COMMISSIONI 1ª e 2ª RIUNITE

(Affari Costituzionali) 

(Giustizia)  

 

MERCOLEDÌ 4 GIUGNO 2008

3ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente della 2ª Commissione

BERSELLI 

 

            Intervengono i sottosegretari di Stato per la giustizia Caliendo e per l'interno Mantovano.  

            La seduta inizia alle ore 14,30.

 

IN SEDE REFERENTE 

 

(692) Conversione in legge del decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, recante misure urgenti in materia di sicurezza pubblica

(Seguito dell'esame e rinvio)

 

            Riprende l'esame sospeso nella seduta di ieri.

 

Interviene sull'ordine dei lavori il senatore BIANCO(PD), il quale esprime alla Presidenza delle Commissioni riunite il suo disappunto per il fatto che i parlamentari non hanno ancora avuto modo di conoscere il testo del disegno di legge in materia di sicurezza, benché esso sia stato adottato il 23 maggio scorso contestualmente al decreto-legge in titolo.

Rileva inoltre di aver appreso dalla stampa alcune dichiarazioni del Presidente del Consiglio circa un possibile mutamento di posizione in riferimento ad alcuni aspetti qualificanti dell'annunciato disegno di legge.

Auspica quindi di conoscere dal Governo quali siano gli indirizzi che sembrano maturare sul tema della sicurezza.

 

 

            Il presidente BERSELLI(PdL), relatore per la 2a Commissione, fa presente al senatore Bianco che sarà a breve assegnato, presumibilmente alle Commissioni riunite, anche il disegno di legge in materia di sicurezza pubblica, già preannunciato dal Governo.

Interviene quindi in sede di replica esprimendo in primo luogo apprezzamento per il tenore del dibattito, nel quale sono emersi alcuni rilievi ed osservazioni condivisibili nel merito.

            Con riferimento al tema della sicurezza pubblica osserva che l'individuazione di misure certe per fronteggiare i fenomeni criminogeni, che hanno posto negli ultimi anni problemi di sicurezza pubblica, è fortemente richiesto dall'opinione pubblica, tanto che tale problematica ha contribuito senza dubbio alla vittoria elettorale della coalizione di centro-destra.

            Dopo aver ricordato come diverse disposizioni del decreto-legge in esame abbiano ripreso norme già contenute in disegni di legge presentati dal Governo precedente nel corso della passata legislatura, dichiara il proprio impegno a valutare, nel merito le proposte emendative eventualmente presentate sia dai senatori della maggioranza che dell'opposizione, al fine di apportare modifiche correttive e migliorative del testo del provvedimento in titolo.

            .

 

 

Il presidente VIZZINI(PdL), relatore per la 1a Commissione, nel ringraziare i senatori intervenuti, esprime il proprio profondo apprezzamento per il tono elevatissimo del dibattito, sia sotto il profili giuridico sia sul terreno più squisitamente politico. Si augura in proposito che il Governo, soprattutto in sede di esame degli emendamenti, si mostri disponibile ad accogliere alcune delle sollecitazioni più condivise che provengono dall'opposizione. Ricorda in particolare l'esigenza di modificare la norma che introduce, quale autonoma figura di reato, la cessione a titolo oneroso di immobili ad extracomunitari irregolari, tenendo conto delle valutazioni espresse da ambedue gli schieramenti circa l'opportunità di una correzione della fattispecie penale, al fine di evitare che una norma di cui tutti condividono le finalità possa prestarsi a interpretazioni capziose e sostanzialmente elusive.

Auspica infine che il clima di sereno confronto vissuto finora possa mantenersi nelle ulteriori fasi dell'iter parlamentare fino all'approvazione definitiva.

 

            Il sottosegretario MANTOVANO, dopo aver ringraziato tutti coloro che sono intervenuti nel dibattito, ricorda che il decreto-legge in titolo non costituisce una risposta organica a tutte le questioni attinenti alla sicurezza, limitandosi esclusivamente, per sua stessa natura, a far fronte ai problemi più urgenti. Ritiene pertanto opportuno non estendere il dibattito ai temi che saranno oggetto di successivi interventi normativi.

            Sulle critiche mosse, nel corso della discussione generale, alla legge sull'immigrazione, egli assicura che, per quanto anch'essa - come ogni legge - necessiti di correzioni e di adattamenti, i dati statistici forniti dal Ministero dell'interno, sia per quanto attiene ai flussi dell'immigrazione irregolare e di quella regolare, sia per quanto concerne le espulsioni, dimostrano che a presentare non poche carenze sia stata l'applicazione che negli ultimi due anni è stata fatta della legge.

            Si sofferma quindi sulle parti del decreto che più specificamente risultano di competenza del Ministero dell'interno.

            In primo luogo, in riferimento all'articolo 5, palesa la disponibilità del Governo a procedere alle correzioni che possano rendere la norma più efficace, ma sottolinea, nello stesso tempo, che, in quanto delitto, il reato di cessione a titolo oneroso dell'immobile a un clandestino richiede il dolo. Il giudice dovrà pertanto verificare la piena consapevolezza, da parte del locatore, di cedere il bene a un extracomunitario irregolare. Ricorda inoltre che il reato, così come configurato dalla norma del decreto, è istantaneo. Pertanto, ciò che rileva, ai fini dell'integrazione della fattispecie penale, è la condizione dello straniero al momento della stipulazione del contratto di cessione.

            Si sofferma quindi sull'articolo 6, rilevando che la disposizione, nel disciplinare le funzioni del sindaco nella sua qualità di ufficiale di Governo, prevede altresì la possibilità, per l'autorità di Pubblica Sicurezza, di emanare direttive di coordinamento. La soluzione di configurare come meramente facoltativo l'intervento dell'autorità nazionale costituisce, nel rispetto del principio di sussidiarietà sancito dalla Costituzione, un coerente bilanciamento tra le esigenze di uniformità nella gestione della sicurezza e la necessità di assicurare autonomia alle autorità locali. Coerentemente con tale scelta, al sindaco è anche attribuito un ruolo significativo al fine di assicurare la cooperazione della polizia locale con le forze della polizia statale. Quanto alle perplessità avanzate circa l'attribuzione al sindaco del potere di disporre della polizia giudiziaria per fini di pubblica sicurezza, il Sottosegretario si riserva una valutazione più approfondita in sede di esame degli emendamenti.

            Quanto al mutamento del nome dei Centri di permanenza temporanea, egli sottolinea come tale scelta nasca con l'intento di distinguere tali strutture dai Centri di prima accoglienza, dai Centri di accoglienza richiedenti asilo e da altre strutture similari, rilevando che la struttura cui si riferisce il decreto in titolo è chiamata a svolgere, al contrario delle altre, i compiti di identificazione del clandestino e di espulsione dello stesso, qualora ne ricorrano le condizioni, con accompagnamento coatto nel Paese di provenienza.

Nel ribadire la disponibilità del Governo a trovare soluzioni il più possibile condivise, il sottosegretario auspica che il Parlamento proceda in tempi rapidi alla conversione del decreto.

 

Interviene quindi in sede di replica il sottosegretario CALIENDO, il quale dopo aver espresso il proprio apprezzamento per il tenore del dibattito, fornisce elementi di risposta alla richieste di chiarimento formulate da alcuni senatori nel corso della discussione generale svoltasi nella seduta pomeridiana di ieri.

Con riferimento all'articolo 1, comma 1, lettera a), nel dare atto di talune differenze, seppure di carattere meramente formale, fra quanto previsto nel testo del provvedimento e quanto dichiarato nella relazione introduttiva, si dichiara disponibile a valutare l'opportunità di accogliere proposte emendative volte ad uniformare le diverse previsioni.

Dopo aver segnalato la presenza di taluni refusi nella formulazione dell'articolo 1, comma 1, lettera c) e lettera d), superabili attraverso l'approvazione di puntuali proposte emendative, svolge talune considerazioni sull'articolo 1, comma 1, lettera f), osservando come l'introduzione della nuova circostanza aggravante comune, relativa alla commissione del reato da parte di un soggetto che si trovi illegalmente sul territorio nazionale, non ponga di per sé problemi di compatibilità con il dettato costituzionale. Si riserva tuttavia di valutare l'opportunità di accogliere emendamenti finalizzati a migliorare sul piano formale la formulazione del numero 11-bis del  primo comma dell'articolo 61, del codice penale introdotto dalla disposizione da ultimo richiamata.

            Dopo aver osservato come non siano stati formulati sostanziali rilievi sugli articoli 2, 3 e 4, si sofferma sulle osservazioni emerse in sede di discussione generale in relazione agli articoli 10 e 11. Al riguardo si dichiara disponibile ad accogliere emendamenti finalizzati a modificare l'attuale formulazione degli articoli suddetti al fine di precisare con maggior chiarezza i riparti di competenza fra le autorità titolari di funzioni in materia di misure di prevenzione.

            Sempre con riferimento all'articolo 10, osserva come sarebbe opportuno procedere ad una modifica della lettera e), volta ad espungere dal testo il superfluo richiamo all'articolo 51 comma 3-bis del codice di procedura penale.

            Dopo aver meglio chiarito la portata dell'articolo 11, nella parte in cui attribuisce anche al Procuratore della Repubblica presso il tribunale nel cui circondario dimora la persona, il potere di richiedere le misure di prevenzione, si sofferma sull'articolo 12. Al riguardo evidenzia l'erroneo richiamo alla figura del procuratore distrettuale, in luogo del procuratore della Repubblica presso il tribunale del distretto.

           

CONVOCAZIONE DEGLI UFFICI DI PRESIDENZA DELLE COMMISSIONI RIUNITE INTEGRATI DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI  

 

            Il presidente BERSELLI propone di convocare domani, 5 giugno, alle ore 9 gli Uffici di Presidenza riuniti integrati dai rappresentanti dei Gruppi, al fine di definire la programmazione dei lavori delle Commissioni riunite per l'esame del provvedimento in titolo tenendo anche conto della ormai imminente assegnazione del disegno di legge ordinario sulla sicurezza pubblica.

           

            Le Commissioni riunite convengono.

 

            La seduta termina alle ore 16,15.