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CS n.30-2008

IMMIGRATI: PIô ATTENZIONE

A FAMIGLIE E RICHIEDENTI ASILO

Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Acli,

Comunitˆ di S.Egidio e Centro Astalli chiedono di rivedere

 le norme sui ricongiungimenti familiari e sullĠasilo

 

Previsioni legislative che creano restrizioni, ostacoli, barriere allĠingresso e al soggiorno proprio di quei cittadini stranieri che si presentano in condizione di particolare vulnerabilitˆ o che intendano ricostituire in Italia lĠunitˆ della loro famiglia. Questo il giudizio di Caritas Italiana, Fondazione Migrantes, Acli, Comunitˆ di S.Egidio e Centro Astalli circa le norme sui ricongiungimenti familiari, sullĠasilo e sui comunitari in via di definitiva approvazione. Dopo le forti perplessitˆ giˆ espresse in occasione della presentazione del cosiddetto pacchetto sicurezza, si torna a chiedere di rivedere lĠimpostazione generale di queste previsioni in modo da garantire lĠunitˆ della famiglia anche in migrazione, spesso fondamentale anche in termini di sicurezza.

Il quadro che si delinea va invece in senso contrario, con condizioni estremamente restrittive per il ricongiungimento del coniuge, dei figli maggiorenni e dei genitori a carico e con lĠintroduzione dellĠesame del Dna per accertare la parentela, con spese a carico del richiedente. Inoltre, nei pareri delle commissioni parlamentari, si invita il Governo ad introdurre un ulteriore limite ai ricongiungimenti, basato sul reddito, non pi ancorato ad un criterio di progressione, ma al numero dei soggetti da ricongiungere. Cos“ solo i nuclei pi agiati potranno permettersi di documentare delle risorse economiche di cui spesso  privo anche un cittadino italiano. Non si considera invece che frequentemente la crescita economica di una famiglia straniera comincia proprio grazie ai ricongiungimenti, che consentono allĠaltro coniuge o ai figli in etˆ da lavoro di trovare a loro volta unĠoccupazione per contribuire al miglioramento delle condizioni economiche familiari. Senza contare che lĠinnalzamento dei parametri di reddito prolungherˆ la separazione forzata fra membri della stessa famiglia, costringendo in molti casi a scelte dolorose. Si pensi, infatti, a quanto una misura del genere potrebbe incrementare lĠaborto, giˆ cos“ diffuso fra le donne straniere. Sempre nei pareri della Camera compare un ulteriore ostacolo: la proposta di eliminare il meccanismo del silenzio – assenso per i nulla osta per i ricongiungimenti, misura che riconosceva il Òrango superioreÓ del diritto allĠunitˆ familiare rispetto ad altre situazioni/aspettative circa lĠingresso nel paese, snellendo la procedura per lĠottenimento del titolo.

Per quanto riguarda invece i richiedenti asilo, si ribadisce che la necessitˆ di dare segnali rassicuranti al paese non pu˜ andare a discapito di chi  in condizioni di particolare vulnerabilitˆ. Non pare sensato procedere a modifiche del D. Lgs n. 25/2008, che ha recepito una direttiva europea sui rifugiati e richiedenti asilo, e la cui efficacia non  stata neppure ancora sperimentata.

Destano infine preoccupazione anche le restrizioni proposte al soggiorno dei  cittadini comunitari, che di fatto ripristinano la situazione precedente allĠingresso nellĠUnione.

 

Se  vero che spetta al mondo politico legiferare in questa materia,  altrettanto vero che la Chiesa e gli organismi che ad essa si ispirano hanno il dovere di fare appello alla coscienza pubblica e a quanti hanno autoritˆ nella vita sociale, economica e politica, affinchŽ vengano tutelati i soggetti pi vulnerabili.

 

Roma, 24 luglio 2008