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Ministro Giuliano Amato

10.01.2008

Amato: «Le religioni possono essere un formidabile fattore di unione tra gli esseri umani»

Incontro dei ministri dell’Interno e delle Politiche giovanili Melandri con la Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale, ad un anno dalla sua costituzione. La positiva esperienza sarà estesa nelle quattordici aree metropolitane

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Riunione della Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale«Ci sono tendenze che stanno crescendo e che portano a distinguere i bambini per provenienza etnica e religione». Lo ha detto il ministro dell'Interno Giuliano Amato, tracciando al Viminale un primo bilancio dell'attività della Consulta giovanile per il pluralismo religioso e culturale, ad un anno dalla sua costituzione, promossa insieme al ministro per le Politiche giovanili e le attività sportive Giovanna Melandri.
«Il solo fatto che possa accadere nel mio Paese che si possa distinguere etnicamente tra chi può ottenere una borsa di studio a differenza di un altro - ha aggiunto Amato - è un delitto di estrema gravità».
«Interagite con simpatia e non con diffidenza tra di voi, superando i pregiudizi che avete ereditato - ha detto il ministro - soddisfatto dopo il primo anno di vita della Consulta, io ci gioco due scommesse importanti: le religioni possono essere un formidabile fattore di unione tra gli esseri umani, è sufficiente che lo vogliano; la seconda è che si passa per i giovani per tentare un'operazione del genere, più che per i santoni della mia età, affetti da fissità ideologica, che difettano dell'elemento ludico che invece i giovani possono condividere con i propri figli».Il ministro ha quindi esortato i ragazzi della Consulta a proseguire la loro attività sia sul piano delle relazioni internazionali, sia su quello delle nostre comunità, per favorire le contaminazioni interculturali.
«Se creiamo una coscienza condivisa, questa può agire nella comunità. Continuate ad impegnarvi nel prossimo anno - ha concluso - dimostrate il senso di questa vostra esperienza comune, fate opera missionaria laica nelle città. Vi ringraziamo e vi aspettiamo qui tra un anno».

«Lo Stato ha il dovere di creare le sedi di confronto tra i cittadini che vogliono costruire il dialogo» ha detto il ministro Giovanna Melandri «e la Consulta si è dimostrata uno strumento che va portato nei fori internazionali».
«L'Italia deve essere orgogliosa - ha affermato - di portare una 'best practice' all'Alleanza delle Civiltà di Madrid; l'Italia porterà la Consulta come pratica da offrire agli altri Paesi».
Per il ministro Melandri occorre inoltre incidere nelle aree metropolitane: «Cominciamo da lì - ha detto - trasformando la Consulta in pratica giovanile condivisa nelle città».
«L'esperienza più bella e più utile della Consulta - ha concluso Melandri - è la possibilità di un dialogo senza retorica come pratica quotidiana».

L'incontro al Viminale con i sedici ragazzi della Consulta era iniziato con l'intervento di Sandro Calvani, direttore dell'UNICRI (Istituto di ricerca della Nazioni Unite che si occupa della prevenzione del crimine e della amministrazione della giustizia) che, nel porgere alla Consulta ed ai ministri presenti il saluto delle Nazioni Unite e del Segretario Generale Ban Ki-Moon, ha sottolineato come nell'organismo giovanile «si fanno atti che costruiscono pace, esempio di buona pratica di grande interesse».
«Avete tutto l'abbraccio - ha salutato Calvani - la simpatia e la collaborazione delle Nazioni Unite».

Il Coordinatore della Consulta Francesco Spano ha poi svolto una relazione sul «viaggio di quest'anno fatto insieme, un giro d'Italia in una società complessa nella quale l'appartenenza religiosa è un dato importante per capirla». Una società plurale che è rispecchiata dalla composizione della Consulta, «un pluralismo - ha detto Spano - che è insito nella società italiana, nella quale il valore delle minoranze arricchisce il tutto».
«Ho conosciuto - ha proseguito - la frattura che esiste tra le generazioni, con la seconda generazione, composta da immigrati nati e cresciuti nella nostra società, che è 'altra' rispetto alla precedente, ma che è prima nel muoversi oltre i confini nazionali, capace di utilizzare internet, i voli 'low cost', i programmi di studio Erasmus».
Spano ha concluso la relazione annunciando il progetto di estendere nel territorio l'esperienza della Consulta, costituendo «quattordici consulte nelle aree metropolitane, mettendo a rete le esperienze di quella nazionale e di quelle locali».

Sono poi intervenuti i ragazzi della Consulta che hanno 'raccontato' la loro esperienza e che hanno voluto ringraziare i ministri per l'opportunità che è stata loro offerta.
E' seguito l'intervento del consigliere Alberto Cutillo su 'L’adesione della Consulta all’Alleanza delle Civiltà e le prospettive dei rapporti internazionali'.





   
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