AFFARI COSTITUZIONALI    (1ª) 

 

MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2008

13ª Seduta 

 

Presidenza del Presidente

VIZZINI 

 

            Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno Mantovano.       

 

 

La seduta inizia alle ore 14,40.

 

 

SUI LAVORI DELLA COMMISSIONE  

 

      Il PRESIDENTE riferisce le determinazioni adottate all’unanimità, nella riunione appena conclusa, dell’Ufficio di Presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi parlamentari. In quella sede si è convenuto, anzitutto, di sollevare una questione di competenza in merito al disegno di legge n. 586 (Adesione della Repubblica italiana al Trattato concluso il 27 maggio 2005 tra il Regno del Belgio, la Repubblica federale di Germania, il Regno di Spagna, la Repubblica francese, il Granducato di Lussemburgo, il Regno dei Paesi Bassi e la Repubblica d'Austria, relativo all'approfondimento della cooperazione transfrontaliera, in particolare allo scopo di contrastare il terrorismo, la criminalità transfrontaliera e la migrazione illegale (Trattato di Prum). Istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA. Delega al Governo per l'istituzione dei ruoli tecnici del Corpo di polizia penitenziaria): si tratta, infatti, di un insieme di disposizioni legislative che, oltre all’adesione al Trattato, prevedono novità importanti nell’ordinamento della sicurezza pubblica, come la banca dati nazionale del DNA, da costituire presso il Ministero dell’interno. Una rivendicazione di competenza è avanzata anche riguardo al disegno di legge n. 316, d’iniziativa del Consiglio regionale della Lombardia, recante "Nuove norme per l'attuazione dell'articolo 119 della Costituzione": in questo caso si tratta di una delegazione legislativa in materia di finanza regionale e locale, che implica, secondo valutazioni unanimemente condivise sia nel dibattito politico sia in sede scientifica, presupposti e conseguenze altrettanto rilevanti per la distribuzione dei poteri pubblici tra gli enti territoriali, secondo il Titolo V della Costituzione; d’altra parte, il cosiddetto federalismo fiscale è espressione diretta del nuovo articolo 119 della Costituzione, finora non attuato, nonché di altre importanti disposizioni di principio del Titolo V, come ad esempio quelle contenute negli articoli 114 e 118, ma anche in molte altre parti dello stesso complesso normativo. Si è convenuto, inoltre, di inserire nell’ordine del giorno, dalla settimana successiva, il disegno di legge costituzionale n. 694  (Modifiche allo Statuto speciale della regione Friuli - Venezia Giulia), d’iniziativa del senatore Saro, nonché i disegni di legge n. 272 (Disposizioni per il coordinamento in materia di sicurezza pubblica e polizia amministrativa locale e per la realizzazione di politiche integrate per la sicurezza), d’iniziativa della senatrice Incostante e del senatore Barbolini, e n. 308 (Istituzione delle Unità di prossimità per il contrasto alla criminalità diffusa nei grandi centri urbani), d’iniziativa del senatore Centaro.

 

La Commissione prende atto.

 

 

IN SEDE DELIBERANTE 

 

(265) LUMIA ed altri.  -  Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali  

(693) GASPARRI ed altri.  -  Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare  

(730) D'ALIA.  -  Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulle problematiche relative al fenomeno della mafia e alle altre associazioni criminali similari  

(734) BRICOLO ed altri.  -  Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle associazioni criminali similari anche di matrice straniera

(Seguito della discussione congiunta e approvazione di un testo unificato)

 

            Prosegue la discussione congiunta, sospesa nella seduta del 18 giugno.

 

      Il PRESIDENTE ricorda che le votazioni hanno ad oggetto gli emendamenti al testo unificato proposto dal relatore, pubblicato il 10 giugno, e i relativi articoli. Ricorda, inoltre, che nella seduta precedente è stato approvato, con modificazioni, l’articolo 1 del testo unificato. Invita il relatore a illustrare il nuovo emendamento 2.100 e ad esprimere il proprio parere sugli altri emendamenti all’articolo 2.

