15 gennaio 2008
Marche e Piemonte: assistenza sanitaria ed interruzione della maternit
anche ai comunitari che non possono richiedere liscrizione al SSN.
Le due Regioni non condividono gli indirizzi del Ministero della salute e
adottano un codice ENI (europeo non in regola) e per la copertura finanziaria.
Il Ministero della salute con circolare del 3 agosto 2007 ha definito le linee
guida per lassistenza sanitaria dei cittadini comunitari individuando, sulla
base della normativa nazionale di recepimento della direttiva n. 39, le
categorie di soggetti aventi diritto alliscrizione al SSN e quelle invece
escluse da tale beneficio.
Il punto critico, ieri come oggi, quello dellassistenza sanitaria dei
cittadini europei che non hanno titolo per iscriversi allanagrafe perch privi
di lavoro o di autonomi mezzi di sostentamento o comunque di qualsiasi altra
tutela prevista dai regolamenti comunitari: nella quasi totalit dei casi
romeni e rom.
Poich la nuova condizione di comunitari ha determinato limpossibilit di
ricorrere alla tutela sanitaria prevista per cure urgenti ed essenziali in
favore degli extracomunitari sulla base della normativa in materia di
immigrazione grazie al c.d. codice STP, il Ministero della salute, per
salvaguardare le situazioni pregresse, ha stabilito con la circolare di agosto
solo una proroga per tutto il 2007 dell'uso del codice STP in favore dei
cittadini bulgari e romeni che ne erano gi in possesso al 31 dicembre 2006.
Comunque - ha sottolineato il Ministero - quando il comunitario necessita di
prestazioni sanitarie indifferibili ed urgenti e non risulta neppure essere
assistito dal Paese di provenienza, le ASL dovranno tenere una contabilit
separata in base alla quale si provveder ad eventuali azioni di recupero o negoziazione
nei confronti della Romania e Bulgaria.
Infine il problema dell'assistenza nei casi di donne in maternit e di
richieste di interruzione volontaria di gravidanza.
Nel primo caso per il Ministero i regolamenti comunitari e la normativa
nazionale non consentono di erogare assistenza in occasione del parto alle
donne che non risultano assicurate presso uno Stato comunitario (e che non sono
iscritte al SSN) e pertanto dovranno presentare o un'assicurazione privata o
pagare direttamente le prestazioni. Per quanto concerne l'interruzione
volontaria di gravidanza, questa prestazione deve considerarsi a totale carico
dell'assistita.
Le Regioni Marche e Piemonte, con provvedimenti rispettivamente del 4 e del 9
gennaio, hanno adottato soluzioni differenti.
In entrambe le Regioni, ai cittadini comunitari ivi domiciliati privi dei
requisiti per ottenere il diritto di soggiorno e di qualunque altra forma di
tutela sanitaria attestata del proprio Paese, sar rilasciato un codice anonimo
ENI (europeo non in regola) che consentir di accedere alle cure per
prestazioni indifferibili e urgenti, tra le quali vanno incluse anche le
attivit volte alla prevenzione, alla tutela della gravidanza, della maternit
e della salute del minore, nonch le prestazioni relative alle pratiche di
interruzione della gravidanza ai sensi della legge 194/1978.
Le Regioni trasmetteranno al Ministero della salute una rendicontazione
trimestrale per consentire di attivare le procedure necessarie per la richiesta
di rimborso da parte degli Stati di appartenenza degli assistiti.
(Red.)