La commissione Affari costituzionali della Camera ha chiesto al governo di inasprire il giro di vite sui ricongiungimenti familiari. Fino ad oggi un immigrato extracomunitario, per far venire dall'estero un genitore o un figlio minore, doveva dimostrare un reddito non inferiore all'assegno sociale, che dal 1996 sostituisce la pensione sociale, erogata alle persone con più di 65 anni che non godano di altre pensioni, e che, per il 2008, è stato fissato dall'Inps in 5 mila 142,67 euro l'anno. Tale soglia minima valeva (e vale) per un nucleo familiare composto da una o due persone. Per quelle con tre o quattro persone, occorre dimostrare un reddito pari al doppio dell'assegno (10 mila 285,34 euro), il triplo per un ricongiungimento familiare a un nucleo più numeroso.

Con le modifiche al decreto legislativo del governo, proposte dalla relatrice del provvedimento Isabella Bartolini (Pdl) e appena approvate dalla Commissione a maggioranza, la soglia minima lieviterebbe alquanto. Si chiede infatti di innalzarla al valore del prodotto tra l'importo dell'assegno sociale e il numero di componenti del nucleo familiare che, a seguito del ricongiungimento, si costituisce in Italia. Facciamo l'esempio, piuttosto comune, di mamma e papà extracomunitari, che vogliano portare in Italia il bambino affidato ai nonni nel loro paese. Fino ad oggi basta un reddito minimo di 5.142,67 euro. Domani occorrerebbe moltiplicare questo importo per tre, e dimostrare 15.428,01 euro di reddito annuo. Un nucleo di quattro persone, mamma, papà e due bambini in Italia, che volesse richiamare un nonno, dovrebbe denunciare almeno 25 mila 713,35 euro, due volte e mezza in più di quanto sia previsto oggi.

Siamo, come si vede, siamo a redditi superiori a quelli denunciati in Italia da molti gioiellieri. Un incremento che a me pare davvero esagerato. Mentre trovo condivisibili altre due proposte della Commissione: l'obbligo di stipulare una polizza assicurativa per i genitori "over 65", in modo da non gravare troppo sul nostro sistema di welfare e l'età minima di 18 anni che deve avere la sposa richiamata dall'estero (no, dunque, alle "spose bambine").

Ma c'è un aspetto su tutti che imporrà sicuramente dei correttivi, e del quale si è accorto finora soltanto l'esperto Sergio Briguglio. Per il rinnovo del permesso di soggiorno oggi il ministero dell'Interno applica il riferimento del reddito all'assegno sociale. Che un nucleo di tre persone, con 15.428 euro di reddito l'anno, debba tornarsene a casa, o passare alla clandestinità, pare davvero troppo.