Appello
In questi giorni molti mantovani avranno
sentito o letto che il Ministro Maroni intende “censire” tutti i Sinti e i Rom
che abitano nei “campi nomadi”. Nell’opinione pubblica si è diffusa la
percezione che questa sia solo una proposta, non è così.
L’ordinanza del presidente Berlusconi, emanata
il 30 maggio scorso, ordina ai Prefetti nominati Commissari in Lombardia, Lazio
e Campania di:
- “monitoraggio dei campi autorizzati in cui
sono presenti comunità nomadi ed individuazione degli insediamenti abusivi”
(articolo 1, comma 2, punto “b”);
- “identificazione e censimento delle persone, anche minori di età, e dei nuclei familiari presenti nei luoghi di cui al punto b), attraverso rilievi segnaletici” (articolo 1, comma 2, punto “c).
Quindi è indubbio che nelle prossime ore il
Prefetto Lombardi (Commissario per la Lombardia) ordinerà il rilievo
segnaletico di ogni individuo presente nei “campi nomadi”. Purtroppo, essendo
Mantova in Lombardia, saranno oggetto di foto segnaletica e rilievo delle impronte
digitali anche una parte di mantovani: Cittadini italiani nati a Mantova,
iscritti all’anagrafe cittadina e provvisti di concessione abitativa in viale
Learco Guerra n. 23.
Riteniamo tale provvedimento inutile e discriminatorio. Inutile, perché il Prefetto Lombardi potrebbe acquisire i dati precisi sulla presenze nel cosiddetto “campo nomadi” di Mantova, direttamente dall’anagrafe comunale. Discriminatorio perché porterà a fotosegnalare dei bambini in tenera età e non solo per la sola “colpa” di vivere in un “campo nomadi”. Inoltre, non ci sarebbe nessun controllo su come questi dati sarebbero utilizzati, tant’è che lo stesso Garante per la privacy ha rilevato che tali modalità potrebbero coinvolgere delicati problemi di discriminazione, che possono toccare anche la dignità delle persone e specialmente dei minori.
Per queste ragioni facciamo appello al Sindaco di Mantova, al Presidente della Provincia, alle Forze politiche e alla Società civile perché anche in concerto con la Prefettura di Mantova si scongiuri questa “schedatura” ingiustificata.