 

            Il relatore BIANCO (PD) dopo aver ringraziato tutti i senatori che hanno fornito il loro contributo all’elaborazione dell’emendamento 2.100, osserva come esso, frutto di un bilanciamento tra opposte esigenze, tenga conto sia del necessario rigore con cui devono essere scelti i membri della Commissione antimafia sia della necessità di non comprimere le prerogative del parlamentare. La norma, richiamando il "codice etico" approvato dalla Commissione antimafia istituita nella precedente legislatura, definisce alcuni criteri cui i Presidenti di Camera e Senato sono chiamati ad ispirarsi nel momento in cui dovranno scegliere i membri della Commissione.

            Il relatore invita i proponenti a ritirare il subemendamento 2.100/1, ritenendo non opportuna una diminuzione del numero dei componenti, in considerazione dei rilevanti compiti attribuiti alla Commissione d’inchiesta. Quanto agli altri emendamenti all’articolo 2, il relatore osserva che essi, in caso di approvazione dell’emendamento 2.100, sarebbero assorbiti o preclusi.

 

            Il senatore BELISARIO (IdV) ritira il subemendamento 2.100/1, pur confermando le ragioni della proposta, ispirate a un’esigenza di maggiore agilità dell’organo d’inchiesta.

 

            Il senatore BENEDETTI VALENTINI (PdL) segnala l’opportunità di modificare l’emendamento nel senso di preferire, alla parola: "scelti" l’altra: "designati".

 

            Il PRESIDENTE ricorda altre leggi istitutive di precedenti Commissioni usano l’espressione: "scelti".

            Invita quindi il rappresentante del Governo a esprimere il proprio parere sugli emendamenti all’articolo 2.

 

            Il sottosegretario MANTOVANO si rimette alla Commissione, esprimendo peraltro alcune considerazioni sull’emendamento 2.100. Al riguardo osserva che il riferimento al "codice etico" approvato dalla Commissione antimafia nella scorsa legislatura è atto di una Commissione che ha cessato le sue funzioni, e lo stesso contenuto di quel documento fu elaborato in ragione del carattere peculiare delle candidature nelle assemblee degli enti locali.

 

            Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione dell’emendamento 2.100.

 

            Il senatore BOSCETTO (PdL) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo.

 

Interviene in dissenso il senatore SARO (PdL), il quale nel dichiarare in via preliminare la sua diffidenza nei confronti di criteri di valutazione personale fondati su requisiti morali, ritiene che tale previsione possa rappresentare una compressione illegittima delle prerogative del parlamentare. Teme, inoltre, che un uso improprio dello strumento giudiziario a danno di parlamentari membri della Commissione possa, proprio a causa di quei criteri, condizionare l’attività della Commissione e l’autonomia dei suoi membri. Dichiara pertanto che non parteciperà alla votazione.

 

Anche il senatore PASTORE (PdL) annuncia che non parteciperà al voto dell’emendamento 2.100.

 

Il senatore BELISARIO (IdV) dichiara il voto contrario del suo Gruppo ribadendo il proprio convincimento circa l’opportunità di introdurre criteri particolarmente rigidi nella scelta dei membri della Commissione antimafia, in ragione delle funzioni da essa svolte. Ritiene pertanto la proposta del relatore inadeguata e inidonea allo scopo.

 

La senatrice INCOSTANTE (PD) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo, ringraziando il senatore Bianco per l’impegno con cui ha cercato di raggiungere un punto di mediazione tra opposte soluzioni. La proposta emendativa fornisce criteri nello stesso tempo precisi ed elastici.

 

Il senatore BODEGA (LNP) pur dichiarando il voto favorevole del suo Gruppo, condivide le perplessità avanzate dal sottosegretario Mantovano,  considerando peraltro poco prescrittivi, e quindi per certi aspetti inefficaci, i criteri circa la scelta dei membri della Commissione. Dichiara, inoltre, di condividere le motivazioni del subemendamento 2.100/1, ritenendo che una riduzione dei membri della Commissione, oltre a rendere più funzionale quell’organo, appare conforme alle esigenze di risparmio prospettate in più occasioni.

