ANCI
Alla c.a. del Presidente, dr. Leonardo Domenici
Alla c.a. del dr. Fabio Sturani, referente nazionale per lĠimmigrazione
Ministero dellĠInterno
Alla c.a. dellĠon. Ministro Giuliano Amato
Alla c.a. del Sottosegretario di Stato, avv. Marcella Lucidi
Alla c.a. del Prefetto Mario Morcone, Capo Dipartimento per le Libert civili e lĠImmigrazione
UNHCR – Sede per lĠItalia
Alla c.a. del delegato generale, dr. Walter Irvine
Alla c.a. del responsabile dellĠUfficio Protezione, dr. Paolo Artini
LORO SEDI
Oggetto: nota di preoccupazione sul Sistema di
protezione per richiedenti asilo e rifugiati
Siamo amministratori locali, referenti dei progetti territoriali dello SPRAR (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), responsabili di enti ed associazioni nazionali e locali impegnate nel settore del diritto d'asilo, dell'immigrazione e delle politiche sociali.
Conosciamo molto bene lo SPRAR ed il suo valore ed alcuni di noi, oltre a gestire direttamente dei programmi di questa rete, hanno anche contribuito a fondarla e a consolidarla. Siamo preoccupati di quanto ci sembra stia avvenendo all'interno dello SPRAR, un sistema di accoglienza che rappresenta un modello di eccellenza per l'Italia e che, attraverso il suo progressivo consolidamento ed estensione, sta largamente contribuendo a superare il grave ritardo che da tempo caratterizza le politiche dell'asilo nel nostro Paese.
Tuttavia alcuni segnali e alcune linee di direzione che ci sembra di intravedere con una certa chiarezza ci preoccupano in quanto riteniamo possano compromettere il percorso realizzato.
Ci preoccupa in particolare il fatto che il Servizio Centrale dello SPRAR che in questi anni ha assunto competenza ed autorevolezza riconosciuta da tutti gli interlocutori possa non essere adeguatamente valorizzato e potenziato, svolgendo i propri compiti nella massima imparzialit, correttezza e professionalit verso gli enti locali, verso le associazioni ed enti nazionali di tutela dellĠasilo e soprattutto verso i tre interlocutori istituzionali (Ministero dellĠInterno, ANCI e ACNUR), garanti, ognuno per le proprie funzioni e ruoli, del corretto funzionamento del sistema di protezione. Riteniamo che proprio in virt della competenza dello Stato in materia di tutela del diritto dĠasilo, il corretto funzionamento di un sistema di accoglienza e protezione di tipo decentrato, imperniato sul ruolo attivo degli enti locali, quale quello che tutti abbiamo fortemente sostenuto, necessiti per funzionare appieno di una struttura che, pur incardinata allĠinterno di una convenzione del Ministero dellĠInterno con lĠANCI, sappia essere un punto di riferimento per tutti mantenendo un profilo alto in termini di competenze e capacit, e sia preservata dallĠesposizione ad interessi particolaristici.
Guardiamo con perplessit ad alcuni avvenimenti che si sono proposti di recente, sia in relazione al contenuto che al metodo. Segnaliamo in particolare che lĠipotizzato affidamento della gestione del servizio centrale da parte dellĠANCI alla societ per azioni Ancitel desta perplessit poich, pur trattandosi di un ente dellĠANCI, esso con tutta evidenza risponde statutariamente a logiche e procedure decisionali che ci sembra abbiano poco a che fare con le finalit dellĠaccoglienza e della protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati e sia poco idoneo ad interagire con la rete con il terzo settore e gli enti di tutela.
Si ha timore che lo staff del Servizio Centrale, composto da persone di grande professionalit, possa ritrovarsi in uno stato di sofferenza e di forte demotivazione per quanto sta avvenendo e per la situazione di incertezza che si venuta a creare. Un timore del genere investe sia la situazione delle singole persone, come lavoratori e lavoratrici, nonch dell'intera struttura che a tutt'oggi un fermo punto di riferimento per i progetti territoriali della rete, gli enti locali e le associazioni.
