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Sicurezza

22.07.2008

Entro la fine di luglio saranno convertiti in legge quattro dei cinque provvedimenti del Pacchetto sicurezza. Maroni: «Siamo il governo del fare»

Il ministro dell’Interno è intervenuto alla presentazione del ‘Secondo rapporto su sicurezza e criminalità’ realizzato da Confcommercio-Gfk Eurisko

2rapporto_confcommercioI furti e le rapine sono i reati che mettono più in allarme il mondo del commercio, ma solo il 31% degli esercenti si sente più insicuro che in passato; la sicurezza per la propria impresa viene percepita 'stazionaria’ dalla maggioranza degli intervistati, il 62%; il 4% intravede, invece, alcuni segnali di miglioramento. L’ottimismo è più diffuso tra i commercianti del Nord Ovest e del Sud rispetto a quelli del Centro Italia. Il rischio dell’azione della malavita è più alto nelle grandi città, con un’incidenza per furti e rapine che raggiunge il 21% in quelle del Nord Italia e addirittura il 26% in quelle del Centro-Sud.

Questi sono i principali dati emersi dal ‘Secondo rapporto su sicurezza e criminalità’ che è stato illustrato questa mattina presso la sede della Confcommercio dove  è intervenuto il ministro dell’Interno Maroni. La ricerca, sui problemi che interessano imprese e imprenditori, è stata realizzata da Confcommercio-Gfk Eurisko. Si tratta dell’analisi dei dati raccolti su tutto il territorio tramite un questionario, inviato a oltre 50.000 imprese del terziario, commercio, turismo e servizi nei mesi marzo e aprile del 2008, per verificare i cambiamenti nei livelli di sicurezza percepiti tra il 2006 e il 2007.
Il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli, pur evidenziando la difficile situazione economica nell’ambito della quale occorre interpretare i dati, ha riconosciuto al nuovo Governo il merito di non aver indugiato nell’affrontare la questione, adottando provvedimenti attesi da tempo: «Cioè - ha spiegato - quella ‘tolleranza zero’ che più volte abbiamo chiesto in passato».

Secondo rapporto Confcommercio sicurezza e criminalitàIl ministro Maroni ha sottolineato nel suo intervento proprio i successi conseguiti dal Governo nei primi mesi di attività: «Entro la fine di luglio - ha detto nel suo intervento - saranno convertiti in legge quattro dei cinque provvedimenti del Pacchetto sicurezza». «Questa settimana - ha spiegato - sarà approvato il decreto legge, poi sarà la volta del disegno di legge. Entro fine luglio porterò in Consiglio dei ministri per l'attuazione definitiva i tre provvedimenti sui ricongiungimenti familiari, sul diritto di asilo e sul soggiorno stabile dei cittadini comunitari recependo la normativa europea». «Credo - ha affermato il ministro Maroni - che sia un piccolo record perché non era mai accaduto. Ma questo è il Governo del fare, che si caratterizza per rendere operativi i provvedimenti». 

Malgrado gli annunciati tagli di spesa a tutti i dicasteri, il ministro è convenuto sulle risorse che sono state destinate al tema della sicurezza. «Siamo riusciti - ha detto - a portare modifiche nella manovra, tagliando i tagli alla sicurezza e destinando un fondo di 400 milioni di euro per questo delicato settore e altre risorse pari a 100 milioni per finanziare i progetti sui territori come la videosorveglianza e la prevenzione della microcriminalità». «Ma questo non basta», ha proseguito Maroni annunciando lo stanziamento di 1 miliardo e 200 milioni per il Pon Sicurezza, destinato alle quattro regioni che hanno maggiore densità di criminalità - Campania, Calabria, Sicilia e Puglia - e un piano di riorganizzazione del Viminale: «Intendo metter fuori dalle questure - ha spiegato - tutte quelle questioni che non riguardano strettamente i temi della sicurezza».

Con l’approvazione del Pacchetto sicurezza, ha detto Maroni, i sindaci potranno emanare provvedimenti per la sicurezza urbana urgente. «Sto lavorando in questi giorni personalmente - ha annunciato - a un concetto nuovo che intendiamo inserire nel pacchetto sicurezza: la sicurezza urbana». Si tratta, ha chiarito, «di una nuova frontiera per la sicurezza, in chiave federalista». 
Il ministro dell'Interno ha ricordato poi che sta per dare il via libera all'utilizzo dell'esercito per garantire la sicurezza nelle città italiane e nei siti speciali individuati dal Governo. «Nei prossimi giorni - ha detto - convocherò il comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza per dare il via libera al piano di utilizzo dei 3 mila militari» che consentirà ad altrettanti poliziotti e carabinieri di presidiare le funzioni di controllo del territorio.
Maroni ha illustrato, infine, le misure adottate contro la mafia che consentiranno di requisire con maggiore facilità i beni dei mafiosi e, sul fronte del commercio abusivo, la possibilità di distruggere immediatamente le merci contraffatte sequestrate.





   
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