CACCIATE DA SANDRIGO DUE FAMIGLIE DI SINTI
ITALIANI RESIDENTI CON 5 BAMBINI SOTTO I 5 ANNI
La sera di gioved 29 novembre i vigili del consorzio di Polizia Locale Nord Est Vicentino, hanno cacciato due famiglie di Sinti italiani residenti dalla nascita nel territorio comunale. I due nuclei familiari sono composti da due madri giovanissime (17 e 19 anni), dai loro compagni e dai loro 5 figli tutti di et inferiore ai 5 anni.
Ma come mai questi sgomberi? Per capirne le motivazioni necessario raccontare la storia dall'inizio.
IL CAMPO NOMADI DI SANDRIGO
A Sandrigo (Vicenza) vivono da pi di ventanni 36 Sinti italiani residenti, i due terzi dei quali sono minori. Sono tutti discendenti di una coppia (lei sinta, lui rom). Vivono in una striscia di terra sterrata nella zona industriale del paese. Non hanno unautorizzazione ufficiale per vivere l regolarmente (il sindaco in persona ha dichiarato che meglio non regolarizzare la posizione per evitare ritorsioni nei confronti dellamministrazione).
La capostipite vive in una casa prefabbricata in legno avuta circa 20 anni fa, grazie allintervento degli alpini che hanno lavorato alla ricostruzione del Friuli in seguito al terremoto del 1976. Solo in questo prefabbricato cՏ il bagno (solo acqua fredda), gli altri vivono in roulottes. Non ci sono neppure gli scarichi fognari. Un unico rubinetto esterno deve bastare a tutti per rifornirsi di acqua (solo fredda). Quando piove la zona diventa un acquitrino e la strada sul retro un'unica pozza d'acqua; confinano da un lato con una centrale termoelettrica e con la ex discarica (dichiarata sito inquinante dalla regione Veneto in quanto priva di isolamenti), dall'altro con una cava di ghiaia ancora attiva e di fronte con l'ecocentro.
33 persone sono iscritte in anagrafe; in base al
regolamento comunale, non vengono pi effettuate iscrizioni nel caso di nuovi
nati o di matrimoni. Nello stato di famiglia della
capostipite, sono inseriti anche tre figli coniugati e/o conviventi ed i loro
figli, ma non i loro coniugi/compagni.
I bambini vanno a scuola abbastanza regolarmente e ogni settimana una insegnante, unassistente domiciliare e un bidello fanno loro la doccia.
Gli adulti del gruppo non riescono a trovare un lavoro stabile; rivendono il ferro e, in autunno, vanno a vendemmiare in un terreno poco lontano da casa. Le donne chiedono l'elemosina. Questo nonostante Sandrigo, paese di 8000 abitanti, sia molto ricco e abbia moltissime attivit produttive e 10 banche.
Il regolamento comunale, l'ordinanza e i controlli di
polizia
Nel 2006 si sono tenuti due consigli comunali, uno dei
quali aperto alla cittadinanza, per discutere la situazione dei Sinti ( ovviamente senza di loro); a novembre 2006 l'amministrazione comunale ha adottato il Regolamento
per la sosta della popolazione di origine Rom o Sinti Rom residente o in
transito nel territorio del Comune di Sandrigo che: prende atto delle persone
attualmente iscritte all'anagrafe della popolazione residente del Comune
stesso, appartenenti a nuclei familiari nomadi, originariamente stanziali nel
territorio. Le nuove residenze saranno limitate alla ricettivit sostenibile
dell'area attualmente occupata in Via Galvani dalle famiglie nomadi iscritte
anagraficamente in questo Comune.
A febbraio 2007 l'amministrazione ha emanato una ordinanza di sgombero di tutti i Sinti non residenti in via Galvani.
A seguito di richiesta scritta, l'amministrazione comunale ha comunicato che a Sandrigo risultano iscritti in anagrafe 56 Sinti di cittadinanza italiana (il regolamento e la successiva ordinanza per parlano soltanto di 33 persone).
La polizia locale gestita in
convenzione con il Consorzio di polizia locale nord est vicentino che ha
avuto dall'amministrazione comunale l'incarico di svolgere in modo sistematico
attivit preventive di controllo e verifica,
effettuando controlli quotidiani "con
passaggio nei luoghi sensibili come via Galvani, via Pacinotti, Torrente
Astico, via Soella, Loc. Croce Lupia, via Tezze, Cimitero Ancignano e Sandrigo.
In tutto la polizia locale arrivata a identificare circa 136 nomadi".
[...] - tratto dal bimestrale a cura dell'amministrazione comunale n. 8 del
dicembre 2007- (spesa annuale del
comune, solo per questi controlli quotidiani 125.000,00). Stando ai racconti
dei Sinti i controlli sono frequentemente accompagnati da minacce (vi facciamo
fare le valigie... - veniamo qui con la ruspa e buttiamo gi tutto...) e
vessazioni (multe per ogni sciocchezza: c' un cane randagio che per caso
finito nel campo? E' l'occasione per una multa perch hanno cani randagi e non
vaccinati; bruciano rifiuti (carta) e legna (per scaldarsi) del torrente
Astico? Multa per infrazione delle leggi sui rifiuti e furto di beni demaniali
(la legna), e cos via. Tutto questo li fa sentire perennemente precari e
incerti sul loro futuro.