 

Il presidente VIZZINI esprime la sua personale soddisfazione per la soluzione indicata dal relatore, risultato di un impegno comune. Quanto alle perplessità del senatore Saro osserva che – come dimostrano numerosi casi delle scorse legislature – sono gli stessi membri della Commissione, qualora raggiunti da avvisi di garanzia, ad autosospendersi dalle loro funzioni, ben consapevoli della propria condizione. Per quanto riguarda le critiche formulate dal senatore Belisario circa il carattere inefficace dei criteri indicati per la scelta dei membri, rileva che certamente il richiamo al codice etico costituisce uno strumento ricognitivo che i Presidenti delle Camere utilizzeranno al meglio. Quanto infine alle osservazioni del senatore Bodega circa l’opportunità di ridurre il numero dei membri della Commissione antimafia esprime il suo dissenso, rilevando che, non essendo ridotte le altre Commissioni bicamerali, una scelta di tal genere rischia di indurre nell’opinione pubblica l’idea che vi sia una attenzione ridimensionata a un tema, come quello della lotta alla criminalità organizzata, che è invece fortemente sentito nel Paese.

 

            Posto ai voti è approvato l’emendamento 2.100, risultando quindi preclusi o assorbiti gli altri emendamenti riferiti all’articolo 2.

 

            Posto ai voti, risulta poi approvato l’articolo 2 nel testo modificato e coordinato per quanto riguarda la numerazione dei commi.

 

            Posto ai voti risulta altresì approvato l’articolo 3.

 

            Il PRESIDENTE invita il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti riferiti all’articolo 4.

 

Il relatore BIANCO (PD) esprime parere favorevole sull’emendamento 4.1 e invita il proponente a ritirare l’emendamento 4.2.

 

Il rappresentante del Governo esprime parere favorevole sull’emendamento 4.1, ricordando peraltro le recenti modifiche apportate alla disciplina del segreto di Stato, che renderebbero comunque superflua la norma contenuta all’articolo 4, comma 2. Esprime invece la sua contrarietà, qualora non fosse ritirato, all’emendamento 4.2, che esclude l’applicazione dell’articolo 203 del codice di procedura penale, ritenendo non conforme all’articolo 82 della Costituzione attribuire alla commissione d’inchiesta poteri maggiori rispetto a quelli dell’autorità giudiziaria.

 

Il senatore LUMIA (PD) insiste affinché l’emendamento sia posto in votazione, rilevando che per contrastare efficacemente il fenomeno della criminalità organizzata occorre che la Commissione disponga di poteri più ampi, che le consentano di individuare i possibili spazi di collusione delle organizzazioni mafiose con gli apparati dello Stato e con i servizi segreti. Ciò, a suo avviso, può essere assicurato soltanto se in sede di indagine un membro della Commissione potrà pretendere dagli appartenenti alle forze dell’ordine e dal personale dei servizi la rivelazione dei loro informatori.

 

Posto ai voti, è approvato l’emendamento 4.1.

 

Il PRESIDENTE avverte che verrà posto in votazione l’emendamento 4.2.

 

Il senatore BELISARIO (IdV) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo.

 

Posto ai voti, l’emendamento 4.2 è respinto.

 

Posto ai voti, risulta approvato l’articolo 4, come modificato.

 

Posti successivamente ai voti, risultano approvati gli articoli 5 e 6, sui quali non vi sono proposte di emendamento.

 

            Il PRESIDENTE invita il relatore e il rappresentante del Governo ad esprimere il proprio parere sugli emendamenti riferiti all’articolo 7.

 

Il senatore BIANCO (PD), relatore, invita il proponente a ritirare l’emendamento 7.2 ritenendo tale previsione pleonastica e formulata in modo improprio. Esprime quindi parere contrario all’emendamento 7.1

 

            Il rappresentante del Governo esprime parere conforme.

 

Il senatore BOSCETTO (PdL) fa proprio l’emendamento 7.2 e lo ritira.

