Una ricerca di Progetto Sud e della Uil di Roma e del Lazio

Profilo delle assistenti familiari nel Lazio.

I dati al seminario conclusivo di un progetto co-finanziato dalla Regione Lazio

 

 

Roma, 25 gennaio 2008 - AllĠ80% sono donne straniere, al 60% latinoamericane, con unĠetˆ media vicina ai 45 anni, in maggioranza laureate, il pi sono sposate e con figli nati o fatti venire in Italia. LĠ80% lavora a tempo pieno ed il 30% convive con il datore di lavoro. Almeno un terzo lavora in nero, a volte sino a 60 ore settimanali. La quasi totalitˆ ha dichiarato di voler cambiare lavoro il prima possibile, in quanto lo considera estenuante e mal pagato.

 

EĠ questo il profilo emerso a Roma e Latina di quella che con un brutto neologismo viene spesso definita come ÒbadanteÓ. Il quadro di questa acculturata assistente familiare  il prodotto di una ricerca elaborata sulla base di contatti, compilazione di schede ed interviste che hanno riguardato circa 1210 ÒbadantiÓ extracomunitari e 430 datori di lavoro italiani, soprattutto nellĠarea di Roma e Latina.

 

Il lavoro  parte di un progetto che ha operato attraverso la costituzione di una rete di sportelli di informazione, orientamento e formazione diretti alle assistenti familiari ed ai loro datori di lavoro italiani, progetto iniziato a novembre 2006 a Roma, Latina, Bucarest e Cairo, con lĠobiettivo di qualificare questa importante area di servizi e combattere il lavoro illegale.

 

LĠiniziativa progettuale  stata curata dalla ONG Progetto Sud e dalla UIL di Roma e del Lazio; ha goduto del contributo della Regione Lazio e si conclude il prossimo luned“ 28 gennaio, con un seminario internazionale sui servizi alla persona (ore 9.30, VI piano sala Bruno Buozzi, Uil Nazionale, via Lucullo, 6 Roma).

 

Tra alcuni dati significativi emersi dallo studio citiamo: le assistenti familiari sono allĠ80% donne straniere e provengono (a differenza che nel Nord Italia) soprattutto dal Centro e Sud America (61%), dallĠEuropa dellĠEst (14%), dallĠAfrica (9%) e dal Sud Est asiatico (8%).

Il 40% di loro ha una etˆ media di 40 anni. Ma per il 45% lĠetˆ media sale a 50 e solo il 15%  collocato in una fascia tra i 25 ed i 35 anni di etˆ. Il  60% delle intervistate sono sposate (un altro 10% sono separate o divorziate); il 60% ha dichiarato di aver portato almeno un figlio in Italia (addirittura il 30% ha figli nati in Italia); oltre la metˆ di loro (55%) ha conseguito una laurea nel Paese dĠorigine e lĠ80% ha almeno il diploma di scuola media superiore. Il 30% ha dichiarato di lavorare in nero. Le pi acculturate vengono dal Sud America e dalla Russia, mentre le meno scolarizzate (scuola media inferiore) vengono dallĠAfrica e dal Sud Est asiatico.

Va considerato comunque che le intervistate, avendo richiesto lĠassistenza del sindacato, sono da considerarsi per di pi tra quelle in condizioni di minor disagio. In effetti altri studi condotti in regione dicono che nel Lazio le cosiddette badanti sarebbero almeno 75 mila con regolare contratto, mentre quasi il doppio sarebbero irregolari e dunque costrette al lavoro nero.

Come sorprendersi allora se le assistenti familiari considerano quel lavoro come una fase temporanea della loro vita da superare il prima possibile?

 

 

Il Dipartimento Politiche Migratorie della UIL