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Religioni e Stato

23.04.2008

Proseguire i lavori per una Federazione dell’Islam moderato e pluralista: è l'auspicio espresso dai rappresentanti delle comunità musulmane ricevuti al Viminale dal ministro Amato

On-line una sintesi della 'Relazione sull’Islam Italiano' con le attività svolte dal Consiglio scientifico dal 2006 ad oggi

Conferenza Islam al ViminaleIl Ministro dell’Interno ha ricevuto al Viminale gli esponenti islamici che nel marzo scorso gli avevano inviato una Dichiarazione di intenti per la nascita di una Federazione dell’Islam Italiano. I firmatari della Dichiarazione hanno lavorato nell’ultimo anno con il Consiglio scientifico, presieduto dal Prof. Carlo Cardia, ed hanno assunto questa autonoma iniziativa in nome delle organizzazioni che rappresentano e facendosi interpreti di una diffusa volontà, verificata in molte comunità musulmane, di procedere ad una aggregazione dell’Islam moderato e pluralista che agisca nel pieno rispetto e per la promozione dei valori di laicità, libertà religiosa, eguaglianza tra uomo e donna, sanciti dalla Costituzione italiana e specificati nella Carta dei valori, approvata nel 2007.

Il Ministro ha espresso il suo più vivo apprezzamento per questa libera e autonoma iniziativa che corona un intenso lavoro, e vuole conseguire il riconoscimento legale dell’Islam respingendo ogni forma di fondamentalismo e qualsiasi ambiguità su principi e valori essenziali della nostra società. I firmatari della Dichiarazione di intenti hanno espresso la volontà di proseguire nel lavoro necessario per la creazione di una Federazione dell’Islam moderato e pluralista perché la vita religiosa dei musulmani possa svilupparsi all’interno di regole certe e chiare che riguardino anche la gestione delle moschee, e la selezione degli imam, e per incentivare il dialogo interreligioso necessario in una società come quella italiana.

Il Ministro dell’Interno ha inoltre ricevuto nei giorni scorsi una Relazione sull’Islam Italiano che dà conto del lavoro svolto dal Consiglio scientifico dal 2006 ad oggi, e che contiene una importante e innovativa ricognizione della realtà musulmana in alcuni Paesi europei e in Italia, e delle proposte concrete per il riconoscimento legale dell’Islam nel nostro Paese. In considerazione dell’importanza del documento, il Ministro ha autorizzato la sua pubblicazione come contributo alle iniziative sin qui realizzate per far crescere l’integrazione dell’immigrazione nella società italiana.





   
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