 

La senatrice INCOSTANTE (PD) dichiara il voto favorevole sull’emendamento 7.1 e ricorda che nella precedente legislatura fu la stessa attuale maggioranza, all’epoca all’opposizione, ad aver invocato l’esigenza di un incremento delle risorse a favore della Commissione, ritenendo necessario dotare un organo di così vaste competenze di una maggiore disponibilità. L’aumento delle attribuzioni previsto dal disegno di legge istitutivo necessita, a maggior ragione in questo caso, di maggiori risorse.

 

Il senatore BOSCETTO (PdL) dichiara che, qualora l’opposizione intenda confermare il suo voto favorevole, il suo gruppo non parteciperà alla votazione dell’emendamento.

 

            Il presidente VIZZINI ricorda che le previsioni di spesa disposte per la precedente Commissione risalgono al 2006 e che nel corso dei due anni successivi esigenze di riduzione del bilancio hanno indotto a scelte più virtuose che hanno determinato una riduzione delle spese. Ritiene pertanto improprio un raddoppiamento delle spese. Propone però alla Commissione di sospendere la seduta per un maggior approfondimento della questione.

 

            La Commissione consente.

 

            La seduta, sospesa alle ore 15,21, riprende alle ore 15,26.

 

Dopo un breve intervento del senatore BODEGA (LNP) che, nel dichiarare il suo voto contrario all’emendamento 7.1, ribadisce le esigenze di bilancio che rendono improponibile un incremento sensibile della spesa per le attività della Commissione, l’emendamento 7.1 è posto ai voti e respinto.

 

Posti successivamente ai voti, sono approvati gli articoli 7 e 8.

 

Il senatore BIANCO (PD) illustra le proposte di coordinamento C1, C2 e C3 che, poste successivamente ai voti, risultano approvate.

 

Il PRESIDENTE avverte che si passerà alla votazione del disegno di legge nel suo complesso, nel testo unificato come modificato.

 

La senatrice INCOSTANTE (PD) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo ribadendo l’importanza di aver deliberato in tempo breve una inchiesta parlamentare sul fenomeno della mafia che avrà come oggetto anche le mafie straniere.

 

Il senatore BELISARIO (IdV) dichiara il voto favorevole del Gruppo pur confermando le sue perplessità circa i criteri per la scelta dei componenti della Commissione.

 

Il senatore SALTAMARTINI (PdL) dichiara il voto favorevole del suo Gruppo osservando che l’approvazione avviene tra due ricorrenze particolarmente significative, gli omicidi del giudice Falcone e del giudice Borsellino. Una risposta rapida del Parlamento onora le tante vittime della mafia e della criminalità, in particolare tra le forze dell’ordine, che, con il loro sacrificio, hanno restituito al Paese coscienza civile assicurandone un rinascimento democratico.

 

Il senatore BODEGA (LNP) dichiara un voto favorevole a nome del Gruppo esprimendo la sua soddisfazione per l’estensione del l’oggetto d’inchiesta anche alle mafie straniere.

 

Il presidente VIZZINI ringrazia tutti i senatori per il lavoro svolto e per aver contribuito alla rapida approvazione in sede deliberante di un provvedimento istitutivo della Commissione antimafia, che segue l’approvazione di norme assai importanti in materia di confisca dei beni dei mafiosi e alla vigilia del dibattito, presso le Commissioni riunite affari costituzionali e giustizia, di un disegno di legge che contiene numerose altre disposizioni in materia di lotta al riciclaggio e di contrasto alle nuove mafie degli affari. Tutto questo costituisce, a suo avviso, una risposta adeguata e nobile del Parlamento, che contribuisce a sanare la gravissima ferita inferta al Paese dalla criminalità organizzata.

 

Posto ai voti, risulta approvato all’unanimità il disegno di legge nel suo complesso, nel testo unificato come modificato con il titolo: "Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, anche straniere".

