Manovra: Soldini (Cgil), si nega assegno sociale agli immigrati

 

 

Roma, 23 luglio - Un emendamento alla manovra triennale nega a tutti gli effetti lassegno sociale agli immigrati. La denuncia del responsabile dellufficio per le Politiche dellImmigrazione della Cgil Nazionale, Pietro Soldini. Ieri, infatti, con il voto di fiducia al maxi emendamento al decreto legge 112/2008, stato approvato, spiega Soldini, un emendamento al comma 10 dellat. 20 che stabiliva i requisiti richiesti ai cittadini stranieri ultra sessantacinquenni per avere diritto allassegno sociale, fissati in cinque anni di soggiorno legale e continuativo. Lemendamento approvato, continua, prevede oltre al soggiorno legale, anche un lavoro legale continuativo con un reddito non inferiore allassegno sociale stesso e, ancora pi grave, passa dai 5 ai 10 anni il periodo minimo.

 

In concreto - osserva il sindacalista - significa negare lassegno sociale a tutti gli immigrati e prevederlo in teoria soltanto per quelli che non ne hanno bisogno perch avranno avuto un lavoro ed un reddito che gli dar diritto alla pensione contributiva. Questo provvedimento, quindi, giudica il dirigente sindacale della Cgil, snatura il senso profondo dellistituto dellassegno sociale come strumento di aiuto ai soggetti pi deboli ed accentua in modo intollerabile le discriminazioni normative nei confronti degli immigrati.

 

Queste scelte - conclude Soldini - renderanno pi difficili i percorsi dintegrazione dei cittadini immigrati ed acuiranno fenomeni di emarginazione, insicurezza e tensione sociale. La Cgil valuter tutte le iniziative possibili per rimuovere norme che risultano palesemente discriminatorie ed incostituzionali.