzi e personale.
La Corte rileva
lincompiutezza della riforma avviata con la costituzione degli Sportelli
Unici, rimasti una struttura sostanzialmente di front-office, piuttosto che di gestione unitaria
dellintero procedimento. La Corte, preso atto che i riscontri sulle concrete
attivit svolte degli sportelli non sono apparsi soddisfacenti, sottolinea
lutilit di riflettere sulle funzioni di tali uffici e raccomanda di valutare
se i costi di funzionamento della fitta rete di sportelli possano essere
ripagati dallefficacia dei servizi.
Il procedimento
di assunzione di lavoratori subordinati stranieri
I tempi di attesa
riguardanti il copioso iter amministrativo che va dalla domanda di assunzione,
al rilascio del permesso di soggiorno fino alleffettivo inserimento
lavorativo, sono stimati tra i 350 e i 400 giorni.
Nella valutazione
circa il buon esito delle assunzioni, la Corte ha rilevato i rischi di
assunzioni figurate: in questo quadro
le amministrazioni, che hanno incontrato difficolt per svolgere le
operazioni elementari di gestione dei flussi annuali, non sono apparse in grado
di fornire elementi affidabili sulle possibili anomalie che potrebbero aver
caratterizzato i rapporti di lavoro instaurati successivamente al primo.
Tempi dattesa,
costi e complessit procedurale hanno comportato lesito negativo della maggior
parte delle richieste di assunzione, con uneccedenza rilevante dei nullaosta
rilasciati rispetto alle richieste di concessione dei permessi di soggiorno. Si
pu ipotizzare che una quota rilevante di stranieri, per i quali i datori di
lavoro hanno presentato le domande di assunzione, possa essere stata indotta,
dalla difficolt di recarsi nei Paesi di origine, a permanere nella
clandestinit. Emblematici i dati
riferiti ai flussi 2006:
Flussi 2006 – Attivit
PP.AA. al 30.10.2007 |
|
domande presentate |
419.132 |
pratiche definite |
384.137 |
nulla osta rilasciati |
255.026 |
visti rilasciati |
189.141 |
permessi di soggiorno |
141.676 |
Il fenomeno, induce
a riflettere, al di l di ogni valutazione sull'efficiente gestione del
procedimento, sull'effettivit della rispondenza dell'impianto normativo della
legge 189/2002, per quel che attiene alle modalit di acquisizione di lavoro
straniero regolare, alla realt del Paese.