           

 

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO 

 

Schema di decreto legislativo concernente: "Ulteriori modifiche ed integrazioni al decreto legislativo 6 febbraio 2007, n. 30, recante attuazione della direttiva 2004/38/CE relativa al diritto dei cittadini dell'Unione e dei loro familiari di circolare e di soggiornare liberamente nel territorio degli Stati membri" (n. 5)

(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell'articolo 1, commi 3, 4 e 5, della legge 18 aprile 2005, n. 62. Esame e rinvio)

 

      Il relatore, senatore SALTAMARTINI (PdL), illustra lo schema di decreto legislativo, ricordando in primo luogo che il provvedimento contiene disposizioni correttive della disciplina volta a monitorare la presenza del cittadino dell’Unione e dei suoi familiari sul territorio e a rendere più efficaci le misure di allontanamento nei confronti di quei cittadini comunitari che abusano del diritto di soggiorno.

Si sofferma quindi sulle singole disposizioni del provvedimento, illustrandone diffusamente il contenuto.

Propone quindi alla Commissione di esprimere un parere favorevole, in considerazione della rilevanza della materia, nonché ritenendo rispettati i limiti della delega legislativa e in ragione della necessità di adeguare l’ordinamento interno all’ordinamento comunitario in un settore su cui il Governo italiano sta intervenendo con molteplici strumenti.

 

            Il PRESIDENTE dichiara aperta la discussione generale.

 

            La senatrice INCOSTANTE (PD) paventa in primo luogo il mancato rispetto dei criteri contenuti nella legge di delega, trattandosi non di mere correzioni e integrazioni del decreto legislativo n. 30 del 2007, ma di modifiche sostanziali. Quanto al merito dell’intervento, critica, in quanto lesivo del principio di parità di trattamento, l’obbligo del cittadino comunitario di dimostrare la provenienza lecita del proprio reddito.

Ritiene inoltre sproporzionate le sanzioni previste per la violazione del divieto di reingresso nel territorio nazionale, come eccessivo l’ampliamento del novero dei reati che fanno presumere la sussistenza dei motivi imperativi di pubblica sicurezza. Esprime infine rilievi critici circa la norma che consente l’esecuzione del provvedimento anche qualora, entro il termine di sessanta giorni, non sia pervenuta la decisione sull’istanza sospensiva che accompagna il ricorso giurisdizionale.

 

            Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

 

 

La seduta termina alle ore 15,55.

EMENDAMENTI AL TESTO UNIFICATO PROPOSTO DAL RELATORE PER I DISEGNI DI LEGGE 

NN. 265, 693, 730 E 734

Art.  2

2.100/1 (già 2.4)

BELISARIO, PARDI, GIAMBRONE, CARLINO, ASTORE, BUGNANO, CAFORIO, DE TONI, DI NARDO, LANNUTTI, LI GOTTI, MASCITELLI, PEDICA, RUSSO

All'emendamento 2.100, sostituire le parole: "venticinque senatori e venticinque deputati",con le altre: "quindici senatori e quindici deputati".

  

2.100

BIANCO, RELATORE

Sostituire i commi 1 e 2 con il seguente:

«1. La Commissione è composta da venticinque senatori e venticinque deputati, scelti rispettivamente dal Presidente del Senato della Repubblica e dal Presidente della Camera dei deputati, in proporzione al numero dei componenti i gruppi parlamentari, comunque assicurando la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento. I componenti sono nominati anche tenendo conto della specificità dei compiti assegnati alla Commissione, nonché delle indicazioni contenute nella proposta di autoregolamentazione avanzata, con la Relazione approvata nella seduta del 3 aprile 2007, dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata mafiosa o similare istituita con la legge 27 ottobre 2006, n. 277.»

2.1

BOSCETTO

Al comma 1, alinea, sostituire il secondo periodo con il seguente: "La nomina dei componenti la Commissione tiene conto della specificità dei compiti ad essa assegnati.".

  

2.7

D'ALIA

Al comma 1, alinea, secondo periodo, sostituire le parole da "coloro per i quali sia stato emesso" fino a "dei seguenti delitti" con le parole "coloro che siano stati condannati con sentenza, anche non definitiva, per uno dei seguenti delitti".

   

2.3

D'ALIA

Al comma 1, alinea, secondo periodo, sopprimere le parole: "per i quali sia stato emesso decreto che dispone il giudizio, ovvero".