I NUOVI NATI
La figlia di 17 anni della
capostipite, inserita nello stato di famiglia della madre, in marzo ha avuto un
bambino dal compagno che, pur essendo nato a Sandrigo, residente a Trieste in
Via della Casa Comunale. Quando i genitori si sono recati a chiedere
l'iscrizione anagrafica del neonato, si sono sentiti rispondere che non era
possibile. Il sindaco ha avocato a s le deleghe all'iscrizione anagrafica dei
nomadi e decide personalmente per tutte le domande.
In seguito alle pressioni esercitate
dalla famiglia, i dipendenti comunali hanno risposto che avrebbero predisposto
il modulo da firmare: Tornate nel pomeriggio. Il modulo stato quindi
scritto a computer dai dipendenti comunali, chiedendo l'iscrizione anagrafica
del bimbo a Trieste, con il padre. I due giovani, che non hanno grandi
competenze linguistiche, lo hanno firmato senza leggerlo e quindi senza sapere
che, per il figlio, stavano chiedendo la residenza a Trieste anzich a
Sandrigo. Questo, oltre che essere un abuso nei confronti di persone indifese,
va contro il regolamento anagrafico che, quando i genitori hanno iscrizioni
anagrafiche diverse, prevede che i nuovi nati siano iscritti nel comune di
residenza della madre.
In seguito sono stati aiutati a fare
una domanda scritta di cambio di residenza per il padre del bambino. Ma la
risposta non arrivava, il bimbo aveva gi 4 mesi e non era ancora stato
visitato da un medico, perch la tessera sanitaria si ottiene solo se si ha la
residenza.
Successivamente un'altra ragazza di
19 anni e che ha gi 3 figli, ha avuto un bambino. Stessa storia.
I nostri hanno pensato bene di
chiedere al sindaco se, cambiando via e iscrivendosi in Via dei Senza Fissa
Dimora, si sarebbe potuto provvedere all'iscrizione dei minori. Il sindaco ha
detto di s e le due famiglie sono ora iscritte in questa via. Questo ha di
fatto vanificato la precedente domanda scritta di cambio di residenza.
Bene, qual il problema? Non
essendo pi residenti in Via Galvani, le due famiglie non sono pi protette
dal regolamento e, di conseguenza, vanno espulse.
Ed esattamente quello che ha fatto
l'amministrazione l'altra sera. Un'amministrazione profondamente cattolica che
mette le foto della chiesa sul bollettino comunale Vita Sandricense, che cita
don Milani come esempio da seguire e spende migliaia di euro per insegnare la
legalit ai propri cittadini.
Ma al di l degli aspetti legali e
giuridici, quello che preoccupa che ci siano 36 cittadini italiani in balia
dell'arbitrio di un'amministrazione che ritiene corretto, in una sera di forte
pioggia mista a nevischio, cacciare due famiglie con 5 bambini di et inferiore
ai 5 anni, perch non possono gravare sul nostro paese; i nuovi nuclei
familiari devono andare da qualche altra parte; famiglie lasciate completamente
sole anche dalla comunit sandricense.
E cos ci sono due coppie che vagano
per la provincia e che saranno costrette con i loro bimbi a cambiare paese
praticamente ogni giorno, perch per loro non c' posto.
Fra meno di un mese sar Natale; lo scorso anno avevo scritto una poesia sul tema (http://www.peacelink.it/nobrain/a/24515.html): questi sono gli sviluppi.
Che si creda o meno in Dio dobbiamo constatare che, in anticipo rispetto al 25 dicembre, quel Bambino stato cacciato anche dalla grotta dei pastori.
Ma niente paura: in piazza stanno sistemando le luminarie e in chiesa molti bravi volontari lavorano alacremente alla costruzione del Presepe. E non importa se sar un Presepe svuotato, senza la presenza di Ges, Maria e Giuseppe: con tutte quelle belle luci non se ne accorger nessuno.
E loro continueranno a vagare senza meta in questo
deserto che diventato il mondo (R. Follereau).
P.S. Aggiornamenti:
Ogni mattina alle 7 i vigili si recano al campo, dove le due famiglie hanno fatto provvisoriamente ritorno e dove vorrebbero restare. Temono infatti il freddo dell'inverno e l'idea di dover girare da un paese all'altro per tutto l'inverno. Ma le dichiarazioni dei vigili sono sempre le stesse: ve ne dovete andare, qui non ci potete stare. Non hanno, ovviamente, mandati di perquisizione, n documenti scritti che dichiarino le motivazioni dello sgombero, ma un campo (soprattutto se non ci sono confini, n cancelli) non una casa e forse le norme internazionali di tutela della privacy , l dentro, non valgono – come pure la Costituzione e la Carta dei Diritti dell'Uomo di cui ricorre il sessantesimo anniversario proprio in questi giorni.
Maria Rosaria Baldin – 06.12.2008