Legislatura 16º - 14ª Commissione permanente - Resoconto sommario n. 20 del 19/11/2008


 

POLITICHE DELL'UNIONE EUROPEA    (14ª) 

 

MERCOLEDÌ 19 NOVEMBRE 2008

20ª Seduta 

 

Presidenza della Presidente

BOLDI 

  

 

La seduta inizia alle ore 13,35.

 

 

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE  

 

      La PRESIDENTE dà conto alla Commissione dei contenuti della lettera del presidente Schifani, pervenutale lo scorso 12 novembre e riguardante l’esame dei documenti di bilancio, sui quali la Commissione si pronuncerà nella prossima seduta del 25 novembre.

 

            La Commissione prende atto.

 

            Interviene, successivamente, il senatore DI GIOVAN PAOLO (PD)  per lamentare il fatto che la Commissione politiche dell’unione europea non abbia potuto esprimere il proprio parere sul decreto legge n. 149, recante adempimenti comunitari in materia di giochi, rilevando criticamente come, peraltro, le disposizioni in esso contenute avrebbero potuto essere inserite de plano nello stesso disegno di legge comunitaria per il 2008.

 

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(1078) Disposizioni per l'adempimento di obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia alle Comunità europee - Legge comunitaria 2008  

(Doc. LXXXVII n. 1) Relazione sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, anno 2007

(Seguito dell'esame congiunto e rinvio)

 

La presidente BOLDI(LNP), prima di riprendere la discussione congiunta, sospesa nella seduta del 12 novembre, comunica che, come preannunciato la scorsa settimana dal ministro Ronchi, il prossimo mercoledì, 26 novembre, il suo capo di Gabinetto, avvocato Maurizio Fiorilli, è disponibile ad essere audito dalla Commissione sulle varie questioni riguardanti la "direttiva servizi".

In tale occasione, lo stesso presenterà un’apposita proposta di emendamento del Governo contenente i criteri di delega specifici per l’attuazione della direttiva in argomento.

Si tratta, continua la Presidente, di una utile opportunità che risponde all’esigenza di approfondimento delle varie tematiche connesse all’adeguamento del diritto italiano alla direttiva 2006/123/CE, esigenza  segnalata dal alcuni componenti della Commissione.

Per quanto riguarda l’elaborazione dei pareri e delle relazioni da parte delle altre Commissioni permanenti, la Presidente informa che, fino a questo momento, essi sono pervenuti dalle Commissioni 1a, 3a,  4a, 7a, 9a, 11a, 12a, 13a  e Questioni regionali.

Avuto riguardo alla Commissione bilancio, informa altresì  che, il relativo parere sarà inoltrato, molto probabilmente, solo alla fine della sessione di bilancio, ovvero dopo l’8 dicembre.

Ciò comporterà necessariamente che la ripresa dell’esame del disegno di legge comunitaria da parte della Commissione - ossia, l’illustrazione e la votazione degli emendamenti - potrà avvenire solamente nella settimana 9-12 dicembre.

Ricorda infine che il termine per la presentazione degli emendamenti è stato fissato per il prossimo venerdì 21 novembre, alle ore 12.

 

            La senatrice MARINARO (PD) esprime apprezzamento per la disponibilità del ministro Ronchi a contribuire al necessario approfondimento delle implicazioni connesse con l’attuazione della "direttiva servizi", anche se attraverso l’audizione del suo capo di Gabinetto.

Riterrebbe, comunque, utile che la Commissione sia messa in grado di audire anche il Ministro per le pari opportunità, considerate le notevoli ricadute che l’attuazione della direttiva in questione potrà avere in tema di parità di trattamento tra i due sessi.

Nel constatare, inoltre - secondo le informazioni fornite dalla stessa presidente in merito ai tempi dell’imminente sessione di bilancio - che l’iter del disegno di legge comunitaria tende ad estendersi temporalmente rispetto ai termini all’uopo fissati dal Regolamento del Senato, prospetta l’opportunità di una ulteriore posticipazione della scadenza per la presentazione degli emendamenti.

 

La presidente BOLDI(LNP) , condividendo l’osservazione testé svolta, propone, quindi, di rideterminare ulteriormente il termine per la presentazione degli emendamenti all’Atto Senato 1078  per le ore 12,00 del prossimo venerdì 28 novembre 2008.

 

La Commissione concorda.

 

La discussione congiunta sui documenti in titolo riprende, quindi, con il senatore PEDICA (IdV), il quale richiama l’attenzione della Commissione sul recepimento della direttiva 2006/54,  prevista dall’articolo 8 del disegno di legge comunitaria, che disciplina il principio delle pari opportunità e della parità di trattamento tra uomini e donne in materia di occupazione e di impiego.

L’oratore, dopo aver sottolineato l’importanza dell’atto comunitario in argomento, pone in rilievo gli aspetti problematici che potranno scaturire dalla sua attuazione nell’ordinamento italiano, in particolar modo per quanto concerne i profili previdenziali derivanti da una completa realizzazione della parità di retribuzione tra lavoratori di sesso maschile e di sesso femminile.

Preannuncia, infine, che presenterà una proposta emendativa che permetta un recepimento non "minimale" della direttiva stessa, che si augura venga condivisa dagli altri componenti della Commissione.

 

            Il senatore BOSCETTO (PdL)  si sofferma sull’adeguamento della legislazione nazionale alla direttiva 2007/36/CE,  relativa all’esercizio di alcuni diritti di azionisti di società quotate, prevista all’allegato B del disegno di legge comunitaria 2008.

A suo avviso, è necessario rendere esplicito, sia in via generale che attraverso l’eventuale formulazione di un emendamento, uno specifico criterio di delega in base al quale le società cooperative devono essere del tutto escluse dal campo di applicazione della direttiva, così come espressamente consentito dalla stessa all’articolo 1, paragrafo 3, lettera c .

 

            Secondo il senatore LUSI (PD) , la segnalazione del collega Boscetto può ritenersi condivisibile a condizione che vengano definiti, in via preliminare, i limiti entro i quali la suddetta direttiva può essere recepita nell’ordinamento italiano, specificando, nella fissazione dei criteri di delega, se, ad esempio, la relativa normativa comunitaria debba riferirsi all’intero mondo della cooperazione o, invece, alle società cooperative quotate.

A suo avviso, inoltre, risulterebbe oltremodo utile conoscere – anche mediante un apposito studio che veda coinvolti gli uffici del Senato - l’impatto, sul sistema economico italiano, derivante dalla possibile esclusione di un modello societario ampiamente collaudato come quello delle cooperative dal campo di applicazione della medesima direttiva.

 

            Il senatore BOSCETTO (PdL)  tiene a precisare che la direttiva in argomento prevede la facoltà di esclusione per gli Stati membri,  per cui il problema si pone nei termini di una scelta netta ed onnicomprensiva: ci si può avvalere o non avvalere di tale facoltà, non potendo, in un caso come nell’altro, operare ulteriori "distinguo" che riguardino le varie fattispecie di società cooperative.

 

            Il senatore LUSI (PD) , nel ribadire di avere svolto delle considerazioni meramente prodromiche sulle diverse opzioni di attuazione della direttiva 2007/36/CE, prefigura comunque l’opportunità che, in seno alla Commissione, ferma restando la possibilità per ogni senatore di presentare propri emendamenti, si possa addivenire a formule emendative condivise.

 

            Segue, quindi, un ulteriore scambio di opinioni tra la senatrice MARINARO, che condivide pienamente la sollecitazione di pervenire ad una convergenza tra i vari Gruppi sul maggior numero di proposte emendative al disegno di legge comunitaria in esame, il senatore SANTINI, che mette in evidenza la realtà diversificata del mondo cooperativo italiano, e la presidente BOLDI, la quale fa notare che l’interessante dibattito sulla direttiva 2007/36 potrà proficuamente continuare in sede di illustrazione e votazione degli emendamenti che i commissari vorranno al riguardo formulare.

 

            Il seguito dell’esame congiunto è, quindi, rinviato alla prossima seduta.

 

 

DELIBERAZIONE AI SENSI DELL'ARTICOLO 144, COMMA 5, DEL REGOLAMENTO, SULL'ATTO COMUNITARIO N. 5  

 

La PRESIDENTE sottopone l’opportunità che il parere che la Commissione ha espresso il 29 ottobre scorso, sul progetto di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che definisce i livelli di prestazione in materia di emissioni delle autovetture nuove nell’ambito dell’approccio comunitario integrato finalizzato a ridurre le emissioni di co2 dei veicoli leggeri (atto comunitario n. 5), venga inoltrato direttamente, per il tramite del Presidente del Senato, al governo affinché ne tenga conto nel corso della trattativa comunitaria.

A tal fine, propone, quindi, dopo aver verificato la presenza del prescritto numero legale richiesto per questo tipo di deliberazione ai sensi dell’articolo 30 del Regolamento, che il parere formulato sull’atto comunitario n. 5 sia inviato al governo, secondo quanto disposto dall’articolo 144, comma 5, del Regolamento.

 

La Commissione conviene all’unanimità.

 

 

            La seduta termina alle ore 14,25.