   

2.8

D'ALIA

Al comma 1, lettera c),aggiungere, in fine, le parole: "; truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis del codice penale), false comunicazioni sociali (articoli 2621 e 2622 del codice civile) e delitti in materia di imposte di cui agli articoli 2, 3, 4, 8, 9, 10, 11 del decreto legislativo 10 marzo 2000, n. 74, e successive modificazioni;".

   

2.9

D'ALIA

Al comma 1, sostituire la lettera g) con le seguenti:

"g) gravi delitti contro la pubblica amministrazione, di cui agli articoli 314, comma 1 (peculato), 317 (concussione), 318 (corruzione per un atto d'ufficio), 319 (corruzione per un atto contrario ai doveri d'ufficio), 319-ter (corruzione in atti giudiziari), 321 (pene per il corruttore), 322 (istigazione alla corruzione), 322-bis del codice penale;

h) delitti contro l'amministrazione della giustizia di cui agli articoli 368 (calunnia), 369 (autocalunnia), 371-bis (false informazioni al pubblico ministero), 372 (falsa testimonianza), 377 (intralcio alla giustizia), 377-bis (induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria), 378 (favoreggiamento personale), 379 (favoreggiamento reale) del codice penale;

i) delitti di rivelazione di segreti di cui agli articoli 261, 326 e 379-bis del codice penale.".    

2.5

BELISARIO, PARDI, GIAMBRONE, CARLINO, ASTORE, BUGNANO, CAFORIO, DE TONI, DI NARDO, LANNUTTI, LI GOTTI, MASCITELLI, PEDICA, RUSSO

Al comma 1, aggiungere, in fine, la seguente lettera:

"g-bis) le stesse limitazioni indicate nel presente comma valgono per i parlamentari che assistono legalmente ovvero prestano la loro consulenza professionale, a qualsiasi titolo, a soggetti sottoposti a tali procedimenti.".

   

2.6

BELISARIO, PARDI, GIAMBRONE, CARLINO, ASTORE, BUGNANO, CAFORIO, DE TONI, DI NARDO, LANNUTTI, LI GOTTI, MASCITELLI, PEDICA, RUSSO

Dopo il comma 1, inserire il seguente:

1-bis). Della Commissione non può far parte alcun componente nei cui confronti è in atto un procedimento giudiziario per reati di cui agli articoli 416, 416-bis e 416-ter del codice penale e di cui ai titoli II e III del libro secondo del codice penale. Le stesse limitazioni valgono per i parlamentari che assistono legalmente ovvero prestano la loro consulenza professionale, a qualsiasi titolo, a soggetti sottoposti a tali procedimenti.

   

2.2

BOSCETTO

Sopprimere il comma 2.

  

Art.  4

4.1

BOSCETTO

Sostituire il comma 2 con il seguente:

"2. Per i segreti professionale e bancario si applicano le norme vigenti. In nessun caso per i fatti rientranti nei compiti della Commissione può essere opposto il segreto di Stato o il segreto di ufficio.".

   

4.2

LUMIA

Sopprimere il comma 4.

  

Art.  7

7.2

D'ALIA

Al comma 3, aggiungere, in fine, le parole:

", in particolare, può avvalersi della collaborazione di magistrati di ogni ordine giudiziario".    

7.1

LUMIA

Al comma 5, primo periodo, sostituire le parole: "sono stabilite nel limite massimo di 150.000 euro per l'anno 2008 e di 300.000 euro per ciascuno degli anni successivi",con le seguenti: "sono stabilite nel limite massimo di 300.000 euro per l'anno 2008 e di 600.000 euro per ciascuno degli anni successivi".

      

PROPOSTE DI COORDINAMENTO

al testo unificato

Art. 1

C1

BIANCO, RELATORE

Al comma 1, sopprimere la lettera f-bis).

C2

BIANCO, RELATORE

Al comma 1, lettera h), sostituire la parola: "legislativo", con la parola: "normativo".

C3

BIANCO, RELATORE

Al comma 3, sopprimere la parola: "nostro".