Da segnali indiretti siamo inoltre venuti a conoscenza che c' un forte orientamento da parte della direzione dell'ANCI a sostituire l'attuale direttore del Servizio Centrale, dott. Nadan Petrovic, con gran sollecitudine, gi alla fine del corrente mese di marzo 08.
A fuga di ogni equivoco, intendiamo chiarire che non siamo certo contrari di per s agli avvicendamenti di direzione, che, anzi, nella vita pubblica del nostro Paese, dovrebbero in genere avvenire con maggiore frequenza ed in modo ordinario. Ci che ci preoccupa che questa ventilata ipotesi di sostituzione non il frutto di una proposta trasparente e condivisa con gli attori del sistema, ma viene avanzata senza una chiara motivazione, dentro logiche poco comprensibili. L'ipotesi di cambiamento del direttore non mai stata posta all'attenzione della commissione immigrazione dell'ANCI, n stata prospettata allo staff del Servizio Centrale, anche solo per l'acquisizione di un parere. In questi anni il direttore Petrovic ha gestito con grande equilibrio il compito che gli stato affidato, nonostante si trattasse di un compito ben difficile e con la sua gestione il sistema non solo si progressivamente consolidato, ma cresciuto in qualit e prestigio, tanto che quel modello di gestione visto da tempo con attenzione nell'ANCI e fuori, per la sua applicabilit anche ad altri settori dell'immigrazione. Della gestione Petrovic apprezziamo in particolare l'imparzialit e la precisa gestione delle risorse pubbliche di cui il servizio dispone. Si tratta di cose di non poco conto nell'Italia di oggi.
Parimenti dobbiamo sottolineare che nessuno, stato consultato, tra gli enti, le associazioni e le persone che pi si sono spese anche pubblicamente per il rafforzamento dello SPRAR e del sistema di asilo in Italia.
Certo, nulla formalmente obbligava lĠANCI ad un confronto allargato; tuttavia in virt della delicatezza del settore e della sua storia di rete nata dai territori, il metodo adottato, cos poco ÒpartecipatoÓ anche nei confronti di soggetti che rappresentano ogni giorno la storia concreta della rete SPRAR risulta inopportuno e pu comunque recare gravi danni ad un sistema che da anni trae la propria forza proprio dalla sua natura di rete e dalla sua capacit di dialogo con il territorio. Temiamo (e vorremmo evitarlo) un forte scollamento tra centro e territorio e la diffusione di un clima generale di mancanza di coesione e di fiducia reciproca.
EĠ dunque legittimo porsi degli interrogativi su quali sono le reali ragioni che hanno portato a questa anomala situazione.
Con questo spirito costruttivo chiediamo attenzione alle ragioni che abbiamo esposto in questa lettera e ci rivolgiamo all'ANCI, al Ministero dell'Interno e all'ACNUR, in quanto enti fondatori dello SPRAR (gi sottoscrittori del protocollo dĠintesa che ha portato alla fondazione del PNA – Programma Nazionale Asilo) e garanti della sua gestione, chiedendo di dare segnali di chiarezza e stabilit ognuno per le proprie competenze, rinnovando la fiducia nell'attuale direzione del servizio centrale ed aprendo un nuovo percorso di confronto con tutti i soggetti della rete SPRAR e con i pi rilevanti enti di tutela del diritto d'asilo.
Ad oramai sette anni dallĠavvio della prima sperimentazione
(anno 2001) che ha portato all'attuale rete SPRAR ed in occasione della entrata
in vigore delle nuove normative di recepimento delle direttive dellĠUE che
modificano in profondit, migliorandole, le procedure in materia di asilo,
riteniamo opportuno avviare un ampio percorso di dialogo con gli enti locali e
gli enti di tutela per discutere sul percorso
finora fatto, sulla direzione e sulle prospettive di sviluppo del sistema
nazionale di protezione per richiedenti asilo e rifugiati nonch pi in
generale sul futuro del modello italiano di protezione dei rifugiati.
