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Sicurezza

22.01.2008

A Bari otto persone arrestate dagli uomini della Polizia di Stato per tratta di esseri umani e riduzione in schiavitù

Alle ragazze nigeriane costrette alla prostituzione praticati anche rituali vudù

Otto persone, tra presunti trafficanti di donne nigeriane da destinare alla prostituzione e presunti sfruttatori della “attività” delle donne africane, sono state arrestate a Bari dagli agenti della squadra mobile della questura a conclusione di indagini della procura distrettuale antimafia. Agli arrestati, sei nigeriani e due italiani, sono stati contestati, a vario titolo, i reati di tratta di esseri umani, riduzione in schiavitù, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. 

I provvedimenti restrittivi, emessi dal Gip Giuseppe De Benedictis, sono stati notificati a Bari, Lecce e Vicenza. I provvedimenti cautelari dispongono la detenzione in carcere per i sei stranieri e quella domiciliare per i due italiani, accusati di aver dato alloggio alle “maman” nigeriane e di averle condotto nei luoghi in cui veniva esercitata la prostituzione. 

Anche un avvocato pugliese tra le persone indagate a piede libero nell'operazione della polizia di Bari; il legale è accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Il professionista, secondo la polizia, avrebbe indotto circa 150 ragazze nigeriane a formulare richiesta di asilo politico dichiarando all'ufficio stranieri della locale questura la loro provenienza da una zona della Nigeria in preda ad una guerra interreligiosa.

Secondo gli investigatori, alle malcapitate in diverse occasioni venivano praticati riti vudù, che, a causa delle forti credenze religiose delle popolazioni nigeriane, erano in grado di creare nelle vittime uno stato di soggezione psicologica, impedendo loro di ribellarsi per il timore di subire gravi conseguenze fisiche non solo per se stesse ma anche per i familiari che le attendevano nelle terre di origine. Un altro dei dati inquietanti che emerge dalle indagini svolte nel capoluogo pugliese è quello riguardante il meccanismo di adescamento delle giovani nigeriane, che sembra venissero comperate nel loro paese di origine e mostrate ai vari acquirenti attraverso veri e propri book fotografici.





   
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