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Ministro Roberto Maroni

18.07.2008

Maroni: «Il problema delle espulsioni c'è e noi nel decreto prevediamo norme più efficaci»

Intervenendo al programma ‘Viva voce' su Radio 24, il ministro dell'Interno Maroni si è soffermato sulla vicenda del moldavo sottoposto a provvedimento di espulsione.

«Il problema delle espulsioni c'è - ha detto Maroni intervenendo alla radio - e noi nel decreto prevediamo norme più efficaci per arrivare alle espulsioni». Tra queste, ha detto il ministro, «c'è l'apertura di 10 nuovi Centri di identificazione ed espulsione (Cie), gli ex Cpt».
Oggi, infatti, ha spiegato il ministro, «se un prefetto o un questore prende un extracomunitario e per l'espulsione lo deve mettere in un Cpt, ma i Cpt sono pieni, lo lascia libero, non può fare altro».
Secondo la legge Bossi-Fini, invece, un cittadino extracomunitario non può stare se non ha un contratto di lavoro. 

«Non ci può essere - ha detto Maroni - una circolare che dice di chiudere un occhio e dargli un permesso di soggiorno». Invece, nei due anni del governo Prodi, ha osservato il ministro, «è invalso l'uso di disapplicare la legge Bossi-Fini attraverso circolari: si tratta di un uso illegittimo, queste circolari non devono essere applicate se sono in violazione della legge». Maroni ha anche ribadito di essere «contrario a qualsiasi tipo di sanatoria».

Il ministro si è però detto dispiaciuto che «un cittadino di un'altra nazionalità, come quello che ha provocato l'incidente, per nascondere le proprie responsabilità, dica di essere un rumeno». «La comunità rumena - ha concluso Maroni - è una comunità bene integrata e la comunità italiana in Romania lo stesso». 

L'immigrato moldavo, con alcuni precedenti penali per rissa e ricettazione, era già destinatario di un provvedimento di espulsione dal territorio nazionale. Nel tentativo di fuggire alla polizia che lo aveva intercettato, ha causato un grave incidente nel centro di Roma in cui ha perso la vita un ragazzo di 23 anni.