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ACCORDO
QUADRO
costitutivo
del
COORDINAMENTO
NAZIONALE DEGLI ENTI LOCALI CONTRO
LA TRATTA
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la tratta
degli esseri umani e le forme contemporanee di schiavit hanno assunto negli
ultimi anni una rilevanza e una visibilit sociale di allarmante gravit.
Vittime di questi fenomeni, assai pi estesi di quanto sia socialmente
percepito, sono diverse migliaia di migranti tra i quali piuttosto elevato il
numero delle donne e dei minori, provenienti da paesi caratterizzati da
situazioni socio-economiche precarie e per questo insicure. Lo stesso mercato
criminale che trova nutrimento dallo sfruttamento di queste vittime per molti
aspetti sommerso;
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Gli
Enti locali si sono da tempo attivati per sostenere le persone vittime della
tratta, con interventi complessi che vanno dal primo contatto, allaccoglienza,
allassistenza legale, psicologica e sanitaria, ad interventi socio-sanitari di
riduzione del danno, alla stabilizzazione abitativa e lavorativa, alle campagne
di sensibilizzazione sul territorio, fino alla promozione di accordi e
protocolli finalizzati alla concertazione delle azioni e alla collaborazione
tra i diversi soggetti attivi sul territorio, costruendo reti operative e
interventi organici sui propri territori di riferimento;
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larticolo
18 del D. Lgs. 286/98 – T.U. delle disposizioni concernenti la disciplina
dellimmigrazione e norme sulla condizione dello straniero - e il successivo
regolamento di attuazione prevedono il finanziamento di programmi di assistenza
e integrazione sociale per gli stranieri che versino nelle situazioni di
sfruttamento e pericolo previste dal medesimo articolo 18 D. Lgs. 286/98;
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larticolo
13 della Legge 11 agosto 2003 n. 228 (Misure contro la tratta di
persone) ha istituito uno speciale programma di assistenza che garantisce, in
via transitoria, adeguate condizioni di alloggio, di vitto e di assistenza
sanitaria alle vittime dei reati di riduzione o mantenimento in schiavit o in
servit (art. 600 c.p.) e tratta di persone (art. 601 c.p.);
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ad entrambi
i programmi partecipano gli Enti locali in qualit di enti proponenti e/o
attuatori, e comunque finanziando rispettivamente almeno il 30% e il 20% del
totale delle spese;
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sono state
attivate 14 postazioni periferiche del Numero Verde Antitratta affidate agli
enti pubblici locali e che, di recente, anche la postazione centrale stata
affidata ad un ente pubblico locale;
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lAssociazione
Nazionale Comuni Italiani - ANCI, costituisce il sistema della rappresentanza di Comuni, Citt
metropolitane ed enti di derivazione comunale e svolge, da Statuto, attivit di
sostegno, assistenza tecnica ed erogazione di servizi nellinteresse e nei
confronti dei Comuni italiani, riconoscendo e promuovendo, attraverso la
Commissione Pari opportunit, la partecipazione delle donne alla vita sociale,
politica ed economica come strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo
di tutta la comunit;
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lUnione
delle Province dItalia (Upi) lAssociazione che
rappresenta tutte le Province italiane, escluse le Province autonome di Trento,
Bolzano e Aosta e, attraverso la Consulta Pari Opportunit, promuovendo unequilibrata
presenza femminile nei luoghi delle decisioni pubbliche, risponde non soltanto
a fondamentali obiettivi di uguaglianza e di democrazia, ma stabilisce una
condizione necessaria per garantire strategie di sviluppo locale capaci di
includere la generalit dei bisogni e delle risorse presenti sul territorio;
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ANCI ed UPI
hanno siglato, in occasione dellAnno europeo delle Pari opportunit per tutti,
un Protocollo di intesa per il sostegno e lo sviluppo delle politiche di
genere nella Pubblica Amministrazione che le impegna ad agire congiuntamente
per favorire la messa in rete delle azioni svolte da Comuni e Province a
sostegno delle vittime della tratta;
considerato
che
- la crescente assunzione di responsabilit
che ha caratterizzato lazione degli Enti locali in questi anni, sia in termini
di gestione diretta che di investimento finanziario e di programmazione degli
interventi nel quadro dei servizi sociali, impone una collaborazione
strutturata e una valorizzazione, visibilit e sostegno a livello territoriale,
nazionale ed europeo;
- la complessit del fenomeno nelle sue
diverse tipologie, quali: lo sfruttamento sessuale, il lavoro forzato,
laccattonaggio, il matrimonio forzato, le adozioni internazionali illegali, il
traffico di organi, rende sempre pi urgente un costante confronto tra gli
attori pubblici coinvolti, una metodologia di progettazione, monitoraggio e
valutazione partecipata rispondente ad una strategia operativa condivisa dagli
Enti locali, al fine di addivenire ad interventi efficaci di sostegno alle
persone vittime dello sfruttamento;
- lart. 3 del DPR 237/2005 (Regolamento di
attuazione dellart. 13 della l. 228/2003, recante misure contro la tratta di
persone) ha integrato la Commissione interministeriale per lattuazione
dellarticolo 18 con due rappresentanti effettivi e due supplenti, nominati
dalla Conferenza Unificata.
Tutto
ci premesso e considerato
Il Coordinamento
intende favorire, nel rispetto delle esigenze e peculiarit di ogni territorio
coinvolto, la definizione di una piattaforma programmatica degli Enti locali in materia di tratta,
al fine di migliorare e sostenere le azioni di programmazione, attuazione e
monitoraggio degli interventi in favore delle persone vittime di tratta,
promuovere occasioni di confronto e dibattito pubblico, definire proposte
comuni di riforma normativa, volte ad esempio alla unificazione dei bandi ex
art 13 della L. 228/2003 e art 18 del T.U. Immigrazione, nonch di favorire la
sensibilizzazione della cittadinanza in materia di tratta e connessi servizi
pubblici di protezione attivati a tutela delle vittime.
Il Coordinamento
svolger, attraverso i suoi componenti, le seguenti attivit:
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attivare
una comunicazione in rete che veicoli le conoscenze ed esperienze acquisite,
consolidando altres le buone prassi fra i soggetti aderenti;
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attivare
un dialogo stabile con gli interlocutori istituzionali dellAmministrazione centrale
competenti in materia, valorizzando e sostenendo il punto di vista e il ruolo
degli Enti locali in ordine alle istanze, priorit, valutazioni e punti di
vista dei territori in materia di lotta alla tratta degli esseri umani e
sostegno alle persone che ne sono vittime;
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favorire,
con il supporto dei rappresentanti nominati dalla Conferenza unificata,
iniziative di coordinamento tra i progetti territoriali in sede di Commissione
interministeriale tratta;
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condividere
le informazioni sulle opportunit di finanziamento a livello nazionale/europeo
e valutare lopportunit di presentare collettivamente o per gruppi di
interesse proposte progettuali di interesse nazionale;
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favorire
e sostenere azioni e campagne di informazione/sensibilizzazione sul territorio
sui diritti delle vittime di tratta, onde ridurre gli elementi di
conflittualit sociale ed intolleranza;
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favorire
la promozione di un dialogo e un confronto con le associazioni e organizzazioni
attive nellambito della tratta;
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favorire la
conoscenza di eventuali iniziative di cooperazione decentrata nei paesi di
origine, finalizzati alla prevenzione del fenomeno e al sostegno e
reinserimento delle vittime di tratta che scelgano di avvalersi di programmi di
rimpatrio volontario.
Art. 3
Adesioni