Assistenti familiari nel Lazio, un progetto di supporto,
orientamento e comprensione In Italia le
assistenti familiari registrate all’INPS solo 460 mila, ma lo stesso istituto
valuta che il 57% di questo universo professionale lavori in nero e che il numero
delle operatrici straniere superi in Italia quota un milione. Inoltre le
condizioni di lavoro e di vita di queste lavoratrici sono precarie: lo stesso
INPS denuncia la scomparsa dai propri archivi di circa 200 mila lavoratrici
negli ultimi due anni, segno che questo settore sta sprofondando nella
irregolarità e nel lavoro nero. Nel Lazio nel 2007 erano 75mila le assistenti
regolarmente contrattate ed iscritte all’INPS. La nostra è diventata una
regione “badanti-dipendente” in quanto le strutture che assistono gli anziani
non autosufficienti e le loro famiglie non riescono a farsi carico
sufficientemente del problema. Ma sapere di più su di loro aiuta a formulare
risposte adeguate alle molte sfaccettature di un fenomeno cresciuto in
maniera esponenziale e disordinata. E’ quello che ha cercato di fare Progetto
Sud e la UIL di Roma e del Lazio con la realizzazione del progetto
“Badanti: diritti, tutele ed opportunità”. L’iniziativa,
nata con il contributo della Regione Lazio, ha operato attraverso una rete di
sportelli di informazione, orientamento e supporto a lavoratrici e famiglie:
due nel Lazio (a Roma e Latina), uno a Bucarest ed uno al Cairo, cui si sono
rivolti più di mille lavoratrici e datori di lavoro per ricevere informazioni
ed assistenza adeguata. Ne è uscito un profilo più chiaro di questa figura
nel Lazio ed un quadro della situazione complesso e significativo: la
cosiddetta “badante” è giovane, proviene soprattutto dall’Est europeo e
dall’America Latina; ha un
elevato grado di istruzione scolastica e progetti chiari per il futuro:
infatti intende quanto prima cambiare lavoro o cambiare paese; guadagna meno
di 800 € al mese se “in nero” e
più di mille se regolare. Oltre la metà di loro manda ogni mese almeno un
terzo di quanto guadagna a casa, dove in parte (un terzo circa) spera di
ritornare a vivere. Condizione lavorativa: quasi il 60% delle assistenti familiari lavora in tutto o
in parte in nero e quindi la presenza in Italia è fortemente irregolare:
oltre la metà tra i non comunitari; più del 55% si prende cura degli anziani,
mentre il 18% si occupa di bambini. Lavorano in media molte ore in più di
quello che sono pagate e, per chi vive in casa, si arriva a punte di orario
settimanale vicine alle 60 ore settimanali. E’ possibile capire di più di loro e dare risposte
adeguate ai bisogni espressi da loro e dalle famiglie che le occupano? Il
nostro progetto ha provato a raccontarlo, come cercheremo di spiegare in
questo seminario conclusivo. |
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Progetto Sud Regione Lazio
SEMINARIO INTERNAZIONALE Servizi alla persona: chi sono, da dove vengono e
come lavorano le assistenti familiari nel Lazio Da un progetto
co-finanziato dalla Regione Lazio alcune risposte sull’universo dei
servizi alla persona nella nostra regione “In Italia sono ormai
più di un milione, lavorano in famiglia a volte in nero, sono diventate
indispensabili in una società in cui la terza età avanza. Sono lavoratrici
dell’Est europeo, del Nord Africa e dell’America Latina. Anche nel Lazio sono
tante, ma la condizione di irregolarità rende spesso difficile capire chi
sono, da dove vengono ed in quali condizioni lavorino. Un progetto che ha
goduto del contributo della Regione Lazio, realizzato da Progetto Sud e dalla
Uil di Roma e del Lazio , ha creato una rete di sportelli in regione ed
all’estero fornendo supporto ed orientamento a famiglie e lavoratrici
straniere, ma anche mettendo a
nudo questo fenomeno nella nostra regione e fornendo dati importanti per
capirne le dinamiche e suggerire risposte” lunedì 28
Gennaio 2008 (09.30 –
14.00) UIL Nazionale – Roma, Via Lucullo, 6
Sala Bruno Buozzi – VI piano
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Seminario
internazionale sui servizi alla persona: Programma dei
lavori Ore 9.30 Apertura dei lavori – Moderatore:
Giuseppe Casucci q
Introduzione: Bruno Bruni,
Presidente Progetto Sud q
Immigrazione un tema strategico anche per il
Lazio. Massimo Pineschi, Presidenza Consiglio
Regionale Regione Lazio q
Servizi alla persona: obiettivi e risultati del
progetto. Angela
Scalzo, Responsabile
Scientifico del progetto q
“L’importanza del lavoro nella legalità, nel
nuovo programma normativo sull’immigrazione”
Cristina De Luca, Sottosegretario di Stato - Ministero della Solidarietà Sociale q
Dalla Romania con un sogno: quello di ritornare a
casa. Lo sportello servizi alla persona a Bucarest. Angela
Cristescu, Sindacato FGS – Famiglia q
Lavoro straniero e discriminazioni. Marco Buemi, Ufficio Anti
Discriminazioni Razziali - UNAR q
Flussi migratori regolari e Previdenza
– Angela Fucilitti, Vicedirettore della Direzione Flussi
Migratori dell’INPS q
Politiche istituzionali regionali nel campo dei
servizi alla persona. Anna Salome Coppotelli, Assessore
per le Politiche Sociali, Regione Lazio |
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“Immigrazione e territorio”. Rosella
Giangrazi, Segreteria Regionale Uil di Roma e del Lazio q
Fattori demografici ed immigrazione nella
Provincia di Roma. Claudio Cecchini,
Assessore alle Politiche Sociali e per la Famiglia, Provincia di Roma q
Good practises nel Comune di Roma. Raffaella
Milano, Assessore Politiche Sociali e Servizi alla Persona q
Politiche sociali e servizi alla persona il ruolo
del sindacato a Latina. Luigi Garullo, Segr.
Gen.le UIL Latina q
Il lavoro di front office tra immigrazione e
bisogni degli anziani. Ingrid Caraballo,
mediatrice culturale, responsabile dello sportello di Roma nel progetto q
Interverranno inoltre rappresentanti della
Uiltucs, della Uil Pensionati e dell’Ital Ore 13.30 - Conclusioni: q
Guglielmo Loy, Segr. Conf. UIL, Organizzazione del Seminario a cura
di Progetto Sud – Bruno Bruni prosud@uil.it tel.064753305 Segreteria politica ed organizzativa del progetto Giuseppe Casucci ed Angela Scalzo Prosud@uil.it; Polterritoriali2@uil.it; g.casucci@uil.it Tel. 064653405 – 064753220 |