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Notizie

Sicurezza

10.01.2008

Eseguita l'espulsione dell'Imam di Torino sulla base di accertamenti dell'antiterrorismo

Sospese temporaneamente le espulsioni dei cittadini bengalesi a causa dell'emergenza per il ciclone Sidr

E’ stato eseguito in data 9 gennaio 2008  il provvedimento di espulsione nei confronti del cittadino marocchino Kohaila Mohammed, Imam del luogo di culto islamico di Torino.
In base alla nuova procedura stabilita dal decreto del 29 dicembre 2007, l’espulsione è avvenuta previo nulla osta della Procura torinese e a seguito dell’udienza di convalida del provvedimento tenutasi nella stessa giornata del 9 gennaio dinanzi al Tribunale di Torino in sede monocratica.

Il provvedimento di espulsione è stato adottato sulla base di scrupolosi accertamenti condotti dagli uffici centrali e periferici dell’antiterrorismo che hanno consentito di trarre elementi a supporto della pericolosità del Kohaila, con particolare riguardo alla sua conclamata attività di proselitismo e induzione a condotte violentemente anti-occidentali ed ai rapporti mantenuti con estremisti contigui al jihadismo militante.


Emergenza Bangladesh: sospensione temporanea delle espulsioni dei cittadini bengalesi

In considerazione della difficile situazione che si è determinata in Bangladesh per le conseguenze del ciclone Sidr, il Viminale ha disposto - in conformità a casi precedenti - una sospensione temporanea dei provvedimenti di espulsione dei cittadini bengalesi.
La sospensione è strettamente legata alla durata dell’emergenza nel Paese.

La circolare del Dipartimento di Pubblica Sicurezza invita anche, d’intesa con il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione, a porre in essere ogni attività volta a velocizzare i tempi della trattazione delle istanze di ricongiungimento familiare.
L’esigenza di intervenire in questa direzione era stata rappresentata il 21 dicembre scorso in un incontro chiesto dall’ ”Associazione Bangladesh in Italia e Dhuumcatu” e presieduto dal sottosegretario all’Interno Marcella Lucidi che aveva già manifestato la disponibilità del Ministero dell’Interno ad intervenire.





   
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