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Notizie

Ministro Roberto Maroni

16.07.2008

Subito la cittadinanza ai minori che vivono nei campi nomadi e che non hanno genitori certi

Lo propone il ministro Maroni in un incontro nella sede dell’Unicef annunciando anche la costituzione di un tavolo tecnico con le associazioni impegnate nella tutela dei diritti dei minori

I bambini che vivono nei campi nomadi per i quali non è possibile risalire all'identificazione certa dei genitori potrebbero ricevere la cittadinanza italiana. Fare un'eccezione alla regola dello 'ius sanguinis’ è l'ipotesi avanzata dal ministro dell'Interno Maroni nel corso dell'incontro nella sede dell'Unicef con le organizzazioni che costituiscono il ‘tavolo interassociativo’ creato, a seguito dell’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del ‘Pacchetto sicurezza’, per verificare gli effetti del provvedimento sulla vita dei minori.

Nei prossimi giorni, ha annunciato Maroni, sarà costituito un tavolo tecnico subito operativo, fra il ministero dell'interno e le 33 organizzazioni coordinate dall'Unicef, che dovrà occuparsi del problema dei minori e dei nomadi che vivono nei campi. Dovrà basarsi, ha detto Maroni, «sui dati che sono arrivati, e che arriveranno dai tre commissari straordinari di Roma, Milano e Napoli e potrà cominciare a costruire una base di intervento su tre punti specifici contenuti nell'ordinanza: le prestazioni sanitarie di urgenza, l'integrazione sociale e il piano di scolarizzazione dei minori».

Con il censimento dei campi nomadi, che dovrebbe concludersi entro la fine di settembre, il Governo, ha ribadito il ministro Maroni, vuole in primo luogo «la tutela di chi vive in queste situazioni di degrado, la tutela dei minori, per toglierli dalla clandestinità, per toglierli dall'ombra, per dare loro un futuro». La decisione del Parlamento sull’introduzione delle impronte digitali nella carta d'identità per tutti i cittadini «non cambia nulla», ha detto Maroni, «dimostra che questa è la strada giusta».

Maroni ha annunciato che i tre decreti legislativi legati al tema sicurezza, che riguardano i ricongiungimenti familiari, le richieste di asilo e il diritto a stabilirsi in un altro paese dei cittadini comunitari, saranno presentati nel Consiglio dei ministri del 25 luglio. Il ministro ha invitato le associazioni a prenderne visione e a elaborare eventuali osservazioni.





   
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