Primi firmatari
Lorenzo Trucco, presidente ASGI (Associazioni studi Giuridici sullĠImmigrazione)
Gianfranco Schiavone, presidente ICS ufficio rifugiati di Trieste
Giulio Marcon, presidente Associazione Lunaria
Loris De Filippi, Responsabile Progetti Immigrazione di Medici Senza Frontiere – Italia
Padre Giovanni La Manna, direttore del Centro Astalli – Jesuit Refugee Service, Roma
Gina Di Liegro, segretaria generale della Fondazione Di Liegro
Predrag Matvejevic, scrittore
Jos Luis Rhi Sausi, direttore del CESPI (Centro Studi Politica Internazionale)
Enrico Pugliese, Direttore dell'Istituto Ricerche sulla Popolazione e sulle Politiche Sociali del CNR (Consiglio Nazionale delle Ricerche)
Flavio Lotti, Direttore del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace
Tonio dellĠOlio, Responsabile Internazionale Associazione Libera
Fiorenzo Grijuela, sindaco di Ivrea
Gianluca Sasso, vicesindaco di Sessa Aurunca
Pasquale Martino, assessore alla pubblica istruzione, alle politiche giovanili, accoglienza e pace del Comune di Bari
Ilario Farebegoli, assessore alla casa, alle politiche giovanili e immigrazione del Comune di Ravenna
Michele del Carmine, assessore sicurezza urbana, legalit, politiche del lavoro, immigrazione del Comune di Foggia
Fiammeta Fanizza, assessore alle politiche giovanili e decentramento del Comune di Foggia
Enrico Mambriani, assessore alle Politiche Sociali e Abitative del Comune di Fidenza (PR)
Emanuela Giangrandi, assessore alle politiche sociali e sanitarie e all'immigrazione della Provincia di Ravenna
Salvatore Rao, assessore alla solidariet sociale e programmazione comunitaria della Provincia di Torino
Tiziana Mozzoni, assessore alle politiche sociali e sanitarie della Provincia di Parma
Luigi Cal, assessore al lavoro, pace, politiche giovanili della Provincia di Lecce
Ada Spina, assessore alle politiche sociali e all'immigrazione della Provincia di Brindisi
Antonello Zaza, assessore alla solidariet sociale e alle politiche dell'accoglienza della Provincia di Bari
Antonio Salvati, presidente dellĠUnione dei Comuni Antica Terra di Lavoro (Frosinone)
Maria De Vita, responsabile progetto SPRAR di Marsala (Trapani)
Paolo Bernabucci, presidente G.U.S. (Gruppo umana solidariet)
Anna Adamczyk, Casa dei diritti sociali, Roma
Italo
Siena, coordinatore Naga,
Associazione volontaria di Assistenza Sociosanitaria e per i diritti di
stranieri e nomadi, Milano
Luca Cefisi,
esperto per le politiche dĠimmigrazione
Ernesto Scelza e Giannina Dal Bosco, portavoci nazionali dell'Associazione per la pace
Riccardo Troisi, portavoce nazionale Rete Liliput
Don Ettore Cannavera, presidente dellĠassociazione Cooperazione e confronto
Armando Michelizza, presidente Consulta per gli immigrati di Ivrea
Marco Ehlardo, presidente di Less Onlus, Napoli
Enrico Levati, presidente comitato di solidariet di Ivrea
Emilio Rossi, presidente CIAC (Centro Immigrazione, Asilo, Cooperazione) di Parma
Nelly Bocchi, coordinatrice Caritas di Fidenza
Salvatore DĠAngi, presidente dellĠassociazione di Promozione Sociale Eos-Onlus
Luigi Andreini, presidente dellĠassociazione Progetto Accoglienza, Borgo san Lorenzo (Firenze)
Emiliano Di Marco, Associazione per la pace, Napoli
Michele Calenzo, referente dellĠAssociazione per la pace - Sessa Aurunca Onlus
Agostino Zanotti, presidente di ADL (Ambasciata Democrazia Locale), Brescia
Laura Coci, presidente di Lodi per Mostar
Cristina Avonto, Cooperativa sociale Progetto Tenda di Torino
Marco Zanetta, Centro Casa Giona, Ente gestore SPRAR Breno (BS)
La presente lettera aperta a nuove adesioni scrivendo a icstrieste@yahoo.it
Roma, 30 marzo 2008