Genova,

Prot. Segr. n

 

 

 

 

 

 

 

 

 

in quanto Presidente della Consulta per lĠintegrazione dei cittadini stranieri immigrati e Assessore alle Politiche dellĠImmigrazione della Regione Liguria desidero esprimere la mia preoccupazione personale e di tutta la Consulta in merito ai forti ritardi che sono andati accumulandosi nella procedura di rilascio e rinnovo del permesso di soggiorno. Dal termine di venti giorni fissato dalla legge si  giunti infatti ad una attesa media di nove mesi.

 

Tali ritardi producono indubbiamente effetti estremamente negativi sulla qualitˆ della vita dei cittadini stranieri, limitandoli nel godimento dei diritti civili e sociali garantiti dalla Costituzione, e questo nonostante il Ministero degli Interni abbia chiarito in precedenti direttive che il ritardo del rinnovo Ònon incide sulla piena legittimitˆ del soggiorno e sul godimento dei diritti ad esso connessiÓ e che lo straniero pu˜ Òlegittimamente esercitare i diritti derivanti dal permesso nonchŽ essere ammesso a svolgere lĠattivitˆ lavorativaÓ.

 

Dal momento che la Regione Liguria, con la Legge 7/2007 (articolo 14, comma 1, lettera f), si  impegnata a promuovere lo snellimento delle pratiche amministrative di rilascio e rinnovo dei permessi di soggiorno sulla base di protocolli operativi con le competenti autoritˆ governative e che la Consulta istituita dalla medesima legge e composta, tra gli altri, da dodici rappresentanti dei cittadini stranieri immigrati, ha espresso, con uno dei sui primi atti, il disagio e la sofferenza provocata da tali ritardi nei cittadini migranti e ha chiesto di fare tutto il possibile per accelerare i tempi di consegna dei permessi, desidero farmi portavoce di alcune istanze.

 

Con Direttiva del 5 febbraio, il Ministero degli Interni  intervenuto per risolvere gli inconvenienti tecnici e procedurali che hanno prodotto lĠaccumularsi di forti ritardi, nel tentativo di riportare la procedura nei tempi della normativa. Pur avendo sperato fortemente che una nuova legge sullĠimmigrazione eliminasse una volta per tutte le gravi distorsioni della Bossi-Fini determinando un passaggio di competenze dalle Poste ai Comuni, non posso che prendere atto che almeno per via amministrativa si  tentato di dare una soluzione a questo annoso e grave problema. Esprimo dunque la mia condivisione per le disposizioni impartite, come lĠaumento delle risorse strumentali e di personale per gli Uffici Immigrazione delle Questure, gli interventi sulle fasi maggiormente critiche del procedimento, la convocazione del cittadino migrante in Questura e lĠattivazione del Permesso Elettronico.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal momento che la Convenzione tra Poste e Viminale non funziona, concordo che dovrebbe essere lo Sportello Unico, e non Poste Italiane, a fissare il calendario della convocazione presso lĠUfficio Immigrazione della Questura, cos“ come  essenziale anticipare lĠattivazione del permesso elettronico che ha accumulato ritardi incomprensibili. LĠaffidamento dellĠattivazione diretta al Poligrafico, permetterˆ inoltre di risparmiare un ulteriore appuntamento e una nuova acquisizione delle impronte digitali, atto non poco vessatorio e discriminante. LĠinformazione sullĠelenco dei permessi ritirabili, costituisce infine un obbligo di rispetto verso quei cittadini che aspettano un documento fondamentale per lo svolgimento della proprie attivitˆ e della propria vita.

 

Auspicando dunque che le Prefetture e le Questure della Liguria vogliano attivarsi per attuare nel minore tempo possibile tale direttiva, e nellĠ individuare ogni ulteriore intervento che possa contribuire al miglioramento della gestione delle pratiche, confermo la piena disponibilitˆ della Consulta e del mio Assessorato a collaborare per il successo delle innovazioni procedurali impartite, anche contribuendo alla campagna informativa che dovrˆ necessariamente precedere le modifiche in questione.

 

Ribadisco inoltre il particolare apprezzamento per la prospettiva di decentramento della gestione delle procedure concernenti i cittadini migranti, pi volte enunciata dal Ministero e confermata nella direttiva in questione, la quale comporterebbe il passaggio della trattazione dei rinnovi dei permessi di soggiorno agli Enti Locali. La Direttiva richiede esplicitamente lĠavvio di una sperimentazione capace di favorire la semplificazione delle procedure in un rapporto diretto tra Comuni e Questure, sperimentazione che auspico e sollecito, garantendo tutta la mia collaborazione in ogni momento.

 

Certo che in un clima di collaborazione e considerazione reciproca, riusciremo a produrre i migliori risultati in favore dellĠintegrazione dei cittadini migranti e del pieno rispetto dei loro diritti, auguro a tutti buon lavoro.

 

 

Cordiali saluti

 

Giovanni Enrico Vesco

                                                                      

 

 

 

 

_____________________

 

Ill.mo On. Giuliano Amato

Ministero dellĠInterno

Piazzale del Viminale

00184 Roma