IP/08/1071
Bruxelles, 2 luglio 2008
L'UE propone una protezione contro la
discriminazione al di fuori del posto di lavoro
La Commissione ha adottato in data odierna una
proposta di direttiva finalizzata alla tutela contro la discriminazione fondata
sull'età, l'handicap, le tendenze sessuali e la religione o le convinzioni
personali applicabile al di fuori del posto di lavoro. Questa nuova direttiva
intende assicurare la parità di trattamento negli ambiti della protezione
sociale, compresa la sicurezza sociale e l'assistenza sanitaria, l'istruzione e
l'accesso e fornitura di beni e servizi commercialmente disponibili al pubblico,
compresi gli alloggi. Da indagini Eurobarometro emerge che una grande
maggioranza di cittadini europei è a favore di una simile normativa: 77%
è a favore di misure volte a tutelare i cittadini da discriminazioni nel
campo dell'istruzione e 68% plaude a misure in materia di accesso a beni e
servizi.
"Il diritto a un trattamento equo è fondamentale, ma milioni di persone
nell'UE continuano a scontrarsi contro la discriminazione nella vita quotidiana.
Attualmente si registrano diseguaglianze nella stessa legislazione comunitaria
poiché i cittadini sono protetti dalla discriminazione fuori dal posto di
lavoro soltanto nei casi di discriminazioni fondate su sesso, razza o origine
etnica. Dobbiamo assicurare una parità di trattamento contro tutti i tipi
di discriminazione" ha affermato Vladimír Špidla, Commissario
responsabile per l'occupazione, gli affari sociali e le pari opportunità.
"Le misure che proponiamo sono proporzionate e ragionevoli; assicurano la
certezza del diritto per le imprese e gli utilizzatori di beni e servizi
rispettando nel contempo le esigenze specifiche dei diversi settori nonché
le diverse tradizioni nazionali".
La proposta odierna creerà condizioni eque in tutta l'UE poiché
taluni Stati membri dispongono già di una protezione antidiscriminazione
molto estesa su scala nazionale. Sollecitazioni in merito a un simile strumento
orizzontale sono pervenute ripetutamente dal Parlamento europeo e a loro volta i
capi di Stato e di Governo hanno invitato gli Stati membri, nel dicembre 2007, a
intensificare i loro sforzi per combattere la discriminazione.
Le nuova normativa vieterà la discriminazione diretta e indiretta
nonché le molestie e la vittimizzazione. Per i disabili la non
discriminazione comporterà un principio di accessibilità generale
nonché di "sistemazione ragionevole" già presente nella normativa
europea esistente. Essa eviterà però di imporre un onere
sproporzionato agli erogatori di servizi tenendo conto delle dimensioni e delle
risorse dell'organizzazione, della sua natura, del costo stimato, del ciclo di
vita dei beni e servizi e degli eventuali vantaggi derivanti da un accesso
accresciuto per i disabili. La direttiva si applicherà ai privati soltanto
nella misura in cui espletano le loro attività commerciali. Gli Stati
membri rimarranno comunque liberi di mantenere misure atte a assicurare la
laicità dello Stato o per quanto concerne lo status e le attività
delle organizzazioni religiose.
La direttiva non avrà effetti su prassi invalse quali ad esempio gli
sconti per i cittadini anziani (ad esempio tariffe agevolate sugli autobus e nei
musei) ovvero limitazioni d'età per l'accesso a certi beni (ad esempio le
bevande alcoliche per i giovani) per ragioni di salute pubblica. Per assicurare
l'efficacia delle misure proposte gli organismi nazionali preposti alla
parità forniranno consulenze alle vittime di discriminazione mentre le
organizzazioni della società civile potranno a loro volta aiutare le
vittime ad espletare le procedure giudiziarie e amministrative.
Un gruppo di esperti governativi e un rinnovato impegno alla protezione
legale dei diritti individuali
La proposta di direttiva rientra in una più ampia strategia politica di
lotta contro la discriminazione, adottata anch'essa in data odierna dalla
Commissione quale follow up del 2007 Anno europeo delle pari opportunità
per tutti. La comunicazione sulla non discriminazione e le pari
opportunità: un impegno rinnovato riconosce che la protezione legale dei
diritti individuali deve andare di pari passo con la promozione positiva e
attiva della non discriminazione e delle pari opportunità. Essa delinea
ambiti chiave in cui occorre realizzare ulteriori progressi a livello UE e
nazionale come ad esempio la lotta contro la discriminazione multipla, le azioni
di sensibilizzazione, l'inserimento della tematica antidiscriminatoria in tutte
le altre politiche, l'azione positiva e la raccolta di dati. Essa annuncia anche
la creazione di un nuovo gruppo di esperti governativi finalizzato a rafforzare
il dialogo tra gli Stati membri in materia di politiche antidiscriminatorie. La
comunicazione prende atto inoltre della situazione dei rom caratterizzata da una
persistente discriminazione individuale e istituzionale e da un'emarginazione
sociale diffusa.
Contesto
Secondo un'indagine UE pubblicata oggi i cittadini europei ritengono che la
discriminazione sia ancora una problematica sensibile, soprattutto laddove si
tratta delle tendenze sessuali (51%), dell'handicap (45%), dell'età e della
religione (42% rispettivamente). Circa un europeo su tre dichiara di essere
stato testimone, nell'ultimo anno, di casi di discriminazione o di molestie e il
48% dei cittadini europei ritiene che non si faccia abbastanza per combattere
questo flagello. Un'indagine precedente realizzata nel febbraio 2008 indicava
che una grande maggioranza di cittadini dell'UE (tra il 68% e il 77%) avverte la
necessità di una normativa specifica a tutela delle persone contro la
discriminazione in ambiti che vanno al di là del mercato del lavoro.
Nel frattempo una nuova relazione della Commissione sulle regole dell'UE in
materia di parità di trattamento sul lavoro (vedi il link più sotto)
ha riscontrato che tali regole non sono state attuate efficacemente nella
maggior parte dei paesi dell'UE. Anche se la normativa concordata nel 2000 ha
introdotto concetti innovativi in diversi casi, molti Stati membri sono andati
al di là dei requisiti minimi di cui alla direttiva UE.
IP/08/1070:
La Commissione propone l'agenda sociale rinnovata per dare ai cittadini gli
strumenti e l'aiuto di cui hanno bisogno nell'Europa del 21° secolo
MEMO/08/461
Proposta di direttiva
http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=477&langId=en
Comunicazione sulla non discriminazione e le pari opportunità: Un
impegno rinnovato http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=475&langId=en
Relazione sull'applicazione della direttiva sulla parità
nell'occupazione http://ec.europa.eu/employment_social/fundamental_rights/legis/lgenforce_en.htm
Per ulteriori informazioni: Indagine speciale Eurobarometro 296
sulla discriminazione nell'UE
http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/eb_special_en.htm Flash
Eurobarometro 232
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_232_en.pdf Sito
web della Commissione europea sulla lotta contro la discriminazione
http://ec.europa.eu/antidiscrimination Video
VNR sulla discriminazione basata sull'handicap e sui rom
http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_en.cfm?type=detail&prodid=6383&src=1 http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_en.cfm?type=detail&prodid=6384